di Massimiliano Catapano
E' una Salernitana che non muore mai. Nella notte più lunga e decisiva della stagione, i granata espugnano Cittadella con un netto 0-2 (foto AS Cittadella) e conquistano l’accesso ai play-out, evitando la retrocessione diretta. Un successo che sa di liberazione e che arriva al termine di un percorso tortuoso ma orgoglioso, chiuso a 42 punti al quartultimo posto in classifica. Ora, ad attendere i campani, ci sarà lo spareggio con il Frosinone, mentre scendono clamorosamente in Serie C Sampdoria, Cittadella e il già retrocesso Cosenza. Per i doriani, si tratta della prima volta nella loro gloriosa storia. A guidare la riscossa della Salernitana è stato Pasquale Marino, chiamato a stagione in corso e capace di risollevare un gruppo che sembrava ormai spacciato. "C’è sollievo ed un pizzico di soddisfazione. - ha ammesso l’allenatore ai microfoni di LiraTV - Conquistare i play-out era il nostro obiettivo. Abbiamo raccolto 12 punti in 6 partite, una media da promozione. Sapevamo che non eravamo padroni del nostro destino, ma retrocedere dopo una simile rimonta sarebbe stata una beffa troppo grande".
Il tecnico ha poi spiegato le sue scelte, sia in termini di gestione delle forze sia per quanto riguarda l’undici iniziale: "Cerri, Verde e Soriano sono rimasti inizialmente fuori per motivi legati al dispendio fisico: venivamo da una serie di partite durissime, una ogni 3-4 giorni, tutte da dentro o fuori. Ero certo che i ragazzi non avrebbero sbagliato due partite di fila. Ne abbiamo sbagliata solo una su sei: è motivo di grande soddisfazione per me e per il gruppo. Abbiamo voluto regalare almeno una piccola gioia ai tifosi, che anche in un martedì sera ci hanno seguito numerosi". Nel match del "Tombolato" a decidere sono stati i gol di Hrustic nel primo tempo e di Simy nella ripresa. Proprio sull’attaccante nigeriano, Marino ha espresso parole di apprezzamento: “Simy è un professionista serio. Quando sono arrivato, la società mi ha dato carta bianca e ho scelto di dare spazio a chi ritenevo più utile alla causa. Lui e Caligara mi hanno fatto un’ottima impressione, e infatti hanno risposto alla grande".
Non è mancato un riferimento al Presidente Danilo Iervolino, la cui vicinanza alla squadra è stata sottolineata da Marino: "Nell’ultimo periodo è stato sempre presente, anche se non fisicamente. Ha parlato spesso con noi in collegamento, è venuto in albergo a salutarci, ha accompagnato la squadra allo stadio. Ha fatto un discorso molto motivazionale: ci ha detto che l’unica cosa che contava era la vittoria". Sul piano tattico, l’allenatore ha elogiato lo spirito e la compattezza dei suoi: "Tutti in questo gruppo possono dare una mano. Abbiamo dimostrato personalità, cercato il fraseggio e le verticalizzazioni, rischiando pochissimo. Chi è sceso in campo ha risposto presente". Guardando avanti, Marino sa bene che nulla è ancora compiuto: "Ora ci aspetta il Frosinone. Ci arriviamo con grinta e con entusiasmo. Quando sono arrivato eravamo penultimi, adesso possiamo giocarci le nostre carte. Domani riposeremo, da giovedì inizieremo a preparare lo spareggio al meglio".
Infine, il tecnico ha voluto sottolineare l’apporto del pubblico e la generosità dei suoi calciatori: "I tifosi ci sono sempre stati, a partire dalla gara interna col Sudtirol. Ci è dispiaciuto quando siamo tornati da alcune trasferte senza punti, come accaduto due volte in Liguria. Ma oggi abbiamo dimostrato di crederci fino in fondo. Non c’è nulla da festeggiare perché il lavoro non è finito. Dopo la partita ho fatto la doccia, poi sono andato a vedere le condizioni degli acciaccati: Ferrari ha preso una botta, Amatucci ha giocato con una contusione, Corazza ha avuto un problema nel riscaldamento ma ha stretto i denti. È questo lo spirito che serve". Il campionato cadetto si chiude così per la Salernitana con una vittoria pesante e significativa. Adesso, testa e cuore al doppio confronto con il Frosinone: in ballo c’è la permanenza in Serie B e un'intera stagione da salvare.
Partita sontuosa di Luka Lochoshvili: "Grazie a tutti per i complimenti, speriamo di continuare così anche negli spareggi. Sono un giocatore che lotta in campo che dà il massimo. Quando sono arrivato la posizione di classifica era negativa. Ma la squadra ha una tifoseria incredibile ed è storicamente importante. Ringrazio tutti i tifosi per il sostegno che danno ad ogni partita. Non è finita, c’è tanto da fare, ci sono due partite dove si vincerà con la grinta, con la volontà. Dobbiamo stare tutti insieme per centrare l’obiettivo, dobbiamo farlo per la città e per questo gruppo. A Genova siamo entrati bene in partita, poi abbiamo iniziato a perdere i duelli e forse per un problema psicologico non avevamo trovato la giusta voglia di giocare. Contro un pubblico così caldo abbiamo sofferto la pressione e le cose non sono andate bene. Abbiamo preso un goal su calcio d’angolo, solitamente nel calcio quando prendi un goal così poi perdi. Il pubblico di Genova ha inciso, avevamo ragazzi giovani che non avevano abitudine con questa situazione ambientale. Ruggeri ha un grande futuro davanti. Noi dobbiamo aiutarlo sempre perché abbiamo più esperienza di lui. Siamo sicuri di poterlo guidare ma lui ha un gran talento e sicuramente farà strada. Ferrari è più fortunato di me, gli arriva sempre la palla davanti la porta. Voglio segnare anche io il primo gol con la maglia della Salernitana. Salerno è una piazza molto calda, la gente è passionale, mi chiede sempre tante foto, mi ferma per strada. Sono molto contento di stare qui, devo tutto a questa maglia ed a questi tifosi. Mi dispiacerebbe non dare tutto per questa maglia".
Eroe della trasferta Ajidn Hrustic: "E’ stata una stagione molto lunga e stancante per me e per tutta la squadra. Ci alleniamo tantissimo, a volte può sembrare che perdiamo la fiducia, ma non è così. Ne abbiamo tanta sia noi che tutto lo staff e questo successo ci ha permesso di tenere viva la speranza. - riprende Salernitana News - Per chi mi conosce sa che questa è una mia qualità, da quando sono bambino. Abbiamo festeggiato tutti insieme, è stato un bel momento e non importa chi fa goal, oggi l’importanza era vincere, avrebbe potuto segnare qualsiasi compagno. Non esistono partite facili in questo campionato, abbiamo dimostrato carattere. Adesso sono tutti felici, ma è solo l’inizio, siamo sicuri di fare due partite importanti specie davanti ai nostri tifosi. E’ solo l’inizio, non abbiamo fatto ancora nulla. Ogni allenatore ha le sue forze e ognuno ha dato qualcosa alla squadra, io non ho mai smesso di lavorare e sicuramente sono io che dovevo dimostrare qualcosa in più per meritarmi una maglia. Mi assumo le mie responsabilità per il periodo in cui ho dato un contributo insoddisfacente".
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