di Adriano Rescigno
“La poesia, qualunque essa sia può aiutare a rilassarsi, a differenza della lettura di testi non ti concede relax”. Così Gaetano Stella, attore, autore, regista e direttore artistico della Compagnia Animazione 90, vede il suo periodo di “quarantena” con gli occhi di un artista.
Come trascorre la quarantena Gaetano Stella?
“Con molta pazienza. È un periodo pesante, ma dobbiamo farlo per il bene di tutti. Non vorrei essere banale, ma sto riscoprendo tutte quelle cose che la velocità ti toglie. Sto cercando di concentrarmi in un momento in cui si vive ora per ora, a causa di una curva dei contagi che comporta inevitabili conseguenze. Sto progettando, e confesso che se guardo vicino, mi viene l’ansia. Mi sono messo in piedi, anzi sulle punte dei piedi per guardare oltre questa nebbia nera che abbiamo davanti. Penso alla tournée di quest’estate in Europa, partiremo proprio dalla Germania, con “la Scuola Medica Salernitana” e la “Dieta Mediterranea”. Metto in cantiere tutte le mie idee in modo poi da dover solo raccogliere quando tutto questo,presto, finirà. È una quarantena che mi stanca, ma mi rincuora quello che vedo oltre la nebbia, e la voglia di lavorare aumenta. Ho anche delle date, come quella del 9 maggio, in cui dovevo raccontare il tema del viaggio alla Stazione Marittima di Salerno, so che sarà rimandata, ma io sto continuando a lavorarci perché appena possibile si farà”.
Quali sono gli effetti del virus sul mondo dell’arte?
“È complicato prevederlo, anche se ci sono due scuole di pensiero. La prima ottimista, dove si pensa che la gente passata la quarantena vorrà rifarsi, uscire e recuperare il tempo. Poi c’è chi pensa che ci vorrà ancora del tempo prima di ritornare alla vita normale. Io sostengo che dopo la guerra ci sarà il boom economico. Noi artisti avremo il compito sano di far ritrovare la serenità alle persone, con determinazione e qualità. Basta con le cose “arrepezzate”, la gente vuole professionalità”.
Dunque, cosa consiglia a chi è intrappolato nella sua bolla?
“Personalmente consiglio la poesia, qualunque essa sia. La lettura dei testi della drammaturgia è un momento di relax perché tutto viene scritto e descritto. La poesia, invece, ti suggestiona e ti mette a pensare, non è comoda. Se si sta chiusi in casa, come si deve stare, la poesia dà agilità al pensiero. Io scrivo e leggo poesie. Non ho voglia di sedermi”.
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