di Massimiliano Catapano
Un nuovo scossone potrebbe travolgere la parte bassa della Serie B. La FIGC ha deferito Massimo Cellino, presidente del Brescia Calcio, e il figlio Edoardo, consigliere delegato, per il mancato versamento - nei tempi previsti - di ritenute Irpef e contributi Inps relativi agli stipendi dei mesi di novembre e dicembre 2024, gennaio e febbraio 2025. Il deferimento riguarda non solo i due dirigenti, ma anche la società Brescia Calcio S.p.A., chiamata in causa per responsabilità diretta e propria, aggravando il quadro disciplinare. Se le accuse venissero confermate, il club lombardo rischierebbe una penalizzazione di 4 punti, con conseguente retrocessione in Lega Pro.
Una decisione del genere cambierebbe radicalmente l’attuale geografia della classifica: il Frosinone, oggi destinato allo spareggio salvezza con la Salernitana, si salverebbe direttamente. La Salernitana, a sua volta, eviterebbe la retrocessione diretta e andrebbe ai play-out. Ma a colpire più di tutto sarebbe la posizione della Sampdoria, che sul campo era retrocessa: con il Brescia penalizzato, i blucerchiati risalirebbero in classifica fino al quartultimo posto, trovandosi clamorosamente a giocare lo spareggio salvezza proprio contro la Salernitana.
Uno scenario impensabile fino a poche ore fa, che ha spinto la Lega a sospendere i play-out in attesa del verdetto federale, creando un vuoto d'incertezza che coinvolge tifosi, club e dirigenti. Tutto ora dipenderebbe dalle decisioni del Tribunale Federale Nazionale: se la sanzione venisse confermata, il Brescia saluterebbe la Serie B, mentre la Sampdoria, salva solo sulla carta, tornerebbe in campo per giocarsi tutto in uno spareggio che avrebbe il sapore del miracolo sportivo.
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