Un calice che trabocca di versi, emozioni e simboli. In copertina, una poesia racchiusa nel vino: perché si versa il vino come si versano lacrime, parole, emozioni. Così si presenta Verso di me (Zora Editore), la nuova raccolta poetica di Elvira Venosi, poetessa nocerina, che al Salone del Libro di Torino ha portato non solo un libro, ma un frammento della sua anima.
In un mondo dove le parole troppo spesso diventano vuote, la poesia di Elvira resiste come un balsamo, come un canto che cerca di restituire senso a un cammino di sofferenza. Il titolo stesso della raccolta, Verso di me, è un atto di restituzione. Un ritorno. Una riconquista. È la traccia di un viaggio interiore che, attraverso il dolore, ha permesso all’autrice di ritrovarsi e di “scrivere” il proprio riscatto.
«Verso di me è nato dopo un percorso interiore molto difficile e doloroso», racconta Elvira, con una sincerità che traspare da ogni parola. «La fine di una storia d’amore travolgente, le lacrime, il buio pesto della depressione mi hanno chiusa in me stessa. Ma la poesia mi ha ricondotto sulla strada Verso di me. Un cammino interiore verso la riconquista del mio Io». La scrittura, infatti, non è stata solo una reazione, ma un veicolo di guarigione, il filo conduttore che l’ha portata fuori da quel tunnel.
Le liriche contenute nel volume sono brevi, incisive, essenziali. Un tratto distintivo che fa della concisione la sua forza. Ogni poesia è come un sasso lanciato nell’acqua, dove l'eco dei versi si diffonde a lungo. «Il componimento breve è più moderno, più efficace. Lo scelgo in maniera spontanea, mi rappresenta di più. Quando scrivo ora tendo a togliere, a ridurre all’osso le liriche, così che risultino più immediate», ci spiega l’autrice.
Il dolore, la rinascita e il ritorno a sé sono temi ricorrenti, ma a fare da sfondo c’è anche una continua ricerca di riferimenti letterari e culturali che, pur nel loro spessore, non si distaccano mai dalla concretezza del vissuto. Tra le sue fonti d’ispirazione, Elvira cita grandi nomi della poesia – Alda Merini, Catullo, Saffo, Prévert, Baudelaire, Neruda – figure che sono diventate pilastri del suo scrivere, ma non solo. «Credo che ci siano cantautori attuali che sappiano musicare poesia», dice, «Vasco Rossi, Cesare Cremonini, Lucio Dalla, Luca Carboni». Parole che si intrecciano in una stessa dimensione emotiva, perennemente viva e fluida.
Dal suo esordio nel 2019 con Rea d’Amore a Ceneri ardenti (che le ha fruttato il Premio Mario Provino con giuria presieduta da Vittorio Sgarbi) fino al progetto di beneficenza Donne in rosso, scritto con Cesarina Ansalone per le donne vittime di violenza, la sua scrittura ha seguito un percorso di crescita costante. Ogni libro un tassello che aggiunge valore e visione a un cammino sempre in movimento. «Credo di essere cresciuta tanto in questi anni stilisticamente. Ovviamente non mi sento arrivata e spero sempre di poter migliorare e di avere sempre muse ispiratrici», afferma, con umiltà, Elvira. La sua ricerca continua, il suo scrivere sempre più affine a ciò che è oggi, in un processo di continua evoluzione.
Oltre a essere poetessa, Elvira è anche una donna impegnata nel sociale e nella promozione della cultura. Lavorando presso la Provincia di Salerno, ha trovato il modo di conciliare la sua passione per la poesia con l’organizzazione di eventi culturali e la promozione di autori emergenti. Un equilibrio che sembra arrivare naturalmente. «La poesia è stata un grande mezzo nel sociale. Io e Cesarina abbiamo raccolto una bella cifra per l’associazione Spaziodonna. La poesia può aiutare, e davvero fare la differenza», afferma, convinta. È un’affermazione che non suona solo come una verità vissuta, ma come una missione: quella di dimostrare che la poesia non è solo un fatto intellettuale, ma può essere un motore di cambiamento nella realtà.
Il prossimo appuntamento per Elvira è l’attesissima presentazione di Verso di me, che si terrà il 9 giugno alle 18.00 presso il Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, nella sua terra, la Provincia di Salerno. Un’occasione speciale, arricchita dalla partecipazione di colleghi, dirigenti, e amici. La moderatrice sarà la giornalista Rossella Pisaturo, che accompagnerà il pubblico in questo viaggio emozionante. Un momento che Elvira vive con grande intensità, soprattutto per la possibilità di avere tra il pubblico Giovanni, l’uomo che ha ispirato molte delle sue poesie in quanto suo ex compagno. «Spero che ci sia, e che si emozioni. Come mi emozionerò io».
La soddisfazione più grande per Elvira, però, non è solo quella di aver scritto questo libro, ma di aver visto sua figlia scrivere la prefazione. «Mi rende orgogliosa di essere sua madre. Sono fiera del mio lavoro, ma soprattutto di lei». Un’emozione che trascende la scrittura e che lega la madre e la figlia in un atto d’amore che parla di generazioni, di arte e di vita. Verso di me non è solo una raccolta poetica. È un cammino di riscatto, è la riscoperta di sé, è la conferma che, anche dopo il buio, si può rinascere. In ogni verso, in ogni parola, in ogni emozione trasmessa, Elvira ci offre non solo la sua poesia, ma anche la sua umanità.
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