Tra le mura del "Ruggi D’Aragona" si consuma ogni giorno un corto circuito organizzativo che ha il sapore dell’ingiustizia. A parlarne non sono solo i lavoratori sfiniti, ma anche documenti ufficiali, tabelle economiche e denunce sindacali che raccontano una realtà spaccata in due: chi lavora davvero e chi incassa. L’ospedale - simbolo della sanità salernitana - vanta professionalità e competenze eccellenti, ma la gestione interna degli incarichi, dei progetti e delle risorse ha generato negli anni una casta interna, dove solo pochi, spesso sempre gli stessi, beneficiano di incarichi di funzione, indennità, premi e straordinari, spesso senza titoli, concorsi o rotazione.
La delibera che ha fatto esplodere il caso
Tutto è stato messo nero su bianco con la Delibera n. 332 del 9 aprile 2025, con cui la Direzione Generale ha approvato la "caratura" - ovvero i compensi - degli incarichi organizzativi e professionali. Incarichi che vanno da 4.000 a oltre 11.000 euro annui, distribuiti su decine di figure, in gran parte non operative in corsia, ma negli uffici amministrativi, sanitari e gestionali.
I reparti dell'oro: incarichi e cifre
Dai documenti interni emerge una mappa precisa:
Direzione Generale: "Management attività progettuali" – 6.600 euro annui
Direzione Sanitaria: "Governo accessi e flussi informativi" – 7.000 euro
Direzione Amministrativa: "Trattamento previdenziale" – 6.600 euro
Gestione Risorse Umane: "Procedure reclutamento personale" – 6.600 euro
Pronto Soccorso: "Funzione Organizzativa PS OBI" – 11.493 euro
Polo Didattico Universitario: "Referente aula simulazione" – 4.000 euro
Servizio Professioni Sanitarie: "Funzione sovraordinata" – 11.493 euro
Bed Management e Servizio Sociale: "Assistente sociale" – 6.600 euro
Farmacia: "Gestione magazzino e distribuzione" – 4.600 euro
Area Critica – Terapia Subintensiva: "Incarico organizzativo" – 7.437,80 euro
Tutti incarichi validati e pagati, ma molti dei titolari non risultano coinvolti in attività clinica diretta, né rientrano nei turni salvavita. Eppure, godono di premi, progetti e bonus. Il quadro è stato denunciato con forza dal segretario provinciale Angelo Rambaldi della UIL Fpl: "La verità non è quella che ci raccontano. Viviamo in un sistema ospedaliero oligarchico, dove solo pochi privilegiati accedono a progetti, premi di produzione e incarichi costruiti su misura. Il resto del personale resta fuori. È dura vedere approvati incarichi milionari mentre nei reparti mancano gli OSS e gli infermieri. Chi lavora davvero non riceve nulla". Secondo Rambaldi, oltre 1 milione di euro è stato stanziato per incarichi destinati quasi esclusivamente a una cerchia ristretta legata a un solo sindacato. Un sistema che, oltre a dividere i lavoratori in Serie A e Serie B, ha causato anche danni economici al servizio pubblico: "Per tenere le spalle coperte a qualcuno, si taglia sul personale, si eliminano gli straordinari veri e si azzerano le spese ordinarie essenziali. I fondi per le indennità Covid, già ricevuti dalla Regione, non sono ancora arrivati ai lavoratori. Il doppio buono pasto? Scomparso. L’indennità per le ferie? Mai vista".
Il punto più drammatico è la situazione del Pronto Soccorso, dove - denuncia Rambaldi - non solo si lavora in condizioni critiche, ma addirittura si finanziano 10 incarichi per 63.142 euro destinati alla "solita cerchia", mentre un paziente ha perso la vita pochi giorni fa. "È una sconfitta morale e professionale. Se invece di premiare pochi con incarichi inutili si investisse in personale e attrezzature, forse potremmo salvare anche solo una vita in più. Noi operatori sanitari lo chiediamo per i nostri pazienti". Secondo la UIL Fpl, le nomine spesso avvengono senza concorso, senza titoli, senza rotazione. Chi è dentro, resta dentro. Chi è fuori, può solo guardare. Se si vuole davvero restituire autorevolezza e dignità a questo presidio d’eccellenza, non basta più il silenzio o le promesse di cambiamento. Serve un’azione concreta, forte, sistemica. Serve una riforma interna con tre pilastri chiari e ineludibili:
- Verifiche rigorose sui titoli e i requisiti per ogni incarico assegnato.
- Massima trasparenza nelle nomine e negli stanziamenti economici.
- Rotazione obbligatoria degli incarichi, per evitare rendite di posizione e favoritismi.
Solo così sarà possibile spezzare un sistema che continua a premiare la burocrazia invece dell’assistenza, e restituire finalmente dignità a chi ogni giorno salva vite tra silenzio, turni infiniti e stipendi ordinari. Perchè un ospedale si regge sulle mani che curano.
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