

di Massimiliano Catapano
All’Azienda Ospedaliero-Universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" - Scuola Medica Salernitana - una storia di clinica e riconoscenza si è trasformata in un bene per la comunità. Una paziente, tutelata con il nome di fantasia Alessia, dopo essere stata salvata dall’équipe di Neurochirurgia ha donato tre ecografi destinati ai reparti del "Ruggi". "Devo la vita a voi tutti, mi avete salvato la vita e di questo vi sarò sempre grata", ha detto con grande emozione, accompagnando le parole con un gesto concreto. La vicenda era iniziata con sintomi fuorvianti di apparente origine gastrointestinale: dolori allo stomaco, episodi di vomito anche con tracce di sangue, cefalea intermittente e momenti di disorientamento. Dopo una serie di esami del tratto digerente, anche una gastroscopia in minima sedazione non aveva chiarito il quadro. Nel decorso immediatamente successivo alla procedura la paziente non si è risvegliata pienamente, appariva rallentata nei gesti, faticava a rispondere alle richieste e riferiva un marcato mal di testa.
La tempestività dei sanitari ha orientato verso il sospetto neurologico. La TC (poi ripetuta per conferma) ha mostrato un voluminoso sanguinamento intracranico bilaterale, con segni di sanguinamento recente: ematomi in evoluzione pur in assenza di traumi. È scattato il trasferimento in Neurochirurgia, diretta dal dottor Henry Annecchiarico. Dopo il colloquio con i familiari e la conferma radiologica, Alessia è stata condotta in sala e sottoposta a intervento d’urgenza eseguito dal neurochirurgo Giovanni Torelli, con il supporto dell’intera équipe. L’operazione è riuscita, nonostante le difficoltà legate ai sanguinamenti in atto durante la rimozione degli ematomi. Dal giorno successivo, pur a fronte della complessità diagnostica iniziale, la paziente non ha riportato deficit neurologici. Nel post-operatorio sono stati rimossi i drenaggi cranici e la deambulazione è ripresa in totale autonomia, senza ausili. La causa scatenante dei due ematomi, in assenza anche di traumi minimi, resta da definire: la paziente seguirà pertanto controlli specifici e periodici. "La mia condizione di pre-coma prima dell’intervento mi ha lasciato ricordi frammentari", racconta Alessia. "Oggi so di essere stata in gravissimo pericolo e di essere viva grazie alla prontezza e alla competenza dei medici del "Ruggi""..
La donazione dei tre ecografi è arrivata come naturale prosecuzione di quel 'grazie'. "Quando un paziente decide di ringraziare il nostro ospedale con un gesto così concreto, non riceviamo solo una donazione", sottolinea il Direttore Generale Ciro Verdoliva. "Riceviamo una testimonianza di fiducia e di riconoscenza che dà senso al nostro lavoro quotidiano. La storia di Alessia è una storia di vita, di competenza medica e di umanità condivisa". Dal sospetto iniziale di natura gastrica al cambio di rotta diagnostico, fino all’intervento neurochirurgico d’emergenza, la catena di decisioni rapide ha fatto la differenza. Oggi quella sequenza si chiude con un segno destinato a restare: tre nuovi ecografi che miglioreranno diagnosi e cura di altri pazienti, trasformando un salvataggio personale in un patrimonio per tutta la comunità.
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