di Massimiliano Catapano
A ventiquattr’ore da una partita fondamentale per la corsa salvezza, arriva una sentenza che conferma, ancora una volta, quella sensazione tutta italiana di decisioni prese all’ultimo secondo, con conseguenze che pesano sull’intero campionato. Il Tar del Lazio, infatti, ha respinto il ricorso presentato dal Cosenza Calcio per ottenere la restituzione dei 4 punti di penalizzazione inflitti a seguito di violazioni amministrative legate al mancato pagamento delle ritenute Irpef. I problemi erano stati giustificati dal club con un improvviso pignoramento dei conti correnti, ma la giustizia sportiva prima e quella amministrativa poi non hanno ritenuto sufficienti queste spiegazioni. La decisione è arrivata nella giornata di martedì 22 aprile, alla vigilia del delicato match Salernitana-Cosenza, in programma domani alle ore 15.00. Entrambe le squadre attendevano con ansia l’esito del ricorso, che avrebbe potuto cambiare gli equilibri in classifica. Alla fine, però, il quadro resta invariato: Cosenza fanalino di coda con 27 punti, mentre i granata di mister Marino possono tirare un sospiro di sollievo, fermi a quota 33 punti.
Il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio – Sezione Prima Ter, presieduto dal dott. Michelangelo Francavilla e con relatore il dott. Giovanni Mercone, ha confermato l’impossibilità di accogliere la richiesta del club calabrese, non ravvisando i presupposti per una sospensione cautelare della penalizzazione. Il Tar ha evidenziato come l’eventuale restituzione dei punti non avrebbe comunque permesso al Cosenza di uscire dall’ultima posizione, nè di garantirgli, allo stato attuale, una salvezza diretta. La richiesta di rinviare l’udienza, avanzata dagli avvocati del club silano Francesco Antonio Caputo e Filippo Lattanzi per attendere l’evoluzione delle ultime giornate del campionato, è stata respinta con fermezza dalle parti avverse - FIGC, CONI e U.S. Salernitana 1919 - tutte costituitesi in giudizio. La motivazione? Evitare incertezze e turbative nel regolare svolgimento del torneo, in particolare in vista degli spareggi salvezza. Nel testo dell’ordinanza, il Tar ha sottolineato anche la corretta applicazione del Codice di Giustizia Sportiva, respingendo l’argomentazione difensiva del Cosenza secondo cui la responsabilità diretta della società per atti dolosi dell’ex legale rappresentante sarebbe ingiustificata.
In aggiunta, il tribunale ha rilevato l’assenza di un modello organizzativo idoneo a prevenire l’illecito specifico contestato, e ha escluso che eventuali irregolarità procedurali nella valutazione dell’art. 13 CGS FIGC potessero determinare effetti significativi sulla classifica. Il risultato è che, ancora una volta, un caso giudiziario di rilievo nazionale si chiude a ridosso di un evento sportivo determinante, lasciando per giorni club, tifosi e addetti ai lavori nell’incertezza più totale. Una dinamica che si ripete troppo spesso nel calcio italiano, e che alimenta polemiche e tensioni inutili. Situazioni di questo genere – e questo è un caso emblematico – andrebbero definite con tempi certi e ragionevoli, non con sentenze che arrivano a poche ore dal fischio d’inizio. La Salernitana può ora concentrarsi solo sul campo, mentre il Cosenza, costretto a fare i conti con la giustizia e con l’ultima posizione in classifica, dovrà trovare sul rettangolo verde le energie per aggrapparsi alla speranza della salvezza. Anche senza quei 4 punti.
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