La notizia della scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 Aprile 2025, ha generato una profonda ondata di commozione e raccoglimento in tutto il territorio salernitano. Dai piccoli centri, alle grandi città, la comunità si è stretta in un silenzioso abbraccio spirituale, unita da preghiere, ricordi e gesti simbolici, che raccontano la forza di questo legame.
A Salerno, la Prefettura ha istituito un registro delle condoglianze presso il Palazzo del Governo, aperto al pubblico fino al 26 Aprile. Cittadini di ogni età hanno lasciato pensieri, preghiere e firme per onorare Jorge Mario Bergoglio, il Papa venuto dalla "fine del mondo", divenuto cosi simbolo universale di tenerezza, accoglienza e misericordia. L’iniziativa ha raccolto una grande partecipazione, segno della profonda stima nei confronti di quest’uomo. Il momento forse più toccante è stato la veglia di preghiera nella Cattedrale di Salerno, il 24 Aprile. Decine di fedeli, sacerdoti e religiosi si sono trovati in un silenzio carico di emozione per ringraziare il pontefice per il suo servizio alla Chiesa e all’umanità. Anche la celebrazione della Festa della Liberazione del 25 Aprile, è stata occasione per un ricordo solenne. Il Prefetto di Salerno ha richiamato nel suo messaggio le parole del Papa sulla pace, sulla dignità dell’uomo e sulla fratellanza universale: "Un’eredità che oggi ci appare ancor più attuale e necessaria".
Commozione anche a Pellezzano, dove il sindaco Francesco Morra ha ricordato due incontri speciali con Papa Francesco: uno nel 2019 e uno più intimo nel 2024. Proprio in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, il Papa benedisse una preghiera per il nipote del sindaco, Alessandro, scomparso nel 2017. Anche la vicesindaca di Salerno, Paky Memoli, ha condiviso un momento toccante: “Accarezzare la sua mano un gesto semplice, ma profondo. Ricordo quella luce nei suoi occhi, con la speranza che trasmetteva anche solo per uno sguardo“. Ancora, un episodio di simpatia che ha strappato un sorriso ai presenti: quando gli fu regalato un nuovo zucchetto, il Papa chiese: “Come sto?“ e alla risposta “Sua Santità, una bellezza!” al quale seguì una risata corale, semplice come lui. Dopo l’annuncio della morte del Santo Padre, l’arcivescovo di Salerno Andrea Bellandi e il Vescovo Ausiliare Alfonso Raimo hanno invitato le comunità alla preghiera. Infine, il vescovo di Nocera/Sarno, Mons. Giuseppe Giudice, ha definito Papa Francesco "una bianca colomba di pace".
La morte di Papa Francesco ha lasciato un vuoto profondo, ma anche un’eredità potente. Le comunità salernitane, nei loro gesti semplici, ma autentici, stanno dimostrando come il suo messaggio continui a vivere dentro ognuno. Non solo nel Vaticano, ma anche oltre, si è respirato un senso di unione, capace di reagire con fede e umanità al dolore della perdita, specchio dei suoi gesti e del suo sorriso che ha saputo parlare anche nei silenzi più profondi.
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