

di Massimiliano Catapano
Nei giorni scorsi è stato ufficializzato un gemellaggio istituzionale tra il Centro Iperbarico dell’Azienda Ospedaliero Universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" di Salerno e il Servizio di Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto. Un’intesa che non nasce per immagine, ma per lavoro concreto: l’obiettivo dichiarato è alzare ancora di più gli standard di sicurezza, formazione e qualità delle cure in un settore delicatissimo come la medicina iperbarica, dove preparazione clinica e precisione operativa devono andare di pari passo. L’incontro si è svolto a Taranto e ha messo allo stesso tavolo e nella stessa sala operatori militari e sanitari civili, entrambi abituati a gestire situazioni cliniche complesse. L’iniziativa è stata promossa dal dottor Antonio Siglioccolo, responsabile della UOS di Medicina Subacquea e Terapia Iperbarica del “Ruggi”, e coordinata dal Capitano di Vascello (SAN) Fiorenzo Fracasso, capo del Servizio di Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto. È un passaggio importante, perché di fatto crea un ponte stabile tra due realtà che già oggi lavorano su scenari critici e tempo-dipendenti.
La giornata a Taranto è stata organizzata come vera formazione sul campo per venticinque operatori sanitari dell’AOU di Salerno. Dopo l’accoglienza istituzionale, è stata illustrata la struttura della Marina Militare Italiana e il ruolo che svolge anche sul fronte sanitario. Poi il personale del "Ruggi" ha potuto entrare negli spazi operativi del Centro Ospedaliero Militare, vedere da vicino gli impianti iperbarici e le attrezzature subacquee e confrontarsi sulle procedure di gestione delle emergenze in profondità. Una parte molto tecnica è stata dedicata ai protocolli di intervento in caso di incidenti subacquei e ai sistemi di soccorso dei sommergibili sinistrati: ambiti in cui la velocità di azione e l’affidabilità delle procedure possono salvare vite. Non è stata una visita di cortesia. È stato un confronto operativo tra chi, ogni giorno, ha la responsabilità di intervenire in sicurezza su pazienti che arrivano in condizioni fragili e che devono essere trattati in camere iperbariche con protocolli estremamente rigorosi. Proprio da questo confronto nasce il gemellaggio istituzionale tra Salerno e Taranto: un patto di collaborazione che punta a rafforzare i legami tra le due strutture, condividere procedure, mantenere un dialogo tecnico continuo e costruire percorsi comuni di formazione avanzata.
Nel messaggio inviato per l’occasione, il Direttore Generale dell’AOU "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona", Ciro Verdoliva, ha voluto ringraziare la Marina Militare Italiana per la disponibilità e il lavoro condiviso. Verdoliva ha parlato di "un momento di crescita comune, di scambio di competenze e conoscenze", sottolineando che questo passo "rafforza i legami tra le due istituzioni e innalza ulteriormente gli standard di cura in un settore così prezioso e ad alta specializzazione". Parole che mettono in chiaro il senso dell’iniziativa: non una semplice collaborazione episodica, ma un investimento strutturale sulla qualità. Soddisfazione e orgoglio sono arrivati anche dagli operatori della Camera Iperbarica del "Ruggi", che hanno vissuto la giornata di Taranto come un riconoscimento al lavoro quotidiano, spesso silenzioso, che svolgono in ospedale e allo stesso tempo come un’occasione reale di crescita professionale. Per molti di loro è stato un confronto tra pari: professionisti che parlano la stessa lingua tecnica, condividono la stessa responsabilità verso il paziente e lavorano, ognuno nel proprio ambito, per garantire sicurezza e continuità assistenziale.
Verdoliva, nelle sue conclusioni, ha voluto allargare il ringraziamento a tutta l’Azienda, ricordando che "l’impegno, la professionalità e la dedizione quotidiana degli operatori del ‘Ruggi’ rappresentano la vera forza dell’Azienda e rendono possibili iniziative di eccellenza come quella appena realizzata". È un riconoscimento esplicito al capitale umano interno: medici, infermieri e tecnici che ogni giorno reggono un servizio altamente specialistico. Questo gemellaggio tra il Centro Iperbarico dell’AOU di Salerno e il Servizio di Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto, quindi, non si esaurisce nella firma. È pensato per durare. Le due strutture hanno già messo sul tavolo l’idea di condividere modelli organizzativi, confrontarsi sulle procedure di emergenza, lavorare insieme sulla formazione avanzata del personale e mantenere un canale aperto tra sanità civile e sanità militare. In un ambito di altissima specializzazione come quello iperbarico, questo significa una cosa molto concreta: maggiore sicurezza per i pazienti e una capacità di risposta ancora più rapida ed efficace nelle situazioni critiche. In sostanza, due eccellenze che scelgono di fare squadra.
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