

di Massimiliano Catapano
Un’altra tragedia della strada si è consumata nella notte tra sabato e domenica lungo la Strada Statale 18, nel tratto che attraversa la località Santa Cecilia di Eboli. Intorno all’una, un violento impatto tra una moto e una Fiat 500 X ha spezzato la vita di Giovanni D’Amato, 55 anni, noto ristoratore del territorio, molto conosciuto per la sua attività e per il suo impegno nel tessuto sociale locale. L’uomo viaggiava in sella a una moto di grossa cilindrata, insieme alla sua compagna, in direzione Battipaglia. Proprio nei pressi della rotatoria, poco distante da un bar molto frequentato della zona, il loro mezzo si è scontrato frontalmente con un’autovettura guidata da un giovane. Le cause esatte dello schianto sono ancora al vaglio degli inquirenti, ma la dinamica lascia pochi dubbi sulla violenza dell’impatto.
Subito dopo l’accaduto, alcuni presenti hanno dato l’allarme contattando i soccorsi. Sul posto sono giunti i carabinieri della Compagnia di Eboli, che hanno avviato i rilievi del caso per ricostruire con esattezza la dinamica del sinistro. A intervenire anche i sanitari della Croce Verde di Battipaglia, che hanno trasportato d’urgenza la donna, gravemente ferita, all’ospedale "Santa Maria della Speranza". Le sue condizioni restano critiche ma stabili. Per Giovanni D’Amato, invece, la corsa in codice rosso all’ospedale di Eboli, effettuata dalla Croce Rossa di Serre, non è bastata: l’uomo è deceduto poco dopo il ricovero, a causa delle gravi lesioni riportate. Troppo forte l’urto, troppo estese le ferite.
La notizia della sua scomparsa ha subito fatto il giro della città, gettando nello sconforto un’intera comunità. Giovanni era una figura apprezzata, stimata non solo per la sua professionalità nel settore della ristorazione, ma anche per l’umanità con cui sapeva stare tra la gente. Numerosi i messaggi di cordoglio apparsi sui social, dove amici, clienti e conoscenti hanno voluto ricordarlo con affetto. Ancora una volta, una vita spezzata sull’asfalto, in un tratto di strada tristemente noto per la sua pericolosità. Ora si attendono gli esiti delle indagini per chiarire ogni dettaglio dell’accaduto, ma resta il dolore per una perdita che lascia un vuoto profondo.
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