A distanza di quasi un anno dall'impresa mondiale coreana, Vincenzo Dolce conquista un altro titolo prestigioso. Non in vasca ma dalla stanza del ritiro di Siracusa dove da settimane si sta allenando il Settebello in attesa della ripresa dell'attività agonistica ufficiale. Il talentuoso pallanuotista salernitano ha discusso ieri pomeriggio con successo la tesi di laurea in Procedura Civile, guadagnandosi con pieno merito i galloni di dottore. Un giusto premio per i sacrifici cui si è sottoposto il neo acquisto dell'AN Brescia che tra allenamenti, gare in campo nazionale ed internazionale con club e calottina azzurra è riuscito a guadagnarsi anche lo spazio per proseguire il suo percorso di studi. Un inno all'impegno ed all'abnegazione che per i protagonisti del mondo della Pallanuoto è pane quotidiano nel dividersi tra bracciate e beduine ed impegni scolastici, universitari o professionali. Quello di Dolce è uno degli esempi più lampanti ed il giusto corollario non poteva essere che un tuffo in piscina con la corona d'alloro.
“Quella di ieri è stata una giornata che ricorderò per tutta la vita – ha dichiarato Dolce al portale Italia Sera, intervistato dal portiere della Roma Vis Nova Mario Bonito - La discussione della tesi è stata veramente atipica. Sono uscito dall’allenamento un po’ prima dei compagni, mentre tutti mi incoraggiavano e mi gridavano in bocca al lupo. Poi, tornato in albergo, mi sono collegato con il computer e ho discusso la mia tesi in procedura civile; precisamente sul principio del contraddittorio nell’arbitrato. Dopo la proclamazione abbiamo festeggiato con la squadra. È stata una grande festa. Nelle difficoltà di questi tristi mesi posso dire che la modalità telematica di discussione della tesi mi ha permesso quantomeno di rimanere a Siracusa, sede del collegiale con la nazionale, e tagliare questo traguardo con la mia seconda famiglia”.
Dopo la proclamazione, Dolce e gli altri azzurri hanno avuto il pomeriggio libero dal c.t. Sandro Campagna per una piccola festa a bordovasca nella piscina dell’hotel che ospita il Settebello. Ovviamente Dolce è finito in acqua, spinto dai compagni di nazionale che però poi si sono fatti perdonare. “Anche a cena mi hanno organizzato torta e spumante da stappare. È stata davvero una bella giornata. Il giorno dopo alle 8 eravamo di nuovo in acqua”. Volere è potere!
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