Arriva anche nel salernitano il caso Irene Pivetti sollevato da "Le Iene". La Only Italia, società dell'ex presidente della Camera dei Deputati nonchè presentatrice tv, avrebbe importato dalla Cina 15 milioni di mascherine che, secondo le primi ipotesi degli inquirenti, avrebbero certificati di idoneità falsi. Sempre nell'ambito degli affari tra Italia e Cina dell’ex onorevole, Luigi Pelazza ha incontrato altri imprenditori che hanno avuto a che fare con lei. Tra questi, come emerso dal servizio andato in onda ieri sera su Italia 1, il salernitano Bernardo Bosco.
La Pivetti, stando alle testimonianze raccolte, avrebbe avuto un gruppo di clienti cinesi desiderosi di comprare il made in Italy. E così era successo che altri imprenditori italiani avevano fornito la merce per un business edilizio: 400mila euro di piastrelle, spese di trasporto della merce fino al treno (20mila euro) e anche il treno stesso (altri 20mila euro). Ma di quel convoglio partito da Milano con 40 container di merce, riferiscono a Luigi Pelazza, si sarebbero subito perse le tracce.
Materiale messo a disposizione anche dall'imprenditore salernitano Bernardo Bosco, che aveva in magazzino uno stock di abiti, da vendere in Cina, per un controvalore di 2 milioni di euro. “La merce andrebbe spostata in Cina", gli sarebbe stato detto dall’ex onorevole, "e qui mi viene proposta una garanzia cinese in base alla quale mi sarebbe stata pagata dopo essere stata venduta. La merce dovevo spostarla a spese mie, con dei container, in treno. Ho detto non se ne parla proprio”, racconta ancora l’uomo.
L’ex onorevole, spiega ancora Bernardo, si sarebbe poi interessata alle sua scarpe, volendo fare una linea dedicata, con la sua firma. Bernardo mostra a Pelazza la scatola già pronta e griffata. Da li inizia una richiesta di campioni, che Bernardo affida a un giovane designer, che compra i materiali a sue spese. Qualcosa però sembra non tornargli, perché il numero di modelli richiesti, una trentina, gli sembra francamente elevato.
Spiega il designer, Lorenzo Ferri: ”Mi sembrava una cosa assurda, poi dopo mi chiedevano delle ciabatte dipinte a mano...”. Lorenzo è comunque pronto a mandare i primi campioni di scarpe griffate “Irene Pivetti” ma prima di spedirle chiede di rientrare di una parte dei suoi costi, circa 10mila euro.
“Li si tirano indietro tutti, dicendo che loro non pagavano la collezione”. Intanto la collezione di scarpe di Bernardo è pronta e si va all’evento per celebrare, ma lì, racconta ancora l’uomo, nessuno sembra intenzionato a parlare di soldi. Bernardo racconta non solo di aver rimesso i soldi per le scatole e gli spostamenti , ma anche quelli per una collaboratrice della stessa Pivetti, che a suo dire non sarebbe stata da lei mai pagata. ”Oltre 15mila euro”.
FONTE: Le Iene
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