di Massimiliano Catapano
La sconfitta di Genova contro la Sampdoria (1-0) ha reso il cammino salvezza della Salernitana un’impresa al limite del possibile. Ora, l’unica certezza è che martedì sera a Cittadella si dovrà vincere: senza mezzi termini, senza scuse. Solo così si potrà sperare in una combinazione di risultati che consenta ai granata di agguantare il treno disperato dei playout, confidando in un passo falso di almeno una tra Sampdoria, Frosinone o Brescia. Pasquale Marino ha scelto il silenzio stampa tradizionale, ma ha affidato le sue riflessioni al sito ufficiale del club, offrendo una lettura lucida, dura e carica di responsabilità in vista della sfida al "Tombolato". "È una partita da vincere, senza troppi giri di parole – ha dichiarato l’allenatore granata –. La sconfitta di Genova non deve fiaccarci mentalmente. Dopo un momento di naturale amarezza, deve esserci una reazione. Non siamo quelli visti a Marassi: siamo quelli delle tre vittorie casalinghe, quelli di un’ora buona a La Spezia. Questo gruppo merita di avere una chance, almeno quella dei play-out". Marino non ha nascosto le difficoltà, ma ha provato a spostare l’attenzione sulla mentalità e sulla dignità sportiva. "Noi e il Cittadella siamo nella stessa situazione: il pareggio non serve a nessuno. Ma guai a pensare di risolvere tutto nei primi minuti. Ci vorrà lucidità, sangue freddo e forza mentale".
Il tecnico ha poi sottolineato l’importanza del ritiro prepartita e dello spirito che si respira nel gruppo: "Questi giorni lontani dalla Campania sono serviti per rinsaldare l’unità. Ho visto negli occhi dei miei calciatori la consapevolezza dell’occasione. Dopo la partita di Genova c’era dolore, delusione, ma anche la voglia di reagire. Non sarebbe umano non sbagliare mai, ma sarebbe disumano non imparare dagli errori. Domani daremo tutto, anche quello che non sappiamo di avere". A Cittadella si attende un settore ospiti gremito, con oltre duemila tifosi granata pronti a sostenere la squadra fino all’ultimo respiro. Marino non dimentica questo legame: "In pochi altri posti, da terzultimi in B, dopo una retrocessione dalla Serie A, puoi contare su un seguito simile. Questo amore non si può tradire. Anche la proprietà è stata presente, con discrezione, ma sempre al fianco del gruppo. Non possiamo deludere chi ci è stato vicino". Infine, una riflessione sull’ultimo turno di campionato, che potrebbe risentire del fatto che molte squadre non hanno più nulla da chiedere alla classifica. "Speriamo che tutte giochino col massimo impegno, come se il campionato fosse ancora aperto. Ieri in Serie A il Genoa ha onorato il torneo contro il Napoli: è questo l’esempio da seguire. Noi, dal canto nostro, sappiamo che dovremo vincere. E solo al 90’ conosceremo il nostro destino". A questo punto, ogni parola è superflua. Ormai tutto l’ambiente, compresi i tifosi, delle parole non se ne fanno niente. Ci vogliono i fatti. Perchè domani si decreterà se la Salernitana potrà ancora giocarsi con i play-out la permanenza in Serie B oppure finirà in Lega Pro. Domani ci sarà il verdetto finale. Allora basta chiacchiere ma solo fatti.
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