di Massimiliano Catapano
Nel momento più importante della stagione, la Salernitana è crollata sul campo della Sampdoria con una prestazione povera di idee, di grinta e di spirito. Il risultato finale (1-0 per i blucerchiati) pesa come un macigno: i doriani (foto Uc Sampdoria) superano i granata in classifica, salendo a 40 punti, mentre la formazione di Marino scivola a 39, al terzultimo posto, in compagnia del Cittadella. E proprio contro i veneti andrà in scena quello che potrebbe essere l’ultimo, disperato tentativo per evitare la retrocessione. Il goal che ha deciso la sfida porta la firma di Meulensteen, abile nel farsi trovare pronto su assist di Ferrari allo scadere del primo tempo. Da lì in poi, il nulla: la Salernitana ha aspettato fino al 90’ per impensierire l’avversario, con Amatucci vicino al pareggio, ma il salvataggio provvidenziale di Riccio ha spento l’unico sussulto granata della serata. Troppo poco, troppo tardi.
Un tecnico rassegnato e amareggiato
Pasquale Marino, intervenuto ai microfoni di LiraTv, non ha cercato alibi. Le sue parole, pronunciate con tono mesto, tracciano il profilo di una squadra senza più certezze: "Questa è la prima volta in cui non abbiamo più il controllo sul nostro destino. Ora dobbiamo affidarci anche ai risultati degli altri. La prestazione di oggi è stata deludente, un netto passo indietro". Il tecnico ha evidenziato la mancanza di personalità e di reazione da parte del gruppo: "A La Spezia avevamo dato segnali importanti, oggi invece non c’è stato nulla. I ragazzi hanno lavorato con impegno in settimana, ma in campo non si è visto. Il gol subito poco prima dell’intervallo ci ha tagliato le gambe".
In campo una squadra vuota, senza idee nè coraggio
Marino ha provato a difendere i suoi giocatori, evitando di puntare il dito contro i singoli, ma è evidente che anche dal punto di vista psicologico qualcosa si è rotto. La squadra è apparsa remissiva, impaurita, come se sentisse già addosso il peso della retrocessione. Le sostituzioni tardive non hanno sortito effetto. "Avremmo potuto inserire gli attaccanti prima, ma così facendo avremmo rischiato di sbilanciarci eccessivamente", ha spiegato l’allenatore. Una giustificazione che convince poco, considerando l’importanza della posta in palio.
Una dirigenza assente, un mercato disastroso
Oltre alle responsabilità tecniche, il peso più grave ricade sulla gestione societaria. Il direttore sportivo Marco Valentini ha completamente fallito l’ultima sessione di mercato, privando la squadra di rinforzi utili e aggravando le lacune già esistenti. Nessun colpo in grado di cambiare passo, solo operazioni minori che hanno peggiorato l’organico. Una gestione approssimativa, figlia di scelte confuse e prive di visione.
Il presidente Iervolino deve rompere il silenzio
L’assenza del presidente Danilo Iervolino in questo momento così delicato lascia sgomenta l’intera tifoseria. Dopo aver promesso rilancio e progettualità, oggi la Salernitana è a un passo dal precipizio. Il popolo granata si sente tradito. La città, che ha sempre risposto presente, ora chiede verità, scelte concrete e un’assunzione di responsabilità. Il tempo delle promesse è finito. A Cittadella si consumerà l’ultimo atto di questa stagione da incubo?. Ma la sensazione è che l’epilogo sia già scritto. E sarà amarissimo.
La Doria spera
"Mi aspettavo questa prestazione dai ragazzi e si meritano la vittoria. Questa è la loro serata, sono contento per loro ma soprattutto per il pubblico che ci ha sostenuto fino all’ultimo. - spiega Alberico Evani - Noi siamo in difficolta ma il pubblico è da Champions League, una roba impressionante. Abbiamo avuto l’energia e la spinta per conquistare i 3 punti. Io sono concentrato solo su questa squadra e se le vinciamo tutte e 2 delle altre potremo farne a meno. Questa è una porta che dovevamo aprire per avere una speranza e la luce. Se non ce l’avessimo fatta con la chiave avremo dovuto abbatterla con le spinte. Abbiamo concesso poco e niente alla Salernitana tranne che qualche calcio d’angolo. Si sono tutti allenati bene".
Il tecnico subentrato a Semplici continua: "Oggi chiunque avessi scelto avrebbe dato il massimo ed avrebbe contribuito al raggiungimento del risultato. Meulensteen e Niang sono due giocatori a cui ho parlato tutta la settimana. - riprende SalernitanaNews - Addirittura il primo l’ho mandato anche in tribuna in una partita, il giorno dopo è venuto a parlarmi capendo perfettamente il motivo e da quel momento è un grande giocatore. Bisogna recuperare energie fisiche. Alcuni ragazzi hanno dato talmente tanto che erano accasciati alla fine ma è sempre bello vedere l’unione di tutte le parti. Solo così si può sperare di avere risultati. Ferrari è quello che porta sicurezza al reparto perché è quello con più esperienza guidando il reparto in modo esemplare. Tutti sono stati bravi davanti a giocatori di spessore della Salernitana".
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