Nell’ambito dei Colloqui di Salerno 2023-2024 Annabella Rossi: "Vivere la realtà e già scienza", si e' tenuto sabato 3 febbraio a Salerno, presso il Complesso San Michele - Fondazione Carisal (via San Michele n. 8), gli incontri di approfondimento sul tema: "La Zampogna in Campania. Costruzione, uso e diffusione di uno strumento popolare", a cura di Ugo Vuoso - Ceic Centro Etnografico campano - Istituto di studi storici e antropologici, dove costruttori, musicisti e ricercatori racconteranno usi, diffusione e futuro della zampogna, il più noto fra gli strumenti musicali della tradizione campana. La giornata di studi su "La zampogna in Campania" è realizzata in collaborazione con l’a.p.s. Rosamarina di San Michele di Serino e il Laboratorio di Antropologia "A. Rossi" dell’Università di Salerno, diretto dall’antropologo Vincenzo Esposito (Unisa); nel corso della giornata verrà annunciata la nascita della "Scuola di Musica e Strumenti Tradizionali di S. Michele di Serino".
La zampogna e la ciaramella per molte persone sono gli strumenti che eseguono le novene natalizie. In realtà sono strumenti versatili, antichissimi, presenti in moltissime feste popolari e nelle più svariate occasioni cerimoniali. Diffuse nelle tradizioni musicali e folkloriche di molti Paesi europei, dove è possibile registrare forme, tecniche e denominazioni diverse, la zampogna e la ciaramella in Campania assumono una loro specificità tecnica e formale. Nelle cinque province gli artigiani dei due strumenti musicali creano modelli che rientrano nella tipologia lucano-campana, di derivazione agro-pastorale, particolarmente in uso nelle tradizioni musicali dell’avellinese-beneventano e, soprattutto, del salernitano.
In area cilentana del resto, in paesi come Colliano o San Gregorio Magno, sono ancora attive alcune botteghe artigiane e molti virtuosi dei due strumenti popolari vivono proprio nei comuni della Campania interna. Gli zampognari delle novene natalizie - che rappresentano occasioni di un lavoro musicale non trascurabile-, provengono da queste zone nelle quali si alimenta anche un complesso melieu culturale dal quale appassionati, estimatori e musicisti di varia formazione, che mantengono vive tradizioni esecutive e antichi repertori, si aprono a nuove applicazioni tecniche ed a sperimentazioni musicali di grande spessore. "Un universo culturale e musicale suggestivo e composito, fortemente attrattivo per la ricerca e la valorizzazione", afferma il docente Unisa Ugo Vuoso, che ha promosso l’iniziativa. "La scuola di musica tradizionale di San Michele di Serino attiverà a breve i primi corsi formali e informali di zampogna e ciaramella - annuncia Pietro Giliberti, presidente dell’associazione Rosamarina che ha realizzato l’iniziativa didattica - per proporre poi corsi per imparare a suonare altri strumenti, e per diventare attivi protagonisti e interpreti delle nostre tradizioni festive".
La giornata del 3 febbraio si aprirà, dopo i saluti istituzionali, alle 10.45 con la tavola rotonda "Salvaguardare e trasmettere la cultura musicale di tradizione orale", un tema complesso e dibattuto, che vedrà la partecipazione di Gioacchino Acierno (musicista e componente degli Zampognari di Montevergine), di Carlo Faiello (musicista e compositore, direttore della rassegna di musica popolare La Notte della Tammorra), di Pietro Giliberti (presidente dell’associazione Amici della Rosamarina), di Riccardo Galdieri (musicista), Michele Nardiello (Ass.ne Tradizionando di Palomonte), di Franco Sorvillo (responsabile Istituto Ceic Monti Lattari), di Gianluca Zammarelli (costruttore di strumenti musicali, musicista e ricercatore), di Roberto D’Agnese (esperto di tradizioni popolari e organizzatore di eventi culturali e musicali), che modererà l’incontro.
Dopo l’esibizione degli allievi della "Scuola di Musica e Strumenti popolari" di San Michele di Serino (Avellino), prevista per le 11.30, si e' tenuta la tavola rotonda dedicata all’artigianato musicale: "Campane di legno. Costruttori di zampogne delle province campane", nel corso della quale Carmine Carbone (Colliano, Salerno), Pietro Citera (Orria Cilento, Salerno), Diego Morzillo (Benevento), Massimo Mozzillo (Sessa Aurunca), Nikolas Proroga (Pozzuoli), Umberto Romano (Benevento), Domenico Ruotolo (Caserta), Andrea Tarantino (Caserta), coordinati da Ciro Caliendo (etnomusicologo e maestro liutaio), hanno portato le loro testimonianze sui saperi e le pratiche legate alla costruzione di ciaramelle e zampogne.
Dalle 12.50 sono state previste esibizioni degli zampognari intervenuti all’incontro.Le conclusioni, alle 13.30, sono affidate a Piero Ricci (docente al Conservatorio di Campobasso), Gianluca Zammarelli (musicista e ricercatore) e Ugo Vuoso.
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