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Pallanuoto, il Cosenza allunga progressivamente e festeggia la salvezza. Locatelli giù a testa alta

23/05/2024

Lo scorso anno di questi tempi preparavano le finali play-off che le avrebbero portate in tandem in massima serie. Questa sera una delle due quell'A1 tanto sudata e sognata la conserva, l'altra la salute. Il campionato femminile si chiude, nello stesso giorno che assegna l'ennesimo tricolore all'Orizzonte, con la festa della piscina di Campagnano che suggella la salvezza del Cosenza e la retrocessione, a testa altissima dopo aver sfiorato un miracolo sportivo, della Locatelli Genova. Due accesissime sfide hanno determinato l'ultimo atto di gara 3. L'inizio è scoppiettante a suone di prodezze balistiche: inizia Ermakova che toglie le ragnatele dall'incrocio, replicano Polidori con una splendida palomba e Minuto con una spettacolare conclusione dalla distanza in più. Le bruzie reagiscono e guadagnano con Malluzzo un rigore che Stasi neutralizza a Morrone. La russa di Calabria, letteralmente indiavolata, prende la mira da post 3 e pareggia in superiorità. Extra player giocato benissimo dalle lontre che mettono in condizione Magaglio di schiacciare in rete il nuovo vantaggio. Solo goal belli, si aggiunge alla lista Zaffina con una palomba velenosa dalla distanza che fissa il 3-3. A 17'' dal primo intervallo una sgusciante Mandelli si procura il secondo 5 metri ma Morrone rivive i fantasmi di Santapaola con la Brizz e si vede respingere la conclusione da Stasi. Si riprende con l'ex Lazio che non perdona dalla sua mattonella in più poi Morrone inizia la sua 'vendetta' con il portiere genovese: sassata del +2 e, ancora in più, con un'autentica magia infila il nuovo vantaggio rossoblu dopo che i fendenti di Bianco e l'entrata in più di Rossi avevano ristabilito la parità. L'altalena di emozioni continua con il 6-6 griffato dall'ex Rapallo poi è Zaffina a risolvere di giustezza una concitata azione. All'intervallo lungo si va, però, sul 7-7 con la bordata di Bianco sotto la traversa.

Il match si decide nel tempo della verità, il terzo. La squadra di Fasanella, sospinta da oltre 500 spettatori, perde per limite di falli una pedina chiave come Malluzzo ma ha la forza, la lucidità e soprattutto il cinismo per scavare il solco decisivo. Al rigore di Ciudad Herrera e alla pregevole conclusione di Morrone che fa tris replica dai 5 metri la solita Bianco. La svolta vera e propria con la beffarda palomba di Sesti che, a fil di timer, coglie di sorpresa Stasi ed apre un 3-0 di break che risulterà letale per le liguri. Zaffina è particolarmente ispirata e fa tripletta in più non lasciando scampo al portiere avversario che è costretto a capitolare sul lungolinea di Ermakova. Ad 8' dalla fine l'Olio di Calabria conduce 12-8. Nell'ultima frazione saltano gli schemi e si riprende il leit motiv delle due precedenti gare con una media realizzativa altissima. La baby Minuto si carica sulle spalle le sue con due reti ravvicinate, la seconda con una deviazione volante in più, ma Mandelli è letale col suo mancino e tiene a distanza di sicurezza le rossoblu. Sale in cattedra Ciudad Herrera che buca la difesa ospite di prepotenza in più, replica per la quarta marcatura personale Minuto. Frangenti fotocopia ed è Mandelli a completare il suo tris di nuovo in extra player. Bianco si conferma rigorista dalla mano calda e ne infila due dai 5 metri che gli valgono la cinquina ma utile solo a fini statistici. Prima della seconda rete due stoccate in più di Ciudad Herrera (tris) ed Ermakova chiudevano in anticipo la pratica insieme a Brandimarte che abbassava la saracinesca congelando l'ormai ampio divario. L'effervescente russa, MVP della finale, si prende il proscenio finale calando la cinquina con una pazzesca conclusione da centrovasca che vale il 18-13 conclusivo ad 1'' dalla fine. Poi scatta la grande festa del club di patron Francesco Manna esaltato dalle sue veterane (giovani e meno) e dalle straniere incisive come non mai (completano l'organico Stavolo, Salcedo, Angela Manna, Le Fosse, Reda e Occhione). Doveroso il plauso alla Locatelli per aver onorato al meglio, tra tante difficoltà, il suo primo storico torneo di A1 con la consapevolezza di poter riconquistarla presto. 

Davide Maddaluno - Sport -

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