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La notte degli Oscar, riflessioni a freddo

24/03/2024

LA NOTTE DEGLI OSCAR, RIFLESSIONI A FREDDO

È passata ormai una settimana della notte degli Oscar, che ci ha regalato tante certezze ma anche tante sorprese. Dopo una settimana di riflessione, ripercorriamo insieme i film vincitori delle tanto agognate statuette.

Il vincitore indiscusso: Oppenheimer

copertina del film "Oppenheimer"

Oppenheimer si classifica come il vincitore indiscusso della serata. Il film sul padre della bomba atomica si aggiudica ben 5 premi, oltre che il premio per il miglior film dell'anno. In particolare ha vinto:

  • miglior regista, conferito a Christopher Nolan, regista già famosissimo per le pietre miliari che ha diretto durante il corso della sua carriera ( come "Il Cavaliere oscuro" o "Tenet" ) ma che non aveva mai vinto una statuetta;
  • milglior attore protagonista, conferito a Cillian Murphy per l'interpretazione del professore di cui il film racconta la storia, indiscusso talento destinato a vincere il suo primo oscar quest'anno;
  • miglior attore non protagonista, conferito a Robert Downy Jr per l'interpretazione di Lewis Strauss, vittoria sudata rispetto a quella del collega protagonista, vista la presenza di personaggi molto particolari in categoria con lui, su cui però il fascino naturale ed elegante di Robert, unito ad un fare sinistro e rancoroso, trionfa portando a casa la prima statuetta dell'attore;
  • miglior fotografia, conferito a Hoyte van Hoytema, anche per lui prima statuetta;
  • miglior colonna sonora, conferito a Ludwig Goransson, premio opinabile poichè, sebbene sia diventata iconica, non risulta completamente al pari degli oscar degli anni precedenti ed erano presenti in categoria avversari che per qualcuno potrebbero essere di gran lunga superiori ( come le musiche de "Il ragazzo e l'airone" o di "Indiana Jones e il quadrante del destino");
  • miglior montaggio, conferito a Jennifer Lame, che spazza via tutta la categoria come vincitrice indiscussa.

Tirando le somme, Oppenheimer risulta senza alcun dubbio l'indiscusso vincitore della notte, confermando di essere non solo il vincitore del "Barbenheimer", ma anche una pietra miliare del cinema contemporaneo, destinato a rimanere un caposaldo delle nostra cultura - e dei nostri meme -  per tanto tempo a venire.

 

Il secondo vincitore: Povere creature!

copertina di "Povere creature"

Il film di Yorgos Lanthimos, l'ultimo arrivato in ordine di uscita, si classifica come il secondo successo della notte. Questo film, nonostante il suo essere criptico e filosofico, ermetico per certi versi, si aggiudica ben 4 statuette. In particolare abbiamo:

  • miglior attrice protagonista, conferito ad Emma Stone, che tramite la sua interpretazione unica del personaggio di Bella, che risultava complicatissimo da portare alla realtà per colpa della sua storia, batte la favorita in categoria Margot Robbie, interprete di Barbie nell'omonimo film, reclamando la prima statuetta della sua carriera. Anche qui la nomination è stata di sicuro complicata ma un parimerito non era accettato e Emma ha probabilmente trionfato grazie al suo personaggio, di gran lunga più sfaccettato e particolare rispetto a Barbie, che risulta più vicina a quella che è la nostra realtà;
  • milgior scenografia, conferito a James Price e Shona Heath, che reclamano la statuetta forse più discussa della notte, che trionfa sopra i colossi con cui gareggiava;
  • milgiori costumi, conferito a Holly Waddington. Anche qui la competizione era serrata, dovendosi confrontare con le ricostruzioni magistrali degli abiti eleganti del prof. Oppenheimer e delle uniformi francesi di Napoleone.
  • milgior trucco ed acconciature, conferito a Mark Coulier, Nadia Stacey e Josh Weston, che trionfano indiscussi su tutta la categoria.

Povere creature, il frankenstein femminista come è stato definito dai critici, entra quasi da outsider, da film complicato ed incompreso, ma si classifica quasi al pari di Oppenheimer come un capolavoro del cinema contemporaneo. Forse è il momento di dare un'altra chance a una pellicola che probabilmente molti di noi hanno scartato perchè "troppo particolare" o "accozzaglia di roba", senza comprendere cosa vermante c'era oltre la stranezza.

"La zona d'interesse" ed "Io capitano"

"La zona d'interesse", film britannico di Jonathan Glazer, si classifica come il miglior film straniero. Vince contro una categoria di film acclamati dal pubblico locale, come "Io capitano" di Matteo Garrone, che porta la bandiera italiana a testa alta pur uscendo senza premi. Anche qui, la nomination era tutt'altro che scontata, ma il tema classico ma pur sempre importante del genocidio ha trionfato sui barconi e sugli incidenti aerei, forse per farci riflettere un po' su ciò che accade nelle guerre che sembrano così distanti da noi, eppure sono così vicine. "La zone d'interesse" vince inoltre il premio per il miglior sonoro, grazie a Tarn Willers e Johnnie Burn, battendo anche i giganti di quest'anno grazie alla sua eccellente qualità che non ammette compromessi.

La meravigliosa storia di Henry Sugar

una foto di Henry Sugar nel film

Il film, tratto da uno dei racconti della raccolta "Un gioco da ragazzi e altre storie" di Roald Dahl, è forse sconosciuto ai più. Il cortometraggio parla di Henry Sugar, un giocatore d'azzardo che scopre l'esistenza di un uomo in India che riesce a vedere ad occhi chiusi grazie ad una particolar tecnica di meditazione e decide di dedicarsi a tale tecnica per milgiorare le sue chance di vincita nel gioco. Il cortometraggio segue le vicende del protagonista in maniera lineare e presenta attori di alto calibro come Benedict Timothy Carlton Cumberbatch, interprete di Dr. Strange nell'MCU e di Sherlock Holmes nella serie "Sherlock", e Ralph Fiennes, interprete di Lord Voldemort nella saga di "Harry Potter". La produzione non contava molti rivali di alto calibro, risultando uno dei vincitori più aspettati dell'edizione.

American Fiction

copertina del disco delle soundtrack di "American Fiction"

American Fiction vince la statuetta per miglior film non originale. Il film è tratto dal romanzo  "Cancellazione" di Percìval Everett e narra le vicende di Thelonious Ellison, un professore universitario in piena crisi autoriale e che si trova a confrontarsi con gli stereotipi sui neri da lui stesso assecondati nei suoi romanzi. Sebbene ciò sia lievemente opinabile, anche qui vediamo un film più "di nicchia" battere gran parte dei big della serata, grazie ad una sceneggiatura impeccabile ed originale, sebbene qualcuno potrebbe considerarla inferiore rispetto ad altri che erano in categoria con lui ( come "Barbie" o "Povere creature!").

Anatomia di una caduta

la caduta di "Anatomia di una caduta"

Il film di Arthur Harari e Justine Triet  vince l'Oscar per la milgior sceneggiatura originale, spazzando via i concorrenti. Una vittoria indiscussa per un film che, fra tanti ottimi contendenti, è stato il migliore al botteghino e da subito apprezzato dalla critica.

Animazione

copertina de "Il ragazzo e l'airone"

Il lungometraggio di animazione che ha vinto l'Oscar quest'anno è stato "Il ragazzo e l'airone" che batte il colosso "Spider-man: across the spider-verse". Sebbene esso punti su una formula già consolidata e che abbiamo visto molte volte e che il secondo, invece, sia visivamente spettacolare ed innovativo, la critica ha deciso di premiare quella che era la profondità presente nel film. Dobbiamo inoltre renderci conto che l'uscita di questo lungometraggio ha scatenato un vero e proprio fenomeno mediatico, oltre quello che sono stati i meme di spider-man, dove tutti i film di Miyazaki hanno avuto una seconda vita e lo stile giapponese classico sembra essere risorto più forte che mai. Da una parte la tradizione e dall'altra l'innovazione, da una parte la calma e la profondità mentre dall'altra un'azione mozzafiato, insomma un testa a testa che ha lasciato tutti in bilico fino al momento della nomination che premia il ritorno in campo del famosissimo e già acclamatissimo Hayao Miyazaki.

 

cover di "The war is over!"

 

Il premio per il miglior corto va invece a "WAR IS OVER!" di Dave Mullins. Un cortometraggio di 11 minuti che potrebbe farci riflettere molto sulla situazione geopolitica attuale, vincitore di una categoria che non aveva rivali per questa pellicola.

Godzilla Minus One

copertina di Godzilla Minus One

Godzilla Minus One è vincitore del premio per i migliori effetti visivi. Come ogni buon film di questo genere, la pellicola punta tutto sulla spettacolarizzazione di questi esseri giganteschi che si muovono e distruggono la qualunque si trovino a tiro e come tale vince in maniera indiscussa il premio. Un film che aveva un obbiettivo e lo ha centrato, vincendo ciò che poteva vincere senza obbiezioni.

 

Barbie, il grande assente

copertina del film "Barbie"

Il film "Barbie" risulta essere quello che più di tutti esce sconfitto. Era il favorito di molti nelle categorie di sceneggiature e di attrice protagonista, ma riesce a vincere solo il premio per la miglior canzone originale. Questa era forse la categoria dove era più certa la vittora, avendo ben due nomination: la canzone umoristica "I'm just Ken" cantata dall'attore Ryan Gosling e " What was I made for?" di Finneas O'Connell e Billie Eilish, che ha vinto il premio nonostante lo spiccato successo della prima. Oltre a non vincere dove era il film favorito, vince con una canzone che non è il marchio di fabbrica del film come era la sua prima nomination, facendo scendere il valore della statuetta da lei ricevuta e classificandosi definitivamente come perdente della notte ( e del "barbenheimer" ), pur rimanendo un'opera unica e straordinaria del cinema contemporaneo.

Conclusione

Le notti degli oscar riservano sempre un insieme di sorprese sorprendente e coronano il successo dei film migliori dell'anno. Anche quest'anno, quando il destino delle statuette sembrava segnato, non sono stati esenti da premi dei prodotti outsiders, diversi e particolari rispetto ai big che tutti sostenevamo. Ma cosa dire se non: "Chissà cosa ci riserveranno l'anno prossimo?"

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