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I fatti del giorno | Tutte le principali notizie di cronaca da Salerno e provincia

27/08/2020

LA TRAGEDIA

È di un morto e un ferito il bilancio di un incidente stradale avvenuto questa sera a Polla lungo via Annia. Per cause ancora in corso di accertamento un'auto si è scontrata con una moto a condotta da un ragazzo di Pertosa di 22 anni che è deceduto. A bordo dell'auto viaggiava una ragazza di Caggiano che è stata trasferita in ospedale "Luigi Curto" di Polla. Sul posto allertati da alcuni automobilisti di passaggio sono intervenuti dopo pochi minuti i soccorritori del 118 ed i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Sala Consilina.

L'EVASIONE

Evade gli arresti domiciliari per andare in pizzeria: in manette 49enne. L'uomo, un operatore ecologico, nei giorni scorsi era stato posto alla reclusione in casa dopo aver contravvenuto all'obbligo di firma, a cui era stato sottoposto con l'accusa di minaccia a pubblico ufficiale, lesioni e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Lunedì era scattato l'inasprimento della pena poiché, per alcuni suoi comportamenti, era stato ritenuto socialmente pericoloso. Il netturbino ha quindi ignorato anche questa forma detentiva, recandosi in pizzeria, dove è stato intercettato dai carabinieri, che lo hanno scortato presso il carcere di Fuorni.

L'ADDIO

Il suo ultimo sogno era quello di rivedere il ritorno della stazione dei Carabinieri a Nocera Superiore, ma purtroppo non potrà vederlo realizzato. Era questa l'ultima battaglia civile che aveva affrontato Francesco De Angelis , brigadiere dell'Arma in congedo, deceduto ieri mattina. Ha perso la battaglia più importate della sua vita, quella contro il cancro che aveva contratto durante una missione in Kosovo. “Ciccio” era una figura molto nota non solo nell'Agro. Sempre in servizio presso i reparti operativi a Castellammare di Stabia e a Nocera Inferiore, il brigadiere aveva legato il suo nome ed il suo volto a moltissime operazioni di servizio contro la criminalità del Napoletano e dell’hinterland salernitano. In particolare, è stato uno dei protagonisti della famosa squadra investigativa dell'allora tenente Erich Fasolino , che nei primi anni Duemila colpì duramente il traffico di droga nell'Agro ed in generale la malavita, diventando nota in particolare per il gran numero di persone condannate fino all'ultimo grado di giudizio e per aver risolto casi di omicidio anche in pochi giorni. Poi, la scelta di andare in Albania prima e poi in Kosovo, nuove esperienze professionali per un sottufficiale desideroso di affermare i principi di legalità in ogni dove. In una di queste missioni, purtroppo, l'esposizione all'uranio impoverito utilizzato nei proiettili sparati o nelle bombe sganciate dalle truppe della Nato, senza che i militari italiani avessero adeguate protezioni a differenza delle truppe americane. Dopo non molto tempo dal suo rientro in Italia, i primi segnali portarono De Angelis a scoprire di essere affetto da un tumore ai polmoni e alla testa. Il leone che era in lui. Indomito, si è battuto contro la bestia maligna e per anni non ne è stato sopraffatto. Nelle ultime settimane di questa estate,, però , l'improvviso aggravamento culminato nella morte. Vicino a sé, De Angelis aveva avuto tanti amici e soprattutto la famiglia dell'Arma che l'aveva accolto in giovane età, lui figlio di contadini e così desideroso di rendere più giusto il mondo. Casa sua, infatti, è un piccolo sacrario dove oltre alle onorificenze ricevute durante il suo servizio, sono esposte diversi quadri e statuette in omaggio alla Benemerita. Lo scorso anno aveva anche deciso di candidarsi al consiglio comunale di Nocera Superiore, non riuscendo però a farsi eleggere. Insieme alla nipote che porta il suo stesso nome e cognome, aveva raccontato nel libro 'Quando tutto cambia - storia di Franco”, la sua non comune vita, a servizio dello Stato e negli ultimi anni volta anche al riconoscimento della causa di servizio quale malattia professionale. Quattro missioni svolte in Bosnia Erzegovina, Albania, Kosovo. De Angelis si è accorto solo nel 2010 che qualcosa nel suo organismo non andava. Dopo una colluttazione in servizio per acciuffare un delinquente, venne ricoverato in ospedale e a seguito di accertamenti radiografici fece l’amara scoperta. In Bosnia aveva incarichi operativi in borghese e svolgeva attività antidroga a Sarajevo. In Albania venne affidato alle operazioni di polizia militare. Un suo nipote sottolinea sì la perdita del combattente per la giustizia ma sottolinea anche il dolore della scomparsa di un familiare, tanto punto di riferimento nel lavoro quanto tra i suoi parenti. Il suo spirito altruistico lo ha dimostrato anche durante la pandemia, quando ha donato mascherine chirurgiche al Comune di Castel San Giorgio, sua terra di origine, prodigandosi pure per raccogliere beni di prima necessità per famiglie in difficoltà economica. Tanti i messaggi d’affetto, tra cui quello del sindaco di Nocera Superiore, Giovanni Maria Cuofano : «Era un uomo dello Stato, un uomo coraggioso». (La Città)

LA SCOMPARSA

È scomparsa nel nulla senza lasciare notizie da un mese Luana Rainone, classe 1989, sposata con una figlia piccola, residente a San Valentino Torio con la sua famiglia: la vicenda è al centro di un’inchiesta avviata dalla Procura, a coordinare le attività di ricerca orientate su tutte le ipotesi da parte degli uomini del gruppo territoriale carabinieri di Nocera Inferiore. La giovane donna non dà notizie di sé dal pomeriggio del 23 luglio scorso, quando è uscita di casa senza farvi ritorno: la denuncia è stata presentata dal marito alla stazione carabinieri avviando il giorno dopo le ricerche, lungo tutte le possibili tracce. (La Città)

LE FIAMME

La scia di incendi non dà tregua al territorio della Valle dell’Irno. Diversi i punti in cui, nella giornata di lunedì, sono dovuti accorrere caschi rossi e volontari della Protezione civile, in modo da scongiurare situazioni che potevano comportare anche dei rischi per i residenti. Un fenomeno che in realtà sta vivendo solo la coda dell’ennesima estate caratterizzata, da un lato, dall’inciviltà, dall’altro dalla scarsa cura per i terreni nonostante le ordinanze degli amministratori che hanno invitato a prestare la massima attenzione durante la pulizia degli stessi. Una località particolarmente martoriata è il quartiere Nuova Irno, a Baronissi, dove l’ennesimo incendio si è sviluppato nel pomeriggio di lunedì nell'area collinare proprio alle spalle dell’abitato, seminando preoccupazione tra i cittadini. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco e contemporaneamente le testimonianze video che hanno letteralmente invaso i social network, confermando la precarietà della situazione. Ma nello stesso momento, altre segnalazioni arrivavano per fiamme fuori controllo tra Mercato San Severino, Bracigliano e Castel San Giorgio. A rimetterci, purtroppo, è stata come al solito la vegetazione devastata dal fuoco, anche se, d’altra parte, hanno potuto tirare un sospiro di sollievo gli abitanti dei luoghi colpiti dai roghi. Soprattutto a Baronissi, infatti, le fiamme sarebbero arrivate a lambire le abitazioni, nonostante non si sia reso necessario un intervento di evacuazione. (La Città)

LA PISTOLA ARTEFATTA

I militari della Stazione di Vibonati con ausilio di personale del Nucleo Operativo di Sapri e di unità cinofile, durante una perquisizione all’interno dell’abitazione di un 43enne residente a Ispani, hanno rinvenuto una pistola giocattolo, modificata in grado di esplodere cartucce cal.8. L’arma era priva del tappo rosso e del sistema di occlusione della canna. Nascoste in casa sono state trovate diverse munizioni, e un machete affilato della lunghezza di 70cm. L’uomo gravato da precedenti penali, è stato arrestato per detenzione di arma clandestina modificata e associato presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

LA REPRIMENDA

Il “tam tam” elettorale non risparmia l’Università, ma il bombardamento di messaggi e richieste di sostegno per la candidatura supera i limiti imposti dal rettore, invadendo cellulari e chat private dei dipendenti dell’ateneo. Lo stesso Enzo Loia decide dunque di fare chiarezza, rivolgendosi all’Ufficio Legale e invitando a mantenere toni bassi e, soprattutto, rispettare i ruoli per non inquinare la campagna elettorale. Le segnalazioni sono giunte numerose ai vertici di Unisa, e non sono state accolte bene da chi, in un periodo già particolarmente delicato per via dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, intende evitare che l’istituzione universitaria venga trascinata, in maniera indiretta o meno, nell’agone elettorale. Non solo tanti docenti, ma anche dipendenti dell’Università, infatti, nei giorni scorsi avrebbero ricevuto una quantità spropositata di messaggi il cui contenuto riguardava in maniera inequivocabile il voto del 20 e 21 settembre, con riferimenti e richieste di aiuto a questo o quel candidato. Il tutto, peraltro, a poco meno di un mese dalla corsa alle urne, lasciando solo immaginare a che punto l’escalation elettorale sarebbe potuta arrivare con l’avvicinarsi dell'appuntamento. È il motivo per cui il rettore Vincenzo Loia, informato della piega che stavano prendendo le cose, si è trovato costretto ad intervenire, attraverso una mail “circolare” indirizzata a docenti e personale tecnico-amministrativo di Unisa, rivolgendosi in particolare a chi si trova coinvolto in prima persona nella campagna elettorale.

LO SPETTACOLO

Venerdì 28 agosto 2020, alle ore 21.30, in largo Santa Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, per la XXXV edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, andrà in scena lo spettacolo “Qualcosa in comune”, con Nadia Rinaldi, Milena Miconi e Sofia Graiani. (Ingresso 15 euro www.postoriservato.it). Anna e Aria non potrebbero essere più diverse. Estremamente tecnologica la prima e totalmente analogica la seconda, sono due figure femminili agli antipodi in ogni settore delle loro esistenze. In amore poi, ognuna ha la sua teoria; Anna è tradizionalmente fidanzata, Aria ha una relazione di complicità con un “tromba-amico”. Anna tende a non far entrare troppo il fidanzato nella propria vita, Aria punta sulla fiducia e sul raccontarsi e condividere tutto. Anna è un tipo social, Aria non ha nemmeno uno smartphone. Due così sono destinate ad ignorarsi se non fosse che, destino vuole, i due fidanzati abitino nello stesso palazzo. E che le due s’incontrino/scontrino davanti al portone, una mattina in cui Aria vuole fare una sorpresa al suo compagno. E che sorpresa: scoprono che entrambe amano lo stesso uomo. Una lo vede il lunedì, mercoledì, e venerdì. L’altra il martedì, giovedì e sabato. E la domenica? Ed è così che, dopo un primo momento di sgomento, le due decidono di fargli la peggiore delle sorprese: entrano in casa per fargliela pagare. Ma le sorprese non sono finite. Ad arrivare è una bella ragazzina, evidentemente “quella della domenica”. Ma sarà davvero così? Perché Diego ha tenuto il piede in tre scarpe per tutto questo tempo? E c’è una domanda su tutte, che esce da queste tre donne: perché le donne, le più diverse tra loro, riescono sempre a fare quadrato nel momento del bisogno? Le risposte in uno spettacolo tutto da ridere, sin dalle prime battute.

SELE D'ORO

La pandemia non ferma il Sele d’Oro. Che, anzi, diventa una esortazione a ricominciare. “Ripartire – Restart”: è questo il titolo dell’edizione numero XXXVI del Premio Sele d’Oro Mezzogiorno, in programma a Oliveto Citra dal 30 agosto al 5 settembre. Così, a dispetto dei tempi, anche l’edizione 2020 vedrà la partecipazione di personalità di spicco del panorama politico, imprenditoriale e culturale italiano. Presenti, tra gli altri: il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi; il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova; il presidente della Luiss Guido Carli, Vincenzo Boccia; il drammaturgo, attore e scrittore Peppe Lanzetta. Organizzato dal Comune di Oliveto Citra in collaborazione con l’Ente Premio Sele d’Oro Onlus, il Premio Sele d’Oro è realizzato con il sostegno di Scabec – Società Campana Beni Culturali – e della Regione Campania e i patrocini, tra gli altri, di Camera dei Deputati e Svimez. La manifestazione è nata dopo il terremoto dell’Irpinia e pensata non solo per superare i pregiudizi spesso associati alla parola Sud ma anche, dopo un sisma così devastante, per accompagnare la ricostruzione e la ripartenza. «Quest’anno – spiega il sindaco di Oliveto Citra, Mino Pignata – l’emergenza coronavirus e i giorni del lockdown ci hanno spinto a porci tante domande: se fosse giusto e opportuno celebrare l’edizione 2020 del Sele d’Oro; in quali forme questa dovesse essere ripensata e programmata; su quali temi concentrare una riflessione culturale dal basso in tempi di straordinarietà. Attraverso un confronto intergenerazionale, abbiamo compreso che, nella fase attuale, il Sele d’Oro ha davvero una testimonianza da offrire: la sua nascita in tempi di sofferenza e di disperazione per sostenere la Comunità locale e spingerla a guardare oltre. Non a caso – continua – il tema che abbiamo scelto è racchiuso in una sola parola: “Ripartire”. Ripartire per ricordare a noi stessi e agli altri che è possibile rialzarsi e tornare a camminare, proprio come dopo il Terremoto del 1980. È perciò nostra intenzione, sul modello costruito in passato, trasfondere nel Sele d’Oro 2020 tutto il nostro entusiasmo e tutte le nostre energie, con l’obiettivo di realizzare un’edizione davvero ricca di senso». L’edizione numero XXXVI, organizzata nel pieno rispetto delle regole anti Covid-19, conserva le sue sezioni storiche. Colonna portante resta il bando culturale del Sele d’Oro, articolato nelle sezioni Saggi, Euromed (saggi inediti), Premio Michele Tito per il giornalismo, Bona Praxis (dedicato ai progetti di sviluppo). Non mancherà lo Smartcafè, organizzato in collaborazione con il Movimento nazionale Giovani di Confindustria: un ciclo di incontri tra ragazzi del territorio e brillanti imprenditori pronti a mettere a disposizione la loro esperienza. Tornano anche il Sud Short Films – Contest meridionale del Cortometraggio, in collaborazione con Giffoni Opportunity, e il Bibliocafè, che si conferma nella sua veste di Incontri d’autore al Sele d’Oro. Tra gli ospiti, Peppe Lanzetta, Federico Vacalebre e Dario Vassallo che, a Oliveto Citra, presenterà il suo libro in uscita: “La verità negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo il sindaco Pescatore”. Spazio anche all’arte: torna il Festiva teatrale nazionale 2020 e torna anche la Litografia del Sele d’Oro. A realizzare l’opera è stato l’artista vincitore di Muri narranti 2020, Pablo Compagnucci. Con il progetto grafico di Elia Rapuano di Noema Comunicazione e grazie alla collaborazione con PrintLitoArt di Arti Grafiche Boccia, l’opera diventerà litografia d’arte.

GENERAZIONE VESTUTI

Un momento sicuramente importante nella storia della Salernitana, la sensazione è che si sia arrivati ad un punto di non ritorno tra società e tifoseria, l’ambiente granata che oramai rema in direzione univoca, ovvero ridare dignità e senso ai campionati che verranno, dovesse costare anche una ripartenza come avvenuta più volte nella storia del club del cavalluccio marino. Di questo si è parlato nella serata di ieri con il gruppo di Generazione Donato Vestuti del presidente Ninetto Molinara. Un incontro in cui sono state rese note alcune iniziative che andranno a concretizzarsi nei prossimi mesi, tutte con un comune obiettivo, quello di dire “no” alla multiproprietà. Per i tifosi granata la doppia gestione targata Lotito-Mezzaroma, con Fabiani, è diventata insostenibile perchè legata a un clima surreale e lontano dai valori sportivi e di competizione. Anche per questo il gruppo Gdv ha peresnsato di creare un comitato tecnico composto da professionisti, avvocati, tifosi, uniti per studiare il caso specifico e successivamente sottoporre la questione ai vertici del Coni e della Figc, ricevendo risposte sul tema che resta di primaria importanza anche rispetto alle vicende di campo. “Una battaglia di dignità – l’ha definita Ninetto Molinara, rappresentando il gruppo Generazione Donato Vestuti – il nostro è un invito agli imprenditori a non finanziare più la Salernitana attraverso gli sponsor, vogliamo creare un comitato con tutti i gruppi che vogliono aderire per la difesa della lealtà sportiva, nel segno della lotta alla multiproprietà”.

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