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Pallanuoto, il mago Gandini colpisce ancora: "Anzio, è solo l'inizio. Il Covid ci ha reso più forti, emozionante sfidare Salerno"

13/07/2021

Il mago colpisce ancora. Tra un gioco di prestigio con le carte ed uno in acqua, tra una nota di chitarra e una prodezza balistica per giustiziare il portiere avversario, il poliedrico Cristian Gandini (foto Bianca Simonetti) si ripete e dopo aver messo la firma sulla promozione in A1 della RN Salerno si ripete, dopo l'anno interrotto per Covid, anche ad Anzio. Il duttile atleta ligure lascia di nuovo il segno, sportivamente ma anche umanamente. Valori tecnici e morali che fanno la fortuna di ogni società. "A distanza di qualche giorno, passata l’euforia del momento si tirano un po’ le somme e si analizza l’intera stagione, sotto vari punti di vista. Mi sono preso proprio qualche giorno di “pausa” dal mondo clorato ed a boccie ferme e col cervello “riposato” ho ripercorso a livello mentale tutta le tappe della stagione - esordisce ai nostri microfoni - Oltre alla gioia e all'emozione c’è anche tanta soddisfazione per aver raggiunto un obiettivo dichiarato a inizio stagione, in un anno pieno di difficoltà e dove l’incertezza ci ha accompagno per tutto il periodo. Non era assolutamente così facile e scontato riuscire a raggiungere l’obiettivo promozione".

Un'annata in cui convivere con le problematiche legate alla pandemia ed il "fardello" del favoriti senza se e senza ma: "È vero, siamo sempre stati considerati i favoriti, la squadra schiacciasassi del campionato, e noi non ci siamo mai nascosti, avevamo un obiettivo dichiarato, e lo abbiamo raggiunto - sottolinea il centrovasca - Più che “peso” posso dire che abbiamo pensato semplicemente ad allenarci, giorno dopo giorno, consci del nostro valore; ci siamo focalizzati sul cercare di alzare la famosa “asticella”, allenamento dopo allenamento, concentrandoci su di noi, seguendo quello che mister Tofani e il preparatore atletico, il prof. Sarti, ci dicevano di fare, abbiamo lasciato parlare gli altri, e pensato a rispondere coi fatti. Sicuramente avevamo la responsabilità di ripagare la fiducia e gli sforzi, che il presidente e tutta la società hanno riposto in noi, in un anno comunque complicato per tutti, per via del Covid; avevamo anche la consapevolezza di raggiungere l’obiettivo promozione per la città; davvero ho avvertito la passione, la fame e il desiderio di tornare a far parte della Pallanuoto dei grandi".

L'ultima partita giocata prima dello stop forzato fu con la calottina della RN Salerno alla "Vitale" in un surreale derby con il Posillipo. Poi la sosta e la nuova avventura: "L’estate scorsa ho ricevuto la chiamata dalla dirigenza dell’Anzio Waterpolis, squadra che non aveva bisogno di presentazioni a livello di prestigio e serietà, avevo anche avuto modo di affrontarli in passato quando indossavo la calottina della Rari Nantes Salerno. La dirigenza mi ha presentato il progetto e sono rimasto fin dalle prime battute, stupito in modo positivo da quanta energia, voglia di fare e di mettersi in gioco ci fosse all’interno dell’ambiente, sopratutto nel periodo post-Covid (basti pensare alla nuova piscina che hanno costruito in un periodo davvero difficile. Ho deciso di credere e far parte di questo progetto e sono felice della scelta che ho fatto, la promozione non è altro che un primo passo!". 

Una stagione frammentata, ricca di insidie brillantemente superate: "All’inizio è stato bellissimo tornare in acqua e riprendere a lavorare dopo tanti mesi di stop per via della prima ondata del virus. Si sapeva che quest’anno incertezza e imprevisti sarebbero stati all’ordine del giorno. Non è stato facile mantenere alta la concentrazione. È vero abbiamo patito abbastanza il discorso Covid, per ben due volte la squadra si è dovuta sottoporre a un periodo di quarantena; ma ne siamo usciti più forti, anzi proprio da questi momenti di difficoltà fuori dall’acqua, si è formato il carattere e lo spirito di squadra che poi è venuto fuori nei momenti cruciali. Personalmente la formula non mi è dispiaciuta, ho trovato il format abbastanza adeguato al periodo di difficoltà che stiamo vivendo. Spero che la situazione sanitaria migliori, così da poter tornare a disputare un campionato all’insegna della normalità. La gara clou? Personalmente ritengo decisiva la primissima vittoria ottenuta fuori casa contro la Vis Nova, squadra forte e della quale avevamo una gran stima- prosegue Gandini - Noi venivamo da un periodo complicato, avevamo pochi allenamenti nelle braccia, appena cambiato l’allenatore; durante la partita avevamo perso, dopo pochi minuti, sia Giorgetti che Siani per due colpi subiti al volto. Nonostante tutto questo, la squadra ha mantenuto la concentrazione pensando a giocare, azione dopo azione, e ne siamo usciti fuori alla grande, e questa nostra forza di reagire alle difficoltà senza disunirci, durante l’anno, è venuta fuori più volte. Questo penso sia stato davvero la nostra marcia in più per tutto il campionato, il credere nel compagno che si ha affianco, il sacrificarsi l’uno per l’altro, dare quella bracciata in più. Appena mi sono reso conto di questo, dentro di me, ho pensato, “Questa squadra si può togliere delle soddisfazioni”".

Un campionato dominato ma che ha messo in evidenza un ottimo livello nei gironi Centro e Sud che hanno portato alle due promozioni in massima serie: "Ci sono state parecchie squadre che ci hanno dato filo da torcere; dalla Vis Nova, che ha disputato un campionato davvero di livello, portando, in Semifinale, il Catania a gara 3; al Civitavecchia, con la quale abbiamo pareggiato l’ultima giornata di campionato. L’Acquachiara, squadra che abbiamo affrontato in Semifinale, dove a Napoli è uscita fuori davvero una bella partita, giocata goal a goal, fino a salire più a Nord e alla De Akker, squadra ben organizzata e attrezzata, che si è presentata in finale, come noi, imbattuta. È stato un bel campionato!".

Dall'analisi collettiva a quella individuale: "Sicuramente con i miei compagni si è creata fin da subito una forte intesa, sia dentro che fuori dall’acqua; come ho già detto questa è stata la nostra forza, la squadra. Quando a un gruppo così unito si aggiunge anche uno staff tecnico di livello, non si può far altro che bene, come d’altronde è successo - continua Cristian che nella prima fase ha portato una media di 2 goal a partita -
Dal punto di vista personale è stato un anno di maturazione per me, reti a parte, ho sempre voglia di mettermi in gioco e cercare di crescere, sotto tutti i punti di vista! Uno sportivo non può mai considerarsi soddisfatto, c’è sempre la possibilità di migliorarsi!".

Nello scorso week-end il rinnovo con il sodalizio di patron Damiani, ora si attendono disposizioni sul prossimo campionato. Sul calendario di Cristian Gandini una data sarà sicuramente cerchiata in rosso, quella del ritorno alla "Vitale" per affrontare la "sua" Rari: "Degli anni a Salerno porto davvero un fantastico ricordo, sono cresciuto molto sia come sportivo, ma sopratutto come persona. Sarà un emozione enorme tornare a giocare alla "Vitale", incontrare i miei ex compagni di squadra e giocare davanti al tifo giallorosso. Ci concederemo una giornata di sana competizione sportiva; dopotutto in acqua siamo avversari. Ora gioco per i colori dell’Anzio e sono pronto a onorarli e a dare il mio contributo con il massimo impegno contro tutti".

L'attenzione si sposta poi con una riflessione generale sul sistema Pallanuoto in Italia: "Focalizzerei la maggior parte delle risorse e attenzioni su un discorso di marketing per far pubblicità alla Pallanuoto, cercando di attirare sponsor e investitori. Più che concentrarsi sul cambio di regolamento e/o eventuali formule mi concentrerei su qualcosa di concreto per far crescere l’intero movimento. È un discorso comunque molto complicato, sicuramente da approfondire".

Imperiese doc, Gandini vanta importanti esperienze con le calottine di Sori, Camogli, Bogliasco e Torino oltre a vantare militanza nelle nazionali giovanili. Un vasto pedigree per il classe '96 che ha avuto la possibilità di confrontarsi con tante realtà e trarre il meglio da ognuna, anche e soprattutto a livello umano con i tanti compagni (e avversari) incontrati: "Sinceramente non individuo in una sola persona, qualcuno che abbia segnato con più incidenza il mio percorso; ce sono stati davvero tanti - sorride. - Posso affermare che cerco di apprendere ed imparare da più persone, dagli ex atleti passando per i compagni di squadra o avversari, insieme agli allenatori e preparatori atletici, guardando ascoltando e confrontandomi con loro. Tutti direttamente o indirettamente ti insegnano qualcosa, sta a noi farne tesoro! Indubbiamente durante questi anni l’ essermi potuto allenare con compagni di squadra più forti di me e osservarli lavorare giorno dopo giorno è stato, ed è tutt’ora, per me uno stimolo a migliorarmi".

L'estate incalza ma la testa va già al futuro prossimo: "Ho da poco firmato il rinnovo ufficiale con l’Anzio Waterpolis. Ho davvero tanta fame e voglia di mettermi in gioco per dare il massimo contributo alla squadra. Il mio obiettivo personale è quello di continuare a crescere, come giocatore e come persona; continuerò a impegnarmi al 100% nel quotidiano, perché è dal lavoro di tutti i giorni che si costruiscono le più belle vittorie, sia di squadra che personali".

Ma la stagione da sogno della famiglia Gandini non è ancora chiusa: suo fratello Riccardo, infatti, è ad una vittoria dalla promozione in A2 con la sua Rari Nantes, quella di Imperia, anche in questo caso marchiata di giallorosso. Alla squadra di Fratoni, infatti, basterà bissare alla "Cascione" l'impresa in casa della Locatelli per stappare lo spumante in due gare. "Sarebbe fantastico raddoppiare le promozioni, da parte mia l'in bocca al lupo a tutta l'Imperia", chiosa Cristian prima di prepararsi ad estrarre dal suo cilindro qualche altra magia e comporre una nuova melodia. 

 

Davide Maddaluno - Sport - - Vai alla Home

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