Miglior finale della terza Sardinia Cup non poteva esserci. L'epilogo per il primo posto Italia-Montenegro termina 5-5 ai tempi regolari e servono due serie di rigori per decreterare il vincitore. Nicosia è super e ribalta la serie parandone tre di cui l'ultimo decisivo al mancino Ukropina dopo aver ipnotizzato Spaic e Mrsic. Il Settebello (foto DBM) vince 8-9 davanti agli oltre 400 tifosi sugli spalti in tripudio. Partita bloccata che si sghiaccia con la rete di Presciutti dopo 10 minuti. Poi testa a testa con il Montenegro sempre avanti e tante chances sprecate in superiorità per parte sinonimo di carichi di lavoro misti a tensione agonistica. Il rookie Condemi segna il rigore del pareggio nel quarto tempo e poi regala un bis dai 5 mentri nell'epilogo che rilancia gli azzurri che avevano sbagliato i primi due della serie con Di Somma e Renzuto. L'Australia batte 11-9 la Francia ed è terza. Francesi subito avanti subiscono un black-out di undici minuti tra secondo e terzo quarto dove gli aussie fanno il break decisivo di 8-0, aperto da capitan Power e chiuso dal 'catanese' Slobodien. Reazione transalpina tardiva con la parata di Porter su rigore di Bouet che poteva valer l'11-10.
"Una partita di un'intensità pazzesca, nonostante le due squadre siano stanche e lo si vede dalla qualità del tiro, per nulla preciso, sintomo del fatto che stiamo lavorando forte. - commenta il coach azzurro Sandro Campagna - Devo dire però che dal punto di vista dell'intensità del gioco siamo stati bravi perché non siamo andati sotto nonostante la sofferenza emotiva, che conta tantissimo in questi tornei. Una partita del genere è molto più stancante anche emotivamente oltre che fisicamente. Dal punto di vista psicologico è stato importante vincere ai rigori, per i ragazzi più giocano e meglio è, al di là del risultato. Devono sentirlo che il battito cardiaco aumenta, ed ogni tiro ha una pressione diversa. Perciò vivere ed allenarsi con queste sensazioni è fondamentale. Qui è stato fantastico, complimenti a tutti per l'organizzazione, Buone feste!".
Sulla stessa lungezza Edo Di Somma: "Una partita molto combattuta, tipica di un torneo internazionale. Nonostante l'ottimo avversario, siamo riusciti a resistere fino all'ultimo, vincendo infine ai rigori. È stato un buon test. Personalmente non ho avuto l'opportunità di partecipare alle Olimpiadi, questo pass sarebbe importante. Un infortunio al pollice a due mesi prima di Tokyo mi ha impedito di partecipaervi, e il desiderio di esser presente a Parigi è forte. Crediamo di meritarcelo come atleti, e con impegno e dedizione, possiamo fare bene".
Sandro Campagna fa a meno di Echenique per lasciare spazio a Damonte, in tribuna anche Dolce, Giannazza, De Michelis e Cannella. Gara equilibratissima, il primo quarto si chiude sullo 0-0. Fallite tutte le 6 occasioni in superiorità numerica, tre a testa. Dopo quasi 10 minuti di gioco senza reti è Nic Presciutti, nel secondo quarto, a segnare il primo goal del match su assist “no look” di Damonte in extra player. Pareggia subito il Montenegro con Perkovic che beffa la difesa italiana con un goal sullo scadere dell’azione. Primo vantaggio montenegrino con il rigore realizzato da Ukropina a 3 minuti dalla fine del secondo quarto, che spiazza Del Lungo con una diagonale forte. Si torna in attacco: gli azzurri con un giro palla perfetto trovano il punto del pareggio immediato con Luca Damonte che col mancino buca le mani di Tesanovic. Botta e risposta per i due portieri protagonisti della finale di Coppa Italia. Rigore parato da Tesanovic, portiere del Brescia, a Di Fulvio. Goal sbagliato, goal subito: diagonale vincente in ripartenza del 'savonese' Durdic, 3-2 ospite alla fine del secondo parziale. Nicosia tra i pali al cambio campo.
Il gioco si apre con il secondo goal personale di Damonte (reduce da un'influenza stagionale). Il 3-3 è effimero: il Montenegro risorpassa con la sua prima rete in superiorità numerica 1/8: millimetrica conclusione di Popadic. Non ci arriva Tesanovic, e pareggio immediato di Presciutti nell'angolino del palo corto. Difesa azzurra quasi perfetta (Montenegro fermo sul 1/12). Sfiora quanto basta Nicosia la conclusione di Durdic, compagni di squadra con il Savona. Possesso ancora Montenegrino, il mancino Ukropina sorprende Nicosia con una parabola in parità numerica, punteggio 4-5. Grazie ad uno contro zero di Condemi, l'azzurrino guadagna il fallo di rigore ai danni di Ukropina. Tiro dai 5 metri sotto l’avambraccio realizzato dallo stesso siciliano che a 3 minuti dalla fine del match porta l'Italia sul 5-5. Ultimi 150 secondi di fuoco per entrambe le squadre: il Montenegro spreca una doppia superiorità numerica e l’Italia sfiora il goal sempre in più con Bruni sul fondo. Termina il match. Nicosia para tre rigori e suona il gong che vale il trofeo al Settebello, prossimo ora ad un nuovo torneo internazionale a Malta tra Natale e Capodanno.
MONTENEGRO-ITALIA 8-9 dtr
MONTENEGRO: Lazovic, Brguljan, Perkovic 1, Mrsic, Banicevic, Popadic 1, Radovic, Durdic 1, Ukropina 2 (1 rig.), Spaic, Matkovic, Radovic, Tesanovic. All.: Gojkovic
ITALIA: Del Lungo, Di Fulvio, Damonte 2, Marziali, Condemi 1 (rig.), Velotto, Renzuto, Alesiani, N. Presciutti 2, Bruni, Di Somma, Iocchi Gratta, Nicosia. All.: Campagna
ARBITRI: Bourges (Fra) e Carney (Aus)
NOTE: parziali 0-0, 3-2, 2-2, 0-1. Nicosia in porta per l'Italia nel terzo periodo. Usciti per limite di falli: Iocchi Gratta (I) nel terzo tempo, Popadic e Radovic (M) nel quarto tempo. Superiorità numeriche: Montenegro 1/14 + 1 rig., Italia 2/15 + 2 rig.. Di Fulvio ha sbagliato un rigore (parato Tesanovic) a 7.22 nel secondo tempo. Sequenza rigori: Di Somma (I) parato, Ukropina (M) goal, Renzuto (I) sbagliato, Mrsic (M) parato, Di Fulvio (I) goal, Perkic (M) goal, Condemi (I) goal, Brguljan (I) goal, N. Presciutti (I) goal, Spaic (M) parato, Di Somma (I) goal, Ukropina (M) parato. Spettatori 400 circa.
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