1 Maggio in vasca, si giocano le appendici di gara 3 tra la Lombardia e l'appenino tosco-emiliano. Colpo d'occhio mozzafiato con l'impianto di Mompiano che registra oltre 900 presenze per il terzo round tra AN Brescia e Pallanuoto Trieste che spedice i padroni di casa in finale e gli ospiti a quella di consolazione per il terzo posto. Subito alta l'intensità del match, sbloccato da Dolce su rigore. La squadra di Mirarchi pareggia con il solito Draskovic che dopo una serie di finte deposita il pallone alle spalle di Baggi Necchi. All'ottima conclusione di Guerrato replica il cannoniere alabardato, l'azione in più di Ferrero che prende in controtempo Lazovic avvia un poderoso break della squadra di Bovo che infila sei reti di fila compresa quella dell'ex Ortigia conducendo 8-2 all'alba della terza frazione con il bis di Alesiani. Dopo un rigore tirato fuori da Irving, Petronio (8-3) interrompe il break dei lombardi e il digiuno dei giuliani. Si prosegue con altri due botta e risposta. Nell'ultimo quarto viene espulso per gioco violento Draskovic con Trieste, aggrappatasi al guizzo di Podgornik per sperare ancora, costretta a giocare per quattro minuti in inferiorità numerica senza il suo bomber, fin qui autore di un tris. Ferrero (tripletta) realizza il rigore dell'11-5; da applausi il pregevole pallonetto di Mezzarobba del -5. Guerrato sull'assist dell'altro doppiettista Dolce ristabilisce l'ampio margine, mentre Giri si divincola dalla marcatura di Marziali e firma il 13-6, massimo vantaggio per i ragazzi di Bovo. Nel finale cartellino rosso per proteste a Petronio e un rigore che Mladossich spedisce alto. Fine delle ostilità, l'AN Brescia (a segno anche con Del Basso, Gianazza e Balzarini) torna a giocarsi la finale scudetto, ad attenderla i campioni d'Italia della Pro Recco che hanno chiuso la serie sul 2-0 contro la RN Savona.
La finale per il quinto posto vedrà la De Akker incrociare le calottine con il CN Posillipo, giustiziere in due confronti della Roma Vis Nova. Alla "Carmen Longo" i bolognesi ribaltano tra le polemiche nel finale il CC Ortigia (12-11) e prenotano un posto in Europa per il secondo anno di fila, quanto meno sul fronte preliminari. Luongo sblocca il match ma i biancoverdi, sull'onda emotiva del bel successo della "Caldarella", reagiscono col piglio giusto e scappano, forti di un break di 0-4, sul 2-5 al cambio panchine. La partita prende una piega diversa al rientro dall'intervallo lungo, si segna a raffica e inizia la remuntada felsinea partita dall'uno-due di Bragantini. Gli iblei perdono l'ottimo Kalaitzis (doppietta) per una contestatissima brutalità e resistono in vantaggio fino al 6-8 infilato da Cassia col bis personale. In un minuto e mezzo, approfittando dei 4' con l'uomo in meno avversario, Luongo ne fa due in extra player (terzo sigillo con l'uomo in più del 10) e completa la quaterna che vale il pareggio, Milakovic riporta il team di Mistrangelo con la testa avanti coronando un lungo inseguimento. Il break continua trovando compimento nello 0-5 con due reti consecutive in superiorità di Abramson (poker anche per lui con 3 centri in più) che stroncano le velleità siciliane. Campopiano sblocca l'attacco siracusano ma l'inerzia ormai è tutta rossoblu (di Lucci l'altra segnatura) con l'americano ex Posillipo a chiudere i conti, rendendo utile solo a finisti stastici la terza quaterna di giornata, firmata dal giapponese Inaba. Tempesti chiuderà la carriera contro la Vis Nova ma il suo sodalizio prannuncia reclamo. Giuria e arbitri finiscono nel mirno, accorgendosi che Napolitano, rientrato dopo un'espulsione a 4'52 dalla fine, aveva tre falli e non due. Così, quando mancano poco meno di due minuti, con l'Ortigia che sta per tirare il rigore che potrebbe portarla sul -1, il cronometro viene riportato al momento dell'ingresso del capitano, con i biancoverdi di nuovo in inferiorità e con una superiorità finalizzata dai locali.
Epilogo thriller per la Semifinale play-out. L'Olympic Roma ribalta il fattore campo ed è salvo insieme al TeLiMar. Atroce delusione per la RN Florentia che, avanti 8 lunghezze sugli avversari in regular season, ora dovrà giocarsi la permanenza in categoria con la Nuoto Catania. Nella sfida tra neopromosse sono di nuovo decisivi, come a Valco San Paolo, i rigori dopo il 10-10 dei regolamentari. I capitolini incassano lo svantaggio ma sono in palla e provano a scavare il solco sull'asse Vidovic-Vitale: il montenegrino (tripletta) fissa il 3-5 del primo parziale e tiene sul +2 i suoi all'intervallo lungo dopo il botta e risposta nella seconda frazione con De Mey (4-6). I gigliati perdono già prima del 16' Bini per limite di falli e si troveranno successivamente privati di Chemeri e Turchini. La squadra di Minetti trova nuova lena nella ripresa e sorpassa gli ospiti con la doppietta lampo di Borghigiani. Controreplica del Sette di Fiorillo con Mirarchi e Leporale (bis) letali con l'uomo in più. Al 24' si va all'ultima pausa breve, però, sull'8-8 propiziato da Di Fulvio. Negli 8' conclusivi si segna solo in extra player. Vidovic e Borghigiani si beccano il rosso per gioco scorretto, agli acuti di Ballarini dal centro e Kadar replica due volte Sordini che completa la cinquina personale ad 1'' dalla sirena. Si va ai rigori nel mentre finisce anche la partita di De Robertis, Patti, Cotugno e lo stesso Kadar sul fronte romano. Dai 5 metri è decisivo Peluso (subentrato a Giannotti) nell'ipnotizzare lo specialista Sordini ad oltranza (il primo lo aveva realizzato) dopo i precedenti errori di Stocco (palo) da una parte e Tartaro (para Cicali) dall'altra. La Training Academy brinda con le trasformazioni di Mirarchi (due volte), Leporale, Cianchetti e Lo Re; ai toscani non basteranno De Mey, Di Fulvio e Benvenuti. Finale complessivo, 14-15.
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