La UIL (Unione Italiana del Lavoro), con due lettere distinte ma profondamente collegate, firmate dal Segretario Provinciale Angelo Rambaldi, lancia un duro attacco alla gestione interna dell’Azienda Ospedaliera Universitaria "San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona" di Salerno. Le comunicazioni, datate 23 aprile 2025, mettono nero su bianco due tra le più gravi criticità denunciate da tempo dai lavoratori: lo sforamento del fondo per gli straordinari e l’uso sproporzionato degli incarichi di funzione.
Straordinari alle stelle per i medici, tagli minacciati al comparto
Il primo documento affronta l’annosa questione degli straordinari. La UIL evidenzia uno squilibrio evidente: "3 milioni di euro di sforamento per il comparto contro i 18 milioni della Dirigenza Medica". Un divario che, secondo il sindacato, smaschera un problema ben più profondo della semplice gestione oraria. "Siamo sicuri che il problema sia davvero lo straordinario?", domanda la segreteria, insinuando che la vera falla stia nella gestione complessiva del personale e nelle scelte strategiche dell’azienda. Il tono si fa incalzante e provocatorio: si chiede perchè, nonostante l’adozione di criteri minimi di personale, continuino ad arrivare solleciti per ridurre ancora gli straordinari nel comparto. "Forse bisogna lavorare sotto organico? O senza marcarsi per salvare l’Azienda?", si legge. Il punto cruciale è che i lavoratori, spesso costretti a sacrifici enormi per garantire il funzionamento dei servizi, non possono continuare a essere indicati come i colpevoli delle criticità aziendali. "L’azienda non viene mandata avanti dalle Direzioni con scartoffie varie - scrive la UIL - ma da chi ogni giorno dà il proprio contributo, sottraendo tempo alla propria vita privata e alla famiglia per quattro soldi".
Incarichi di funzione: un fondo riservato agli "amici"
Nel secondo documento, la UIL prende di mira la delibera n. 332 del 9 aprile 2025, denunciando l’utilizzo improprio del fondo per gli incarichi di funzione. Il sindacato accusa l’azienda di avere aumentato vertiginosamente questo fondo, arrivando ad assorbire oltre il 70% delle risorse destinate al comparto per premiare “meno del 5% dei beneficiari”, mentre al restante 95% sarebbero rimaste "solo le briciole". Secondo Rambaldi, gli incarichi sono stati assegnati non sulla base di reali esigenze organizzative, ma per accontentare alcune sigle sindacali e "amici" iscritti, distorcendo lo spirito degli strumenti di valorizzazione professionale. La richiesta è chiara: revoca immediata della delibera. E l’avvertimento è altrettanto diretto: "Questa Segreteria resta in attesa di una risposta onde evitare di dover attivare le vie legali".
Una denuncia forte, una richiesta di giustizia
Le due note si inseriscono in un contesto sindacale sempre più teso, dove le rivendicazioni non si limitano alla tutela salariale ma pongono interrogativi più ampi sul funzionamento dell’intero sistema sanitario locale. La UIL non si limita a evidenziare storture, ma chiede un cambio di rotta: chiarezza sugli obiettivi, equità nella distribuzione delle risorse, rispetto per chi ogni giorno, con dedizione, tiene in piedi l’ospedale. "Probabilmente - conclude la nota . i danni di un’Azienda non sono da imputare ai lavoratori, ma a chi la dirige". Un’accusa netta, destinata a far rumore. E a pretendere risposte.
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