

Riprende a marciare dalla Sardegna la Jomi Salerno, attesa ora dal doppio confronto di EHF European Cup partendo dalla trasferta in Polonia del prossimo week-end che segue la vittoria di Nuoro. Coach Araujo nelle ultime settimane ha recuperato una pedina cruciale nello scacchiere tattico della formazione pluricampione d'Italia: Giulia Rossomando. Al 14esimo anno di Pallamano, la salernitana doc ha vissuto dal di dentro tappe epocali della storia del club di patron Mario Pisapia e rappresenta un modello esemplare per le nuove generazioni, completando l'intera trafila con la squadra della sua città dall'Under 12 fino agli Scudetti con la prima squadra: "La mia passione è nata tra i banchi delle scuole elementari, avevo 8 anni ed il desiderio di cambiare sport dopo aver iniziato col Nuoto. - racconta ai nostri microfoni - La prima squadra di allora veniva a promuovere la disciplina nel mio istituto e sono rimasta subito coinvolta. Ho provato una settimana dopo e non ho più smesso, appassionandomi grazie al clima familiare subito riscontrato. Essendo mancina avrei potuto fare il terzino o l'ala, ho scelto quest'ultimo ruolo poichè si addice molto alle mie caratteristiche fisiche ma anche mentali, stimolando creatività e reattività. Risponde alle mie esigenze perfettamente".
La talentuosa atleta si è ritagliata sin dalla cantera uno spazio di spessore, guadagnandosi anche la maglia della Nazionale prima giovanile e poi seniores: "Rappresentare l'Italia è sempre motivo di onore e orgoglio. La prima volta che sono stata convocata stavo rientrando da scuola quando ho aperto la mail e ho provato sensazioni indescrivibili. Un misto di orgoglio, come detto, ma anche paura per il confronto con giocatrici molto più grandi anagraficamente di cui conoscevo solo il nome per fama. Le novità a volte spaventano ma già dall'arrivo al raduno ho provato gioia e sono stata messa subito a mio agio. Uno dei miei ricordi più belli, insieme agli Scudetti con la PDO, è la vittoria del Championship Under 19 nel 2023, una competizione vissuta da protagonista con la fascia di capitano. Da tre anni ormai sono nel giro della Nazionale maggiore e questa estate, per sfida personale, ho difeso i colori azzurri anche nel Beach Handball. Volevo provare per uscire dalla mia comfort zone dell'indoor e devo dire che è stata un'esperienza divertente e ricca di emozioni, avvalorata dalla bella stagione e dalla vicinanza con il mare. E' una disciplina diversa da quella abituale ma credo di essermi adattata bene".
Dai primi titoli giovanili fino all'ultimo tricolore del 2025, un percorso che le ha consentito di mettere in valigia anno dopo anno sempre più "indumenti" preziosi: "Mi sento radicalmente cambiata dal primo Scudetto da titolare all'ultimo conseguito. C'è stata un'evoluzione nella Giulia giocatrice non soltanto tecnico ma anche e soprattutto mentale, nello sviluppo del me atleta. Del resto non si smette mai di crescere e di imparare. In questo segmento spazio-temporale ho appreso come fare la professionista, come gestire i momenti no e gli errori, gli infortuni e le pause di cui necessita il corpo, come maturare nall'ambito della stessa partita più delicata senza farsi coinvolgere dall'emotività. Ho appreso nuove nozioni offensive e difensive. In ogni caso rifarei tutto quello che ho fatto nella mia carriera, tutto contribuisce a formare la personalità in campo e fuori. Ho cambiato tanti allenatori, ognuno mi ha dato un input per crescere, sicuramente il lavoro fatto con lo staff dello scorso anno è stato per me davvero di ampio respiro. Il nostro è uno sport di squadra per cui i legami sono indispensabili, il gruppo è fondamentale nei momenti di luce in cui si vince e festeggia e in quelli di buio per superare incomprensioni e difficoltà, ho avuto la fortuna di giocare con ragazze con cui sono cresciuta da piccolina ma anche chi è transitata solo un anno da Salerno mi ha lasciato qualcosa".
La palla passa poi alla più stringente attualità: "Dopo la sconfitta in Supercoppa abbiamo lavorato molto su aspetti tattici e su come affrontare al meglio i prossimi impegni sia europei che in campionato con l'obiettivo di arrivare preparate a puntino per la Coppa Italia e le fasi finali. In EHF non è la prima volta che arriviamo a questo punto della competizione e vogliamo giocarci le nostre chanche di qualificazione. Conciliare lo sport con lo studio si può fare, è tutta una questione di impegno, dedizione ed organizzazione. Al liceo era necessaria la comprensione dei prof., ora con l'Università è più impersonale. Studiando Giurirsprudenza i momenti di svago diminuiscono, la Pallamano porta vita tanto tempo nel corso dell'anno a prescindere dai singoli eventi per cui mi rimbocco le maniche e vado avanti fiduciosa, seguendo l'esempio di tanti atleti di successo anche di altri sport. Per questa stagione mi auguro di andare più avanti possibile in Europa e vincere tutto quello che possiamo vincere, inutile girarci attorno. Il sogno? Disputare la Champions League, magari con Salerno e far si che la Pallamano venga sempre più considerata anche grazie a queste vetrine. E poi ovviamente con la Nazionale raggiungere una qualificazione a Europei e Mondiali". Seria, con uno sguardo che non si limita alla superficialità ma naviga nel profondo per esplorare nuovi confini e tramonti: Giulia Rossomando, forte dei suoi valori umani oltre che tecnici, ha tutte le credenziali per trasformare i suoi desideri in solide realtà.
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