La Guardia di Finanza ha acceso i riflettori su una presunta corruzione che ha coinvolto sette personaggi di spicco dell’imprenditoria, del sindacato e della pubblica amministrazione a Napoli. Fra gli indagati risulta esserci anche il nome di Danilo Iervolino, presidente della Salernitana ed ex proprietario dell’università telematica Pegaso. Coinvolte nell’inchiesta anche il segretario generale del sindacato Cisal, Francesco Cavallaro, il segretario del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari e l’ex vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro Fabia D’Andrea. I magistrati hanno chiesto il rinvio a giudizio anche per Mario Miele, presidente del consiglio di amministrazione del "Centro autorizzato di assistenza fiscale Cisal srl", Francesco Fimmanò e Antonio Rossi, figlio del segretario generale del ministero del Lavoro.
Iervolino, difeso dall’avvocato Giuseppe Saccone, al quotidiano "La Repubblica" ha negato il suo possibile coinvolgimento in questa vicenda: "Non so assolutamente niente degli episodi che mi vengono contestati. Non sono mai stato al ministero del Lavoro. Sono ossessionato dal rispetto della legge". L'udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio è stata fissata il 24 novembre al tribunale di Napoli, come evidenzia Fanpage.it che ha potuto visionare le carte. La richiesta di processo riguarda un episodio che risale al 2019. L’ipotesi degli inquirenti (il procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e il sostituto procuratore Henry John Woodcock) riguarda il reato di corruzione di una persona incaricata di un pubblico servizio, per un atto contrario ai propri doveri. Secondo i pm, Cavallaro, in cambio di vantaggi per la sua organizzazione sindacale, avrebbe offerto come contropartita alla Ferrari e alla D’Andrea alcuni favori come, per esempio, l’assunzione come professore all'Università telematica Pegaso, all'epoca di Danilo Iervolino. Tra gli episodi indagati ci sono anche una vacanza a Tropea, il noleggio di una barca e di un’auto, oltre a una borsa e cravatte griffate.
L’Università Pegaso, con una nota pubblicata nelle scorse ore, ha tenuto a sottolineare come nella vicenda sia parte lesa: "In riferimento alla richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Napoli, Università Pegaso precisa che si tratta di una vicenda precedente all’attuale gestione, per la quale è stata fornita piena collaborazione alla Procura, che ha qualificato Università Pegaso come parte lesa e si riserva di ricorrere in tutte le sedi a propria tutela".
FONTE: Eurosport
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