

di Massimiliano Catapano
Un’alleanza tra l’Università degli Studi di Salerno e l’Università Cattolica del Sacro Cuore–Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS di Roma ha messo a punto un’idea semplice quanto ambiziosa: usare minuscole nanoparticelle d’oro per trasportare litio direttamente nel cervello attraverso una somministrazione intranasale. Il lavoro, pubblicato sulla rivista internazionale Advanced Materials, apre prospettive concrete per trattare in modo più efficace le malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, e il disturbo bipolare. Il punto è arrivare dove finora molti farmaci faticano ad agire. L’oro, ridotto a dimensioni nanometriche, fa da "navetta": ingloba il litio e lo accompagna lungo il percorso più diretto dal naso al sistema nervoso centrale. Così si punta a massimizzare l’effetto terapeutico là dove serve e, allo stesso tempo, ridurre gli effetti collaterali legati alla circolazione del farmaco in tutto l’organismo, il vero tallone d’Achille dei trattamenti al litio.
La scelta della via nasale non è solo comoda: sfrutta vie anatomiche che permettono al principio attivo di raggiungere i neuroni aggirando parte delle barriere che limitano l’ingresso dei farmaci nel cervello. È un approccio che unisce praticità d’uso e precisione, con un obiettivo molto chiaro: rendere i trattamenti più tollerabili e più costanti nel tempo. La tabella di marcia, già delineata dai ricercatori, guarda alla realizzazione di uno spray nasale. Se i prossimi passaggi - test di sicurezza e studi clinici - confermeranno i risultati preclinici, lo spray potrebbe diventare uno strumento quotidiano, da utilizzare a domicilio, per gestire patologie che oggi hanno ancora poche armi davvero efficaci. Oltre al merito scientifico, la ricerca racconta la forza della collaborazione tra atenei e cliniche: competenze diverse che si incastrano e portano a soluzioni pratiche.
In questo caso, l’innovazione non sta in un dispositivo complesso, ma in un’intuizione precisa: usare l’oro come "mezzo di trasporto" per un farmaco noto, migliorandone il profilo di efficacia e sicurezza. In sintesi, l’idea è chiara e concreta: un naso-spray al litio veicolato da nanoparticelle d’oro per raggiungere il cervello in modo mirato. Un passo avanti tutto italiano che, con i dovuti tempi della verifica scientifica, potrebbe cambiare il modo in cui affrontiamo l’Alzheimer e altre malattie del cervello.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.