Una settimana per decidere e comprendere se far “vincere” la linea più rigorista e quella che pretende certe libertà. Di certo c’è un elemento: il “green pass”, la certificazione dell’Unione Europea che attesta l’avvenuta vaccinazione (ma anche in altri casi la guarigione dal virus e la negatività al tampone) diventerà documento fondamentale per la “nuova normalità” che si appresta ad affrontare la nuova ondata dell’epidemia causata dalle varianti. Il rebus è ormai sciolto: anche il Governo italiano, infatti, si è convinto a dare maggiore peso alla certificazione. All’inizio della prossima settimana, entro martedì, si terrà la cabina di regia politica con Mario Draghi e, probabilmente già giovedì, il Consiglio dei Ministri darà il via libera al provvedimento e si deciderà anche di prorogare lo stato d’emergenza almeno per altri tre mesi (non è affatto impossibile che si possa allungare il provvedimento fino alla fine del 2021). Adesso, dunque, si sta provando a capire come fare. Una bozza già c’è, così come sono state già tratteggiate le modifiche ai parametri per le ordinanze dei colori delle Regioni.
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