Il rigore di Immobile lasciava presagire una nuova sconfitta e, invece, nel secondo tempo arriva la Salernitana che non ci si aspetta o meglio che si voleva vedere da tempo. Reattiva, caparbia e capace di sfruttare al meglio con cinismo le occasioni create: prima Kastanos e poi Candreva (foto Us Salernitana), grande ex di turno, firmano il 2-1 che vale i primi 3 punti stagionali e tanti sassolini tolti dalle scarpe dei tifosi con la Lazio presieduta da Claudio Lotito, ex patron granata. "Era quello che speravo, lo vedevo negli allenamenti. - esordisce a fine gara Filippo Inzaghi come ripreso da SalernitanNews - La vittoria che non arrivava da tanto tempo pesava sulle spalle dei ragazzi. Hanno fatto una grande partita, la squadra ha lottato. Anche chi era in panchina ha sofferto. E’ una bella iniezione di fiducia per tutti. Tante cose si possono migliorare ma la strada è giusta. Abbiamo lavorato a livello atletico e di testa, quando cambi allenatore è normale. Già col Sassuolo si è visto, e oggi abbiamo vinto contro una squadra che fa la Champions, arrivata seconda l’anno scorso. Per la classifica è una vittoria pesante, non è ancora bella ma almeno siamo rientrati in corsa. Dobbiamo costruirci un’identità che avevamo un po’ perso, abbiamo lottato su ogni pallone. Mancavano tanti calciatori, quando rientrano ci sarà imbarazzo. Ci vuole fiducia, possiamo migliorare, questa partita è lo specchio di quello che possiamo fare. Candreva? Antonio lo sprono, vorrei vederlo sempre cosi. Ha fatto una settimana perfetta, era giù di morale. Quando gioca così è da Nazionale, lui è il nostro capitano, chiaro che se rende così giocherà sempre".
Una squadra ora rivitalizzata nella Giornata Internazionale contro al violenza sulle Donne: "Adesso per due giorni ci riposiamo, siamo stati sempre impegnati in questo mese. Anche io ho bisogno di rivedere i miei bambini. I tifosi ci dicono che ci vogliono così, sono felici quando i giocatori danno l’anima per la maglia. Poi la società non ci fa mancare nulla, questa soddisfazione è per tutti, direttore, staff medico e non solo. Hanno recuperato Cabral in tempi record. I calci piazzati? So che Candreva e Kastanos si inventano qualcosa, sono stati molto bravi, hanno fatto tutti loro. Pensavo crossassero e invece hanno tirato fuori il goal. Sono felice, non abbiamo fatto niente ma è stata una grande partita del gruppo, sono felice per la gente, il presidente, il direttore, meritavamo una giornata simile, nelle scorse partite avevo capito che stava per arrivare. A Sassuolo ci è sfuggita, oggi no e nonostante le assenze ieri ero molto sereno. Sono felice che i ragazzi si siano ritagliati una giornata simile, ne avevamo bisogno. Quel rigore poteva ammazzare qualunque squadra ma non noi, all’intervallo ero dispiaciuto ma sereno, avevamo preso una traversa senza subire tiri in porta, andare in svantaggio all’intervallo in un momento così poteva ammazzare chiunque ma non una squadra che aveva fatto quel primo tempo. Sapevo sarebbe stata difficile da ribaltare ma ci speravo, i ragazzi mi hanno dato ragione. Chi è entrato ha difeso bene, chi non ha giocato ed era in panchina era in campo con me. Sono contento che il pubblico abbia rivisto la Salernitana che merita. Siamo poco fortunati con gli arbitraggi ma vincere così è ancora più bello".
Il tecnico piacentino che festeggia la sua prima vittoria sulla panchina granata contro la squadra che fu guidata dal fratello Simone continua: "Ho un bellissimo rapporto con tutti i giocatori, loro sanno quanto sono in difficoltà quando devo fare scelte. Avevo 3-4 dubbi e me li sono portati fino all’ultimo, se Kastanos e Candreva giocano così si possono solo divertire, Bronn aveva giocato poco ed è entrato con grande spirito, avevamo lavorato duramente, vedevo che l’aria era cambiata e non volevo continuare a dirlo senza poi fare i fatti. Ora dobbiamo continuare così, mi auguro che questa vittoria ci dia la forza di migliorare, possiamo giocare meglio, in allenamento lo facciamo, dovevamo scrollarci di dosso le paure. In fase di non possesso giocavamo a 4, il braccetto usciva sul terzino, avevamo visto il Torino e il Monza che facendo così non avevano sofferto tanto. La Lazio sugli esterni è forte, rischiavamo di arrivare in ritardo se andavamo con i terzi su esterni d’attacco, potevamo fare qualsiasi modulo, ha fatto la differenza lo spirito. Pirola ha chiesto il cambio, aveva i crampi, speravo di mettere una punta che tenesse il pallone; Candreva anche lui aveva chiesto il cambio, Ikwuemesi aveva fatto una partita straordinaria, volevo mettere Cabral o Simy per tenere qualche pallone ma l’andamento della gara ha portato a fare altri cambi, Maggiore è entrato bene, sono contento per lui, mi auguro che il pubblico si affezioni, in allenamento dà l’anima, d’ora in avanti vedremo il vero Maggiore, ha schermato tanti palloni. Spero che i tifosi rivedano la quadra che hanno visto anche l’anno scorso per spirito per voglia, sentire “vi vogliamo così” a fine partita è stato bellissimo. Spero sia l’inizio di un periodo importante. Abbiamo partite difficili ma se siamo questi ce la giochiamo contro tutti".
Match winner, tira un sospiro di sollievo Antonio Candreva: "Non è la mia firma. E’ la firma di tutti noi che abbiamo passato mesi difficili. Ce la meritiamo tutta, se la merita il pubblico. Ci aspetta un campionato difficile, deve essere un punto di partenza questa vittoria. E’ l’entusiasmo, la voglia di arrivare a questa vittoria che ci ha guidato. Il campionato è lungo, serve l’unità di tutti e riprendiamo il nostro cammino. Kastanos? E’ un ragazzo umile che lavora in silenzio, è un grande professionista ed un grande giocatore. Se lo merita tutto. Quell’abbraccio rappresenta tanto, anche Inzaghi si merita la gioia. E’ arrivato in corsa, abbiamo fatto partite non all’altezza e ora dedichiamo anche a lui la vittoria. Ci crediamo a questa salvezza".
Fondamentale il contributo di Federico Fazio, un derby per lui da ex romanista: "Questa vittoria ci serve per ripartire. La meritavamo già prima, ma purtroppo è arrivata solo oggi. Ci dà tanta fiducia per continuare a lavorare. Eravamo un po’ delusi perché nonostante ci allenassimo bene non raccoglievamo i risultati. Siamo una squadra molto più forte rispetto all’ultimo posto in classifica e penso che possiamo dimostrarlo. Adesso dietro giochiamo anche a quattro, non più solo a tre. Ci succede spesso di cambiare modulo in base all’avversario che abbiamo davanti".
Sul fronte biancoceleste parla Danilo Cataldi: "La prestazione non è stata buona. ma eravamo riusciti a sbloccarla. - afferma il centrocampista - È stata una gara complicata anche per le condizioni atmosferiche, c’era tanto vento, poi nel secondo tempo non siamo entrati bene in campo e ci hanno punito. Dobbiamo cambiare rotta. Speriamo di giocare col Celtic con un’altra testa rispetto a oggi. Per giocare certe partite bisogna passare anche da campi come questo di Salerno e come col Cagliari domenica prossima. Sarà una partita importante, ma queste del campionato lo sono di più se vuoi rigiocare la Champions. La competizione europea ti dà sempre qualcosa in più come visto in quelle precedenti. Non sono state spettacolari ma c’era qualcosa che ci ha fatto portare a casa punti, speriamo di fare una grande partita".
Decisamente deluso Maurizio Sarri: "Abbiamo fatto troppo poco, è inutile giustificarsi sulle assenze e sulla mancata espulsione di Gyomber. Se analizziamo la partita abbiamo fatto troppo poco. Abbiamo perso il rendimento di tanti giocatori, tutti si devono prendere responsabilità, a partire dal sottoscritto. Ci può far piacere per Immobile che abbia segnato, perché può motivarlo, ma se la squadra si esprime così è un problema. La Salernitana ci concedeva spazio, ma non abbiamo tirato molto in porta, non va bene. Abbiamo sbagliato nel provare a gestire il risultato, quando siamo tornati in campo nel secondo tempo. Spero che in Champions sia un’altra storia, speriamo di entrare in campo con una mentalità diversa. Troppo spesso succede di non arrivare negli ultimi sedici metri, la Salernitana ci concedeva ampi spazi soprattutto sulle corsie, c’erano i presupposti per essere pericolosi e invece abbiamo fatto troppo poco per arrivare al risultato. La mancata espulsione di Gyomber è la dimostrazione che Prontera non può arbitrare a questi livelli, era palese, non ha avuto la personalità ma non possiamo racchiudere 90′ in quell’episodio. La Salernitana ci è inferiore tecnicamente e non l’abbiamo fatto vedere. Abbiamo fatto poco, troppi giocatori non stanno rendendo come rendevano l’anno scorso: o la responsabilità è mia o abbiamo perso di vista chi siamo perché queste partite l’anno scorso le avremmo vinte abbastanza serenamente. Il calendario è anomalo, atipico, improbabile. Ma non è che possiamo giustificare certe prestazioni con questo. Sono due cose separate. Se giochiamo così è inutile parlare di alta classifica, faremo una tranquilla metà classifica. Dobbiamo tornare su prestazioni all’altezza. Eravamo spenti, abbiamo giocato contro una squadra che concedeva ampi spazi, che ogni volta che arrivavamo negli ultimi 25’ sembrava in affanno e prima d’ora aveva preso tanti gol.
Il mister toscano ha puntualizzato: "Non so cos’abbia intenzione di fare Lotito. Io interverrei in maniera pesante, non sono un fautore dei ritiri perché spesso sono un palliativo, ma qualcosa che rompa l’inerzia va fatto. La squadra ha perso personalità, iniziativa, abbiamo fatto un gol al 43’ del primo tempo e siamo rientrati in campo come una squadra che voleva aspettare e gestire 50’, è un qualcosa che non rientra nelle nostre caratteristiche e nel nostro modo di pensare. Qualcosa che non funziona c’è. Se fossi sicuro di avere la colpa andrei via, ma non mi sembra di chiedere cose diverse dall’anno scorso, ci alleniamo allo stesso modo, anzi quest’anno sono più pressante. Se nei prossimi giorni mi rendo conto che è colpa mia farò di conseguenza e dirò a Lotito di cambiare, perché è colpa mia. Ci sto pensando, ma per il momento non ci sono arrivato. Sono più deluso che arrabbiato. C’era da tirare fuori altre caratteristiche, non solo l’applicazione. Perdiamo troppo in trasferta, cinque su sette, dato non in linea con la nostra storia".
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