di Massimiliano Catapano
Una mattinata apparentemente tranquilla, ma carica di tensione sotterranea, quella che si è consumata nella sede della Lega B in via Rosellini. Nessuna protesta visibile, nessun assembramento di tifosi all’esterno: solo uno striscione apparso all’alba e rimosso poco dopo. Dentro, invece, si è discusso - anche se non formalmente in agenda - del tema che tiene col fiato sospeso almeno due piazze: i play-out del campionato cadetto e la possibile riforma del format a 22 squadre. A rappresentare con forza la posizione della Salernitana, il suo amministratore delegato Maurizio Milan, accompagnato dal segretario Angelo Dibrogni. La società granata ha ribadito la propria linea: in assenza di decisioni chiare e celeri, è pronta a rivolgersi al TAR. Troppa l’incertezza sul futuro del club, ancora all’oscuro dell’avversaria da affrontare e della data in cui si disputeranno gli spareggi. Una situazione che, oltre a generare caos operativo e sportivo, rischia di minare la credibilità dell’intero sistema.
La Salernitana, insieme alla Sampdoria (presente in assemblea con il dirigente Manfredi), ha rilanciato l’idea di un campionato di Serie B a 22 squadre. Una proposta che, seppur non ufficialmente all’ordine del giorno, ha trovato spazio tra le discussioni informali tra i club. L’assenza del patron del Brescia, Massimo Cellino – al centro del deferimento che potrebbe riscrivere la classifica – non è passata inosservata. Secondo le valutazioni che circolano tra i dirigenti, è possibile che i play-out vengano rinviati a metà giugno. Una finestra temporale che coinciderebbe con il periodo senza nazionali, offrendo maggiore agibilità sportiva e logistica. Tuttavia, si dovrà attendere lunedì prossimo, quando il Consiglio Federale della FIGC si riunirà per affrontare, tra le altre cose, anche questa intricata situazione. La sensazione che filtra è che si voglia attendere l’esito dei due gradi di giudizio endofederali per evitare ulteriori scosse istituzionali. In attesa del verdetto sul caso Brescia, previsto entro fine mese, la Salernitana resta in bilico. E con essa l’intero impianto regolamentare della Serie B. A Milano si è cercato di mantenere i toni bassi, ma il nervo è scoperto: la stagione non è finita, e la partita più difficile si sta giocando proprio ora, lontano dai campi.
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