

di Massimiliano Catapano
Un cambio di passo netto, dichiarato e messo a terra con i primi provvedimenti. Al "Ruggi d’Aragona" di Salerno il nuovo direttore generale Ciro Verdoliva inaugura la sua stagione con un’operazione di pulizia e riallineamento delle regole interne: cancella atti ereditati, ricompatta le funzioni sensibili, imprime una regia unica ai procedimenti disciplinari. È la traduzione amministrativa dello slogan con cui ha battezzato la sua missione, "Ruggi 25/30 - verso il futuro", e che nelle delibere comincia già a comparire come cornice strategica. Il primo strappo riguarda l’area legale. Verdoliva mette una croce sull’avviso di mobilità volontaria, per titoli e colloquio, firmato dal predecessore Vincenzo D’Amato il 19 settembre 2024 per la copertura a tempo indeterminato di un posto da dirigente avvocato, destinato a guidare la complessa Unità degli Affari legali. La motivazione è schietta: alla luce delle norme di legge e delle clausole contrattuali, un avviso di mobilità volontaria con quelle caratteristiche non rientra nelle facoltà riconosciute a una pubblica amministrazione. Tradotto: si riparte da procedure compatibili, senza forzature e senza scorciatoie.
Il secondo snodo è organizzativo e tocca un nervo scoperto di ogni azienda sanitaria: la gestione dei procedimenti disciplinari. Finisce il modello "a due binari" impostato dalla passata direzione - un collegio per il Comparto (infermieri, OSS e le altre professioni sanitarie) e uno per la Dirigenza (medici e dirigenti sanitari e amministrativi) - e nasce un Ufficio unico per i procedimenti disciplinari. Un accentramento che ha un obiettivo preciso: uniformare criteri, tempi e responsabilità, blindando la tenuta giuridica degli atti e riducendo margini di discrezionalità. Una scelta che, se da un lato promette efficienza e tracciabilità, dall’altro chiama la macchina organizzativa a un salto di qualità sulla capacità istruttoria. Il repulisti amministrativo corre in parallelo a un ricambio di volti. Dopo le dimissioni del 3 settembre 2025 di Walter Longanella dalla guida della Direzione Medica di Presidio - un passaggio non solo simbolico, data la centralità della struttura nella vita quotidiana dell’ospedale - arriva anche l’uscita di scena di una figura chiave dell’area tecnica, l’ingegnera Elvira Mastrogiovanni, direttrice della UOC Attività tecnico-manutentive.
La manager, che era stata trattenuta in servizio per un anno oltre il limite d’età, ha comunicato il 17 settembre la rinuncia al trattenimento; la direzione ha preso atto con la delibera n. 723 del 6 ottobre 2025, fissando la cessazione del rapporto dal 1° novembre (ultimo giorno di servizio il 31 ottobre). Il provvedimento è immediatamente esecutivo, non comporta oneri sul bilancio 2025 e reca i pareri favorevoli del direttore amministrativo Sergio Russo e del direttore sanitario Marco Papa. Ulteriore nota di metodo: si richiama espressamente il divieto di monetizzare ferie residue, invitando alla loro fruizione prima dell’uscita. È un segnale preciso: Verdoliva sta componendo una squadra e, insieme, sta rimettendo in squadro procedure e architettura interna. L’annullamento dell’avviso per il dirigente avvocato rimette al centro la selezione trasparente e inattaccabile del vertice dell’area legale, cardine in un’azienda che maneggia ogni giorno contenziosi, contratti, responsabilità sanitarie. L’UPD unico punta invece a un’azione disciplinare coerente e omogenea, riducendo il rischio di decisioni "a geometria variabile" tra comparti diversi.
Sul fronte tecnico, l’uscita dell’ing. Mastrogiovanni apre una fase delicata: la UOC Attività tecnico-manutentive è l’asse che mantiene in efficienza impianti e infrastrutture dell’ospedale - reti elettriche e idriche, climatizzazione, gas medicali, ascensori, sistemi di sicurezza e antincendio - garantendo la continuità operativa di reparti, pronto soccorso e sale operatorie.
La delibera che certifica la cessazione, oltre a scandire tempi e adempimenti, dà la misura della linea di comando: istruttoria completa, pareri in calce e immediata esecutività, con il marchio "Ruggi 25/30" a fare da cornice programmatica. In controluce emerge la traiettoria: ricondurre a unità ciò che in passato era stato frammentato, riallineare ogni scelta alla cornice normativa e contrattuale, selezionare i vertici con procedure inattaccabili. Non è una rivoluzione rumorosa: è una sequenza di atti amministrativi che, messi in fila, spostano il baricentro dell’azienda. E che raccontano un’idea molto chiara di governance: poche scorciatoie, molte responsabilità, regole chiare e un cronoprogramma che corre. Se questi primi provvedimenti sono l’anteprima, il "verso il futuro" non è più uno slogan: è già un metodo. E al "Ruggi" si sta traducendo in fatti, date e firme.
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