Finisce tra le lacrime la stagione dell'AGN Energia Bogliasco 1951. Lacrime non di dolore ma di emozione. A suscitarle non è infatti l'eliminazione dai play-off Scudetto patita nei Quarti di finale per mano del Rapallo, bensì l'addio alla Pallanuoto giocata di Giulia Millo (foto Giorgio Scarfi). Dopo 20 anni passati in vasca, di cui 13 a lottare in Serie A1, l'ormai ex capitano biancazzurro ha deciso di uscire dall'acqua. Nuove sfide la attendono. E non possono essere conciliate con i sacrifici richiesti da quel gioco che per due interi decenni è stato la sua vita. "Mi ero ripromessa di non piangere - ha rivelato Giulia al termine della sua ultima gara - ma ovviamente non ci sono riuscita. Forse devo ancora realizzare la scelta che ho fatto. Una scelta difficile e dolorosa ma dovuta e ponderata. Sono contenta della carriera che ho avuto. Credo di aver trasmesso rispetto per questo sport e per le persone che lo compongono. Credo anche di essere stata un buon esempio per le ragazze più giovani che ho avuto come compagne. Non sono mai voluta andare altrove, anche se ne ho avuto la possibilità. Perchè qui sono a casa e mi sono sempre sentita bene. Il consiglio che mi sento di lasciare a chi verrà dopo di me è quello di coltivare sempre i propri sogni. Sono davvero pochissimi i fortunati che riescono a vivere di questo sport. Ma a chi non ci riesce dico di prendere tutto il buono che esso sa offrire. Quando si entra nel mondo del lavoro le cose cambiano. Ma lo sport ti insegna a far parte nel mondo dei grandi e a dare tutta te stessa ogni giorno della tua vita".
Come ha fatto sempre lei. Anche in questa serata, sportivamente difficile di fronte alla corazzata rapallina per il Bogliasco. Ma ancor più dura a livello emotivo. Quando una come Giulia Millo lascia lo sport il risultato (peraltro scontato visto il divario esistente tra le esperte tigulline e le giovani biancazzurre) non può che passare in secondo piano. Il 7-21 con cui le ragazze di Antonucci si impongono su quelle di Sinatra è dunque un mero dato numerico che archivia una stagione comunque superlativa per le ragazze bogliaschine. Partite per salvarsi e ritrovatesi in Europa, grazie alla qualificazione alle Eurocoppe guadagnata con il sesto posto in regular season. "Sono ovviamente dispiaciuto per l'addio di Giulia - ha commento il suo storico allenatore Mario Sinatra - ma sappiamo quanti sacrifici questo sport comporti e dunque capisco la sua decisione. Lei è stata l'unica, assieme a Rosa Rogondino, a non abbandonare Bogliasco quando tutte se ne andavano altrove. Anche e soprattutto per questo credo che il tributo riservatele sia stato doveroso". Un tributo consegnatole direttamente dal presidente Simone Canepa prima dell'inizio del match: "Per vent'anni Giulia ha indossato due soli colori: il bianco e l'azzurro. Lo ha fatto quando si alzavano le coppe ma anche quando c'era da stringere i denti. Il suo è stato un lungo e meraviglioso percorso, coronato dalla conquista di una Coppa Italia, di uno scudetto Under 19, di una medaglia di Bronzo ai Mondiali Under 18, le Universiadi e di tanti altri momenti. E non possiamo che ringraziarla per averlo fatto con noi. Grazie Giulia, grazie Capitano!".
Toccante anche l'omaggio di chi accanto a lei ha vissuto sfide interminabili, molte delle quali anche contro la sorella maggiore Alessia in forza al Plebiscito. Si tratta ovviamente di Rosa Rogondino: "Trovare le parole giuste dopo 13 anni vissuti fianco a fianco non è semplice. Abbiamo condiviso un cammino lungo, fatto di vittorie esaltanti e sconfitte che ci hanno lasciato il segno, ma che non ci hanno mai abbattute. Insieme abbiamo affrontato ogni stagione, ogni allenamento, ogni trasferta, ogni abbraccio e ogni lacrima. Sono passati 13 anni in Serie A1, e in tutto questo tempo siamo cresciute come atlete, ma soprattutto come persone. Ci siamo sostenute nei momenti più difficili, ci siamo spronate quando serviva più forza, ci siamo godute le gioie come solo chi ha lottato duramente può fare. Non è stata solo una carriera sportiva condivisa, ma un pezzo di vita che porterò sempre con me. Tu sei più di una compagna di squadra: sei una presenza costante, una certezza, una sorella! Grazie per ogni parola detta e anche per ogni silenzio condiviso. Per ogni volta che ci siamo guardate e abbiamo capito tutto senza dire niente. Per ogni volta che abbiamo stretto i denti, che ci siamo rialzate, che abbiamo sognato insieme! Ti voglio bene e ora ti auguro il meglio per la vita fuori dall'acqua!". Un capitolo si chiude, un altro se ne apre ma la storia resta e nessuno la cancella. Il mondo dell'acqua clorata ligure e non solo avrà sempre una Millo nel cuore.
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