di Massimiliano Catapano
Una morte violenta, inquietante, ancora avvolta dal mistero. È quella di Gioia Del Regno, 51 anni, trovata senza vita nella vasca da bagno del suo appartamento in località Soccorso, frazione di Fisciano, in un lago di sangue e con dieci profonde ferite all’addome. Accanto al corpo, un coltello da cucina insanguinato, ritenuto al momento l’arma con cui sarebbero stati inferti i fendenti. Sarà l’autopsia disposta dalla Procura di Nocera Inferiore a far luce su quanto accaduto. L’esame, fissato per lunedì, dovrà stabilire se si sia trattato di un gesto estremo o se, invece, la donna sia rimasta vittima di un omicidio. Gli inquirenti, coordinati dai magistrati nocerini, al momento non escludono alcuna ipotesi, mantenendo aperto il doppio scenario: suicidio oppure omicidio. A trovare il corpo, intorno alle 18 di giovedì, sono stati i titolari del negozio di abbigliamento di Mercato San Severino dove Gioia lavorava. Non vedendola arrivare per l’apertura pomeridiana e non riuscendo a contattarla telefonicamente, si sono preoccupati e hanno deciso di raggiungere la sua abitazione. Gioia viveva da sola, al piano terra di una palazzina nel complesso residenziale "Rosa dei Venti", dopo una separazione e con una figlia adolescente.
Non avendo ricevuto risposta al citofono né bussando alla porta, i colleghi sono entrati da una finestra posteriore, trovando la donna esanime nella vasca. L’allarme al 118 e ai carabinieri è stato immediato. Sul posto sono intervenuti i militari della Compagnia di Mercato San Severino e della Stazione di Fisciano, che hanno messo in sicurezza la scena del crimine, delimitando l’area in attesa dei rilievi. Il medico legale, da un primo esame esterno, ha confermato la presenza di dieci coltellate concentrate sull’addome. L’arma, ritrovata sul pavimento accanto alla vasca, compatibile per dimensioni e tipologia con le ferite, è stata sequestrata. Tuttavia, restano forti perplessità: l’autolesionismo con modalità così cruente e ripetute è ritenuto raro, anche in contesti di disperazione estrema. Nel corso della notte, i Carabinieri del Reparto Scientifico hanno eseguito rilievi minuziosi nella casa, rimanendovi fino a tarda ora. L’attenzione degli inquirenti si è poi spostata anche nel garage sottostante, accessibile direttamente dall’appartamento. Non si esclude che qualcuno possa aver avuto accesso da lì, senza essere notato.
Gli investigatori hanno inoltre acquisito i filmati di alcune telecamere private installate nella zona, per ricostruire movimenti sospetti o presenze anomale. Intanto sono stati ascoltati i familiari e la cerchia ristretta di amici e conoscenti della donna, nella speranza di trovare elementi utili per orientare le indagini. Quel che sembra certo, al momento, è che la morte sia avvenuta in un arco temporale preciso, tra il primo pomeriggio e le 17, orario in cui la donna era attesa sul posto di lavoro. A testimoniarlo anche il racconto della madre, che aveva accompagnato la nipote a un corso di danza a Salerno poco prima del dramma e riferisce di aver lasciato Gioia a casa in apparente serenità. Fisciano si stringe ora nel dolore e nella paura. Una vita spezzata con modalità atroci, un enigma che getta ombre fitte su un tranquillo giovedì di provincia. Le risposte definitive arriveranno soltanto con l’esame autoptico, ma l’attesa è carica di domande che, al momento, restano senza risposta.
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