Dai pianti nei ritiri, dall'allattamento tra un allenamento ed un altro; al campo, insieme, stessa passione, stessa maglia fino a segnare nella stessa partita, la figlia su assist della madre. E' la storia di Aurora Bisogno, 41enne centrocampista originaria di Cava de' Tirreni con trascorsi in azzurro sotto la guida di Carolina Morace, e la figlia 21enne Denise, difensore cresciuta a pane e pallone. Nella 14a giornata del campionato di Eccellenza (la prima serie regionale femminile), a far passare in secondo piano la larga vittoria del Sant'Antonio Abate Woman allenato dal salernitano Mariano Turco sul Mugnano, è stato l'evento più unico che raro. Mamma e figlia hanno giocato e segnato entrambe nella stessa partita contribuendo, insieme alle altre compagne di squadra, al netto successo del match (18-2).
"E' stata un'emozione unica - racconta Denise - il coronamento di un sogno iniziato con le prime trasferte in pullman al seguito di mia mamma con tutte le sue compagne che chiamavo zie. E poi abitutata a giocare in difesa non è cosa frequente per me segnare, il goal è stata la ciliegina sulla torta ad un'esperienza magnifica come quella di giocare con lei. Voglio continuare a divertirmi e poi diventare insegnate di educazione fisica o psicologa dello sport". Mamma Aurora, che nella valle Metelliana ha fondato la scuola calcio Aurora Bisogno Infinity che vanta in pochi anni un buon numero di iscritti dai più piccoli ai più grandi, maschi e femmine, non vuole sentirne di smettere: "Ho ancora tanto da dare a questa passione, voglio togliermi qualche altra soddisfazione. Il segreto? Tolti gli scarpini e i parastinchi indosso subito i tacchi, e così mia figlia".
"Non a caso Aurora (che vanta una parentesi anche nel Calcio a 5 con la maglia della Salernitana) è il capitano della squadra - ha ribadito mister Mariano Turco al quotidiano "La Città" - può giocare in qualsiasi zona di campo proprio per la sua saggezza e personalità, ha sempre un consiglio o un suggerimento pronto per tutte le sue compagne". Nessun favoritismo per la figlia Denise, tutt'altro. "Anzi spesso con lei è anche più severa rispetto alle altre calciatrici - aggiunge l'ex tecnico della Valentino Mazzola da qualche anno passato al ramo rosa -, pure per dimostrare la sua autorità e imparzialità, non fa differenze e mette sempre il bene del gruppo al primo posto". Questa passione è quasi un secolo, di madre in figlia si tramandano: è troppo forte questo sentimento che portano dentro.
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