di Massimiliano Catapano
La Salernitana è arrivata al bivio decisivo della sua stagione. Domani pomeriggio allo stadio "Arechi" arriva il Mantova e non è una partita come le altre: è una finale, una sfida da dentro o fuori nella corsa alla salvezza. Dopo la sconfitta a La Spezia - maturata nonostante una buona prestazione e due pali colpiti da Ghiglione e Hrustic - non ci sono più margini d’errore. I granata devono vincere per forza, anche perché le prossime due partite saranno in trasferta, contro Sampdoria e Cittadella. Tre gare alla fine del campionato, sette squadre racchiuse in cinque punti, una classifica che può ribaltarsi a ogni giornata: ogni passo falso può essere fatale. Pasquale Marino, intervenuto sul sito ufficiale del club, ha parlato con la lucidità di chi conosce il peso del momento: "Dal mio arrivo a Salerno ho sempre saputo che ci saremmo giocati la salvezza fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata. Nessuno ha mai creduto che sarebbe stata una passeggiata. Abbiamo vinto due partite e perso una, quindi siamo ancora pienamente in corsa. A La Spezia abbiamo reagito allo svantaggio, creato occasioni, colpito due legni. Non è il momento di fasciarsi la testa".
La città è pronta a stringersi attorno alla squadra. Si attendono oltre ventimila tifosi sugli spalti, pronti a trasformare l’"Arechi" in una bolgia. "Chi era nel settore ospiti ha visto quanto impegno ci sia stato in campo. Domani il pubblico sarà ancora più numeroso e abbiamo bisogno del loro sostegno. Il fattore campo deve essere determinante, poi tocca a noi dare tutto". Marino insiste sulla necessità di giocare con equilibrio e concentrazione: "È positivo tornare subito in campo. Contro il Mantova dobbiamo mettere in campo tutta la rabbia accumulata, ma farlo con intelligenza. L’ansia non ci serve. Se qualcuno la prova, allora non è fatto per questo mestiere. La classifica è cortissima: con una vittoria puoi uscire dalla zona calda, con una sconfitta ci rientri. E tutto questo può succedere di nuovo, fino all’ultima giornata. Retrocederà chi avrà più paura". L’allenatore lancia un appello all’intero ambiente granata: "Non è il momento di mollare o perdere la calma. Posso garantire che tutti all’interno del club sono vigili, presenti e determinati. La squadra è viva: lo ha dimostrato nelle tre partite che ho guidato, così come ogni giorno in allenamento. Ora dobbiamo trasformare questi segnali in punti".
Poi uno sguardo agli avversari e alle scelte di formazione: "Il Mantova è una squadra compatta, gioca bene, ha fame ed è guidata da un ottimo allenatore. Ma anche noi abbiamo fame. Perdiamo Hrustic per squalifica, ma ritroviamo Zuccon in buona condizione. Bronn sta meglio e ha fatto di tutto per recuperare. Questo spirito di attaccamento è quello che serve adesso". Il destino è nelle mani della Salernitana. Non c’è più tempo per rimpianti o calcoli. La squadra ha dimostrato di essere viva, unita, ancora in lotta. Ma ora servono i fatti, non le parole. Contro il Mantova è vietato sbagliare: servono punti, serve coraggio, serve lucidità. I granata non vogliono cadere, non accettano l’idea di retrocedere. E neppure la città lo accetta. I tifosi ci credono, si aspettano una prova d’orgoglio. Vogliono la salvezza. E adesso, più che mai, la Salernitana ha il dovere di andarsela a prendere.
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