di Massimiliano Catapano
Stefano Colantuono torna a guidare la Salernitana con energia e la consapevolezza di chi ha già indossato questi colori. Non si sente un ripiego, ma un uomo determinato a risollevare la squadra. "Ho un rapporto speciale con questa società. Quando mi è stato chiesto di dare una mano, non ho esitato", ha dichiarato nella conferenza di presentazione. La sfida è ardua: la Salernitana è in zona playout, ma ci sono 25 partite per invertire la rotta e puntare a obiettivi più ambiziosi. L'allenatore, che conosce il campionato a fondo, è consapevole delle difficoltà ma anche delle possibilità: "Tutto si decide nella seconda parte del torneo. Dobbiamo iniziare a cambiare la classifica subito, perché il percorso non è quello che ci aspettavamo. Ho accettato questa sfida con serenità e sono certo che ci sono le basi per fare bene. La partita contro il Sassuolo a Reggio Emilia sarà una battaglia, la prima di molte. Dobbiamo trattarla come una finale e dare tutto per risalire".
Rispettando il lavoro svolto da Martusciello, Colantuono ha chiarito che non intende stravolgere tutto: "Prenderò spunti da ciò che ha fatto il mio predecessore. Conosco parte della squadra e lavorerò con i nuovi per trasmettere la mia filosofia. Ci saranno cambiamenti, ma sarà un processo graduale. La prima cosa da fare è cambiare la classifica e migliorare sia in fase difensiva che offensiva. Sarà fondamentale entrare nella testa di alcuni giocatori per farli rendere al meglio". Colantuono ha poi ripercorso la sua esperienza a Torino con Petrachi nella stagione 2009-2010. All'epoca, mantennero l'ossatura di una squadra retrocessa dalla Serie A, ma ci vollero sei mesi per eliminare le scorie del passato. "Con l'arrivo di Petrachi, decidemmo di rivoluzionare il mercato e puntare su giocatori affamati. Alla fine, nel girone di ritorno, chiudemmo al primo posto nonostante il Brescia fosse nettamente superiore. È una lezione che porto con me: il nome conta, ma deve essere supportato dalla mentalità giusta".
Negli ultimi anni, Colantuono ha svolto un ruolo importante nel settore giovanile, un’esperienza che gli ha permesso di vedere il calcio da una prospettiva diversa. Ha sottolineato il piacere di lavorare a Salerno e il desiderio di continuare a lungo con la società, sia da allenatore che come responsabile delle giovanili: "Mi trovo bene qui, non è una questione economica. Ho avuto proposte dall’estero, ma il progetto Salernitana mi stimola. Voglio restare il più a lungo possibile". Per Colantuono, il cammino della Salernitana si basa sul lavoro, sulla mentalità e sul supporto dei tifosi: "La piazza ci sosterrà se vedrà che stiamo lottando con tutte le forze. Dobbiamo trascinare l'ambiente con noi. Con ordine, rispetto delle regole e tanto impegno, possiamo invertire la rotta e costruire qualcosa di importante".
La conferenza stampa di Gianluca Petrachi, direttore sportivo della Salernitana, per la presentazione del nuovo tecnico Stefano Colantuono è stata caratterizzata da trasparenza e riflessione. Petrachi ha iniziato con un sincero ringraziamento a Giovanni Martusciello, esonerato dopo un periodo complicato: "Mi sarebbe piaciuto non essere qui a parlare di un esonero. Martusciello va ringraziato per il lavoro svolto con professionalità e dedizione, affrontando situazioni difficili e sposando la causa con grande impegno", ha detto Petrachi. Tuttavia, ha ammesso che i risultati negativi e la necessità di interrompere un trend di sconfitte hanno imposto una decisione pragmatica, nonostante il legame personale. Riguardo alla scelta di Stefano Colantuono, Petrachi ha voluto chiarire ogni dubbio: "La scelta di Colantuono non è un ripiego, è voluta da me. Conosce bene la squadra e abbiamo già lavorato insieme a Torino"- La necessità di un cambiamento immediato, senza il tempo di adattarsi, ha portato il ds a optare per una figura in grado di dare concretezza e semplicità al gruppo: "Serve una squadra che lotti, che sia produttiva, non solo bella da vedere. Colantuono può riportarci sulla giusta strada".
Petrachi ha anche spiegato l'involuzione della squadra negli ultimi mesi, rivelando un dialogo continuo con Martusciello per cercare di correggere errori ricorrenti. "Alcuni difetti erano evidenti da tempo. Ho cercato di dare il mio supporto e condividere la mia esperienza, ma non si può imporre totalmente una visione a un allenatore. Serviva un cambio di approccio, più orientato al pragmatismo e meno al bel gioco fine a sè stesso". Sulle recenti critiche ricevute, Petrachi ha voluto puntualizzare la sua posizione: "Quando le cose vanno male, è normale sentirsi sotto esame. Ho ereditato una situazione complessa, con cinque contratti onerosi che pesano sul monte ingaggi. Stiamo lavorando per migliorare la rosa con le risorse a disposizione". Il ds non ha nascosto il suo disappunto per l'eccessiva euforia generata da alcune vittorie: "Dopo la vittoria con Palermo, dissi a Martusciello di voler entrare nello spogliatoio. Vedevo troppa euforia e poca aggressività. Questo ha contribuito al calo dei risultati". Petrachi ha anche anticipato l'intenzione di intervenire nel mercato di gennaio, sottolineando l'importanza di inserire giocatori funzionali al progetto e al nuovo modulo tattico: "Mi piacerebbe operare con autonomia e prendere giocatori che possano fare la differenza. Spero di avere il supporto del presidente nel mercato invernale per apportare i correttivi necessari".
L'attenzione si è poi spostata su alcuni giocatori, come Adelaide, definito un elemento box-to-box con qualità sia in fase di impostazione che di interdizione. Petrachi ha evidenziato il desiderio di rafforzare il centrocampo con elementi determinati, senza focalizzarsi solo sulla fisicità: "In cadetteria serve carattere, non solo forza fisica. A gennaio valuteremo con attenzione chi sarà utile al nuovo modulo e chi, invece, dovrà essere ceduto". Infine, Petrachi ha ribadito il suo impegno e la sua motivazione per il futuro della Salernitana: "Siamo agguerriti e determinati a cambiare il corso di questa stagione. Con il supporto della società e la giusta mentalità, possiamo riprendere il cammino e affrontare il campionato con dignità." Un discorso che ha toccato tutte le corde, tra pragmatismo e passione, per ribadire l'intenzione di riportare la squadra ai livelli attesi.
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