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Tennis, la storia di Althea Gibson raccontata in un libro dall’insegnante salernitano Michele Pisaturo

27/03/2024

Ci sono storie che meritano di essere raccontate e che, spesso, vengono dimenticate o accantonate. La storia di Althea Gibson, ad esempio, non così nota nel Belpaese è un punto fondamentale non solo nel Tennis ma anche nella lotta alla segregazione degli atleti di colore. Dalla povertà fino al tetto di Wimbledon e non solo, questi alcuni punti toccati da Michele Pisaturo, salernitano classe 1966 e insegnante di educazione fisica ed ex tennista, che, insieme all’associazione di ricerca con cui collabora, ha deciso di raccontare questa storia ne "La lezione di Althea".

"Ho giocato a Tennis e sono stato maestro di tennis tanti anni e ora insegno educazione fisica. - esordisce così Michele Pisaturo a proposito della passione per lo sport e per l’insegnamento - La voglia di insegnare mi è arrivata perché volevo restare in questo mondo. Ho deciso prima di frequentare l’ISEF e quella che all’epoca era la scuola per diventare maestro di tennis della federazione. Venticinque anni fa, poi, abbiamo creato insieme ad altri colleghi, in giro per l’Italia, un’associazione di ricerca con la quale abbiamo pubblicato lavori tecnici e ora ci occupiamo di storia dello sport e del tennis in particolare che è una disciplina molto impegnativa anche dal punto di vista mentale ma bella perché molto coinvolgente sia dal punto di vista tecnico ma anche emotivo e di crescita".

"I testi su carta hanno, infatti, un qualcosa di affascinante. - risponde così Pisaturo sul perché raccontare questa storia in un libro - Insieme all’associazione abbiamo pensato di approcciarsi al mondo dei libri perché, nonostante l’avanzare della tecnologia, essi rappresentano un modo incredibile per fare cultura e trasmettere storie e valori". Sul perchè questo titolo, l’ex tennista risponde così: "Althea Gibson è la protagonista di "La lezione di Althea". La tennista nata nel 1927 crebbe in una situazione di povertà che costrinse la famiglia a emigrare dal Sud degli Stati Uniti a New York, dove lei si alternò tra la passione dello sport di strada a dei risultati sportivi incredibili. Giocò a Basket con ottimi risultati, fino ad approdare al tennis neanche tanto giovane con la grande difficoltà di non poter partecipare ai tornei più importanti (all’epoca vietati agli uomini/donne di colore): i "neri" avevano una federazione a parte e non potevano mischiarsi coi bianchi nel periodo della segregazione".

"Althea riuscì a superare questo divieto fino a diventare la numero uno al mondo, vincendo il torneo più prestigioso (quello di Wimbledon) e a ricevere il trofeo dalle mani della regina Elisabetta II, incoronata da qualche anno. - risponde così l’insegnante sulla storia sportiva di Althea Gibson - Nonostante questi risultati, lei non fu in grado di superare queste difficoltà economiche (il tennis all’epoca era dilettantistico). Prima passò professionista e aprì gli incontri degli Harlem Globetrotters. Fallendo l’impresa, divenne professionista nel Golf (sport già professionistico negli anni ‘50) ma anche questo sport è segregato. Meno brava che nel Tennis ma con difficoltà e sacrifici riuscì a diventare la prima persona di colore (tra uomini e donne) a passare come professionista nel Golf. Althea, poi, in seguito, girerà un film con John Wayne e avrà risultati anche come cantante. La sua figura aprirà uno squarcio nella segregazione fino ad aprire la strada agli atleti e alle persone di colore nello sport".

"Il racconto è stato impostato in modo che potesse essere letto con una chiave divertente, prima ancora che istruttiva. - chiude così l’insegnante Pisaturo sui motivi per cui leggere questo libro - La storia viene raccontata da un insegnante immaginario, motivo per cui ci sono anche delle riflessioni sulla scuola odierna e tra le righe delle specifiche tecniche sul tennis. L’ultima motivazione è che abbiamo voluto raccontare questa storia, così importante, che in Italia non era così conosciuta".

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