Sarà anche quest'anno Antenore Plebiscito Padova-L'Ekipe Orizzonte la finale Scudetto della massima serie femminile (gara 1 venerdì alle 18.30 nella città di S.Antonio). La compagine etnea (foto Cinardo - MFSport) raggiunge le venete in finale dopo essersi aggiudicata gara 3 ai danni della Sis Roma al termine dell'ennesima sfida al cardiopalmo tra le due contendenti. Nella bolgia della "Scuderi", gremita in ogni ordine di posto (tra gli oltre 300 spettatori, numeri che di solito si registravano nei tempi d'oro della piscina "Plaia", il ct del Setterosa Carlo Silipo), la squadra di Martina Miceli la spunta 11-9 sfruttando a dovere una partenza sprint, sorretta dall'esperienza e la personalità delle sue atlete simbolo. L'inizio del confronto sembra ricalcare quello di gara 1 con le due formazioni intente a non scoprirsi e a prestare il fianco a pericolose ripartenze. Ci provano Palmieri da una parte e Ranalli (anche una traversa per lei) dall'altra ma i due portieri fanno buona guardia poi a ridosso della prima sirena è la girata vincente di Viacava, servita da Bettini, a cogliere di sorpresa in superiorità la difesa capitolina e sbloccare il punteggio. Il vantaggio carica emotivamente le rossazzurre che trovano le contromisure al pressing giallorosso e aprono un break che si rivelerà fondamentale con le reti in sequenza di Marletta con una bomba delle sue e Palmieri, due volte uscita vittoriosa dai duelli ai 2 metri con una sciarpata a portare le sue sul 4-0. Con un'azione fotocopia a quella del primo sigillo locale, la Sis trova la prima rete dell'incontro con Galardi in extra player. E' gara a scacchi tra i due tecnici, costretti a gestire situazioni ingombranti come i 2 falli gravi incombenti su Palmieri e Halligan da una parte; Tabani, Cocchiere e Picozzi dall'altra. A rompere nuovamente gli indugi è un tiro dai 5 metri realizzato con freddezza da Marletta poi Avegno non perdona in superiorità. Allo scadere per poco la compagine ospite non accorcia ulteriormente con un tiro quasi da porta a porta di Picozzi che Condorelli devia sulla traversa con un colpo di reni.
Al rientro dall'intervallo lungo un colpo da biliardo mancino di Emmolo sembra proiettare l'Orizzonte ad una seconda parte in tranquillità ma è proprio in questo momento che le romane con grinta e caparbietà si portano sul -1 nel giro di poco più di 3'. Avegno trasforma in oro un assist col contagiri di Nardini poi Giustini in più trafigge di prepotenza la compagna d'Under 20 azzurra e Ranalli non sbaglia dal perimetro. La Sis ci crede e sfiora il pari con Tabani poi Nardini stoppa Viacava pronta a concludere a botta sicura. Sarà, però, la stessa ligure a indirizzare nuovamente dalla parte catanese l'inerzia dell'incontro con una spettacolare quanto astuta deviazione volante sul diagonale di Halligan che inganna la Eichelberger, sfruttando a dovere time-out e superiorità che vale anche il bis personale. Gli ultimi 8' si aprono con il magistrale rigore trasformato dalla specialista Marletta, Galardi replica subito con la complicità di Condorelli ma intanto dopo Cocchiere (e Gant per le padrone di casa) arriva l'espulsione definitiva in rapida successione anche per Tabani e Ranalli che compromette il finale di partita capitolino. La solita Marletta non sbaglia in più poi la pietra tombale sul match la appone Bettini con un fendente da post 2, migliorando ulteriormente lo score in superiorità siciliano. Con la forza della disperazione la Sis si gioca il tutto per tutto ma è imprecisa con La Roche e accorcia quando ormai è troppo tardi con un altro missile di Giustini. Nervi saldi in casa Orizzonte ed arriva il pokerissimo della Marletta (ancora 5 metri) prima del sussulto d'orgoglio finale ospite condotto dalle romane doc Nardini e Picozzi che prima segna in più dal perimetro poi trasforma l'ultimo rigore dell'incontro che precede il suono dell'ultima sirena e la grande festa orizzontina. Una sfida degna di una finale conclusa con lo sportivissimo abbraccio tra le 26 sul piano vasca e gli altrettanto sinceri complimenti di Capanna ("mi sarei tagliato un braccio pur di vedere questa società e le ragazze raggiungere l'obiettivo" ha dichiarato a fine partita assumendosi con umiltà e signorilità responsabilità tecniche delle tre sfide) a Di Mario, Miceli e il loro staff. "Plaudo ad ognuna delle mie giocatrici. - le prime parole di Martina Miceli - La ricetta di questo successo è aver giocato una pessima partita ad Ostia, ci ha fatto capire cosa non dovevamo più permetterci di fare eppure se avessimo vinto sabato non avremmo comunque rubato nulla. La Sis ha dimostrato di essere una signora squadra, adottando contromosse in grado di metterci in difficoltà ma le mie ragazze sono state eccezionali, a partire dalle più esperte che hanno preso per mano il gruppo. Un cenno mi permetto di farlo su Aurora Condorelli, è con me da quando aveva 15 anni, ho sempre creduto in lei e sapeva di rivestire un ruolo complicatissimo ma ha risposto presente alla grande in tutta la serie, anche oggi dove è stata un po' più in difficoltà delle partite precedenti. Ora andiamo a giocarci questa finale senza paura".
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