di Massimiliano Catapano
La Salernitana crolla ancora tra le mura amiche dello stadio "Arechi", sconfitta per 0-2 dal Bari a segno con Lasagna e Novakovich (foto SSC Bari), e le dichiarazioni post match di Giovanni Martusciello non bastano più a placare le acque. Con appena 13 punti conquistati in altrettante partite - frutto di sei sconfitte, quattro pareggi e tre vittorie - la classifica inizia a far paura. Il tecnico granata sembra trincerarsi dietro analisi che non riescono a nascondere le difficoltà evidenti della squadra. "La squadra ha fatto quello che doveva fare", ha affermato Martusciello, aggiungendo che "ha commesso gli unici errori che non doveva commettere ed è stata penalizzata eccessivamente nel risultato". Parole che possono suonare come una difesa d'ufficio ma che, di fronte a una classifica che piange, rischiano di apparire come un tentativo di sminuire il peso delle sconfitte. "La prestazione c’è stata, alcuni episodi hanno spostato il risultato," ha continuato l'allenatore, ma la ripetitività di certi "episodi" suggerisce problemi strutturali che non possono più essere ignorati. "Abbiamo messo dentro il giusto spirito, non abbiamo finalizzato nelle occasioni che - quando capitano agli avversari - ci fanno male", ha sottolineato Martusciello. Tuttavia, il "giusto spirito" non serve a risollevare una squadra che fatica a concretizzare il proprio gioco e a trovare la via del gol. Anche la fase difensiva continua a rappresentare una spina nel fianco: "C’è da lavorare di più, bisogna fare le cose con maggiore determinazione e far passare un periodo che dura da troppo tempo", ha ammesso il tecnico, evidenziando la necessità di un cambio di rotta che però tarda ad arrivare.
L’analisi dei goal subiti contro il Bari conferma le difficoltà: "È stata prima una lettura sbagliata della fase difensiva, attaccando il rimbalzo con Ferrari e non Stojanovic. Sul secondo gol, una punizione è stata gestita male, hanno chiuso un triangolo e sono andati al goal". Errori tattici che si ripetono e che mostrano una mancanza di lucidità in momenti chiave. I tifosi presenti allo stadio non hanno nascosto il loro disappunto al cambio di Amatucci, un segnale di malcontento che Martusciello ha provato a spiegare: "Amatucci questa settimana ha fatto due mezzi allenamenti, mi serviva un giocatore che potesse mantenere la fisicità per tutta la partita in un momento in cui giocavamo con due mediani". Una decisione che però lascia dubbi sulla gestione delle risorse disponibili. Il caso Stojanovic, invece, rivela ulteriori fragilità interne: "Stojanovic era molto deluso e molto arrabbiato per alcune parole che sono state dette. Ho provato a tranquillizzarlo, ma nemmeno i compagni ci sono riusciti."
Martusciello, inoltre, ha cercato di minimizzare le preoccupazioni sulla classifica: "Non sono preoccupato per la classifica. Mi spiace per i tifosi, di cuore. Da mercoledì lavoreremo su quello che non è andato." Parole che, tuttavia, suonano come una promessa già sentita troppe volte. Il confronto con la dirigenza è costante, ma serve un salto di qualità anche in campo: "Con Petrachi parlo tutti i giorni, dopo la partita no perché siamo entrambi molto caldi, preferiamo far abbassare un po’ l’adrenalina e discuterne a freddo." Gli assenti non possono diventare un alibi: "Su Tongya non so i tempi, dipende anche da come reagisce il ragazzo. Per Maggiore c’è da valutare". La Salernitana non può più permettersi di aspettare. La prossima sfida con il Sassuolo sarà un banco di prova cruciale per Martusciello, chiamato a dimostrare che le parole possono finalmente tradursi in fatti. Il tempo delle giustificazioni è finito.
La sconfitta casalinga contro il Bari, con un netto 0-2, ha portato inevitabilmente ad una profonda riflessione all'interno della Salernitana. In conferenza stampa, l'amministratore delegato Maurizio Milan ha voluto chiarire la posizione del club, sottolineando come il silenzio degli ultimi tempi non vada interpretato come assenza o disinteresse. "Siamo profondamente delusi ed amareggiati", ha esordito Milan, evidenziando il momento difficile vissuto dalla squadra. "La matematica non è un’opinione: 13 punti in 13 partite ci costringono ad essere preoccupati". Parole che testimoniano la necessità di interventi concreti e di un'analisi approfondita della situazione. Tra i temi principali, l'AD ha toccato il futuro del direttore sportivo Gianluca Petrachi: "Faremo delle riflessioni molto importanti, a partire dal ds" ha spiegato Milan, lasciando intendere la possibilità di cambiamenti significativi all'interno della dirigenza tecnica. Milan ha inoltre ribadito che la scelta di affidare la guida tecnica a Martusciello è stata opera del direttore sportivo stesso, senza interventi diretti da parte della proprietà: "Martusciello è stato ingaggiato dal direttore sportivo, non dalla proprietà e dalla società".
Accanto a Milan, il presidente della Salernitana, Roberto Busso, ha offerto una visione più ampia del progetto societario, cercando di rassicurare l'ambiente. "Non sono 4-5 partite a decidere il giudizio", ha dichiarato Busso ai microfoni di LiraTV. Il presidente ha messo l'accento sulla solidità economica della società, sottolineando gli investimenti cospicui compiuti dal proprietario Danilo Iervolino. "In Serie B conta la solidità economica e il proprietario Iervolino l’ha dimostrato più di una volta: ci ha messo un sacco di soldi, con grandi investimenti". Busso ha poi ricordato che la retrocessione dello scorso anno, seppur dolorosa, non rappresenta un fatto isolato nella storia della Salernitana e ha ribadito l'intenzione di costruire un futuro migliore per il club. "Stiamo costruendo il futuro della squadra, ci vuole del tempo. È un progetto a lungo termine dove servono basi solide". Il presidente ha infine garantito un costante confronto con l’allenatore Martusciello per valutare i margini di miglioramento, consapevole che solo il lavoro e la coesione potranno portare a risultati migliori. Le dichiarazioni di Milan e Busso tracciano una linea chiara: nonostante la delusione per l’attuale momento, la società è determinata a risalire la china, facendo leva su una visione di lungo termine e su scelte ponderate. Per tifosi e appassionati, resta la speranza che le riflessioni e le decisioni annunciate possano tradursi in un'inversione di rotta sul campo.
In casa pugliese soddisfatto mister Moreno Longo: "E’ una vittoria importante, venivamo da numerosi pareggi. Sono risultati positivi, ma la vittoria mancava da tanto tempo, l’abbiamo sfiorata più volte anche andando in doppio vantaggio, ma non ci siamo riusciti. Portiamo a casa un successo importante, contro un avversario forte ed in uno stadio complesso, dove non è mai facile giocare e fare punti. Nel primo tempo abbiamo sfruttato il lavoro, giocando in ampiezza, riempiendo l’area con due attaccanti. Sapevamo che la Salernitana sarebbe stata costretta a fare la partita, noi abbiamo avuto un atteggiamento famelico, lottando su ogni pallone e non abbiamo dato modo alla Salernitana di rientrare in partita. Conoscendo la piazza di Salerno, posso dire che la squadra è viva, con giocatori importanti che sta benissimo dentro questo campionato. Ci vuole equilibrio, pazienza. La Salernitana ha avuto qualche problema all’inizio, è stata costruita con un po’ di ritardo. Vanno fatti i complimenti a Petrachi ed a Martusciello perchè è stato fatto un grande lavoro. Il gemellaggio è una cosa bellissima, quando c’è un clima di festa fa piacere anche a noi addetti ai lavori. Nello sport c’è bisogno di queste scene, di questi momenti e di un clima molto amichevole".
Il tecnico ha parlato anche in conferenza stampa come riprende SalernitanaNews: "Credo che sia stata una partita dove il primo tempo ci ha visto interpretare bene la partita. Sapevamo che non sarebbe stato facile per noi portare a casa la vittoria perché davanti avevamo una Salernitana che voleva come noi i 3 punti. La squadra ha sfruttato bene l’ampiezza con i quinti con la scelta di riempire l’area con i cross. Quando riesci a farlo sembra tutto perfetto, Radunovic è stato bravo ad evitare il goal di Verde perché le gare sono condizionate da episodi. Nel secondo tempo ci siamo concentrati su una fase difensiva svolta con uno spirito diverso: la squadra ha dato una risposta importante. Nell’ultima gara contro la Reggiana siamo stati recuperati da 2-0 a 2-2 e per questo avevamo preoccupazione. Abbiamo già usato questo modulo in altre occasioni. Le partite si pensano gara per gara ed oggi ho optato per questo schieramento avendo analizzato la Salernitana. Lo spartito potrà essere diverso con avversari differenti: non devono cambiare i principi, la mentalità di una squadra che deve saper stare in questo campionato con determinate caratteristiche. In Serie B ognuno può vincere con tutti dove gli episodi sono fondamentali. Ci sono categorie dove si può giocare bene anche senza vincere".
E ancora: "Siamo al decimo risultato utile consecutivo, con questo sono undici. Risultati del genere non sono scontati. Siamo usciti delusi dal campo almeno in sei partite dove abbiamo perso punti importanti non avendo chiuso la partita. Questa sera abbiamo sfruttato le occasioni e difeso con attenzione per portare a casa i 3 punti. Quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Simic è stato ottimo. Sia nel primo tempo con Wlodarczyk che nel secondo tempo con Simy, il difensore ha lavorato con molta personalità. L’obiettivo del Bari non cambia. I biancorossi sono ripartiti da un’annata molto difficile, da una fase di ricostruzione. Siamo una squadra che ha cambiato tutto dopo 3 mesi e mezzo di lavoro. Capisco giustamente gli ambienti e le tifoserie che vorrebbero tutto subito, ma nel calcio c’è programmazione e pazienza. Non si creano delle dinamiche in poco tempo facendo solo il mercato e basta. Bisogna conoscere, migliorare e saper sbagliare. Qualche volta succede che s’incastri tutto subito, credo nel costruire degli ambienti e siamo concentrati su questo. Cerchiamo di ridare un’identità che si era persa, ma siamo sulla strada buona".
Tra i giocatori ha ben impressionato Lorenco Simic: "Sono contento. All’inizio facevo fatica a prendere condizione a causa degli infortuni, ma ora sono pronto per giocare e ad aiutare il Bari. Sono in ritardo di condizione rispetto agli altri, mi faceva male il flessore e mi dispiace perché volevo aiutare prima la squadra. Felice per la vittoria perchè meritata grazie al coraggio. Avevo bisogno di tempo, sono qui con motivazione e voglia di fare. L’anno scorso ho giocato in Europa League in un modo molto simile. Mi piace fare i duelli perché grazie al mio fisico posso aiutare molto. Nell’ultima gara contro la Reggiana avevamo pareggiato, ma abbiamo perso punti anche in altre gare: in questa gara la squadra ha giocato con il cervello alzando la concentrazione. Noi lavoriamo sempre per vincere: questa vittoria ha una grande importanza. Dobbiamo continuare così per salire di posizione".
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