di Massimiliano Catapano
Nel cuore del mondo del calcio italiano, un terremoto di proporzioni inaspettate sta scuotendo le fondamenta dell'industria sportiva. Le stelle emergenti Nicolo Zaniolo e Sandro Tonali si trovano al centro di un'inchiesta che sospetta il coinvolgimento della criminalità organizzata nel mondo delle scommesse. Piattaforme online oscure, operanti senza le dovute licenze, sono state al centro dell'attenzione degli investigatori, con l'accesso possibile solo tramite invito. Puntate che sfiorano le migliaia di euro sollevano sospetti su un possibile coinvolgimento di ambienti criminali dietro questo intricato scenario. L'inchiesta ha rivelato puntate di considerevole entità, transazioni finanziarie, debiti accumulati e bilanci parziali. Nomi e indirizzi IP stanno attualmente sotto l'attenzione della squadra mobile, in un tentativo di gettare luce su chi scommettesse per puro divertimento e chi invece orchestrava l'intero sistema di scommesse clandestine. Tra i protagonisti di questo scenario, spicca il nome di Fagioli, il quale ha fornito importanti dettagli durante il suo interrogatorio presso la Procura di Torino.
Nonostante il coinvolgimento già noto di Tonali e Zaniolo, le parole di Fabrizio Corona hanno ulteriormente acuito l'attenzione degli inquirenti. Ciò ha portato la Procura di Torino ad accelerare l'indagine, probabilmente per evitare l'impiego di rogatorie internazionali in caso di ritorno dei due giocatori in Inghilterra. Le autorità hanno proceduto al sequestro dei telefoni dei due azzurri, sperando di individuare connessioni cruciali tra coloro che scommettevano e coloro che organizzavano questa rete di scommesse illegali. Mentre l'indagine continua a svelare nuovi dettagli, persiste il sospetto che dietro questo intricato intreccio possa celarsi l'influenza della criminalità organizzata. Un'ombra sinistra che getta un'ombra sul mondo dello sport e che richiede una risposta decisa dalle autorità competenti. Restiamo in attesa di ulteriori sviluppi in questa sorprendente vicenda che ha scosso il calcio italiano.
Sul tema è intervenuto anche il neo tecnico della Salernitana Filippo Inzaghi: "Sono cresciuto con dei valori grazie alla mia famiglia, con Simone abbiamo vissuto un'infanzia bellissima. - ha spiegato a Trento nel corso del Festival dello Sport organizzato dalla 'Gazzetta dello Sport' (foto Gazzetta.it) - Sono molto triste di quello che sta accadendo nel calcio italiano adesso. Ho pensato che personalmente prima di arrivare in alto ho dovuto fare tanta gavetta. Ma quella vera. Non guadagnavo quasi niente ed invece ai giovani di oggi dopo cinque partite bene vengono offerti contratti e ingaggi assurdi che non sanno nemmeno gestire. A Leffe vivevo in una stanza con 3 compagni, andavamo al campo con una macchina e dividevamo le spese e non giocavo nemmeno nei primi quattro mesi. Ma non ho mai mollato, ci ho sempre creduto. E non erano sacrifici perchè in fondo si giocava a calcio. I sacrifici sono altri. Prima di arrivare al top ho dovuto sgomitare tantissimo. Prima la Juventus e dopo il Milan, un sogno che avevo da bambino e che si è avverato. Io ho fatto di tutto per alimentare e provare a realizzare il mio sogno. Il primo goal fatto in Europa fu una roba bellissima, aver raggiunto e battuto il record di Gerd Müller una cosa stupenda".
L'ex attaccante ha poi puntualizzato come ripreso da TuttoAtalanta: "Segnai con il Real Madrid partendo dalla panchina e avevo con me due maglie celebrative. I miei compagni mi presero per pazzo ma poi ho avuto ragione io. Mio fratello Simone è più bravo di me in tutto ma già dai tempi in cui giocavamo a calcio in mansarda, a casa, e il camino era la nostra porta immaginaria. Mio padre ci diceva sempre di smetterla ma noi continuavamo sempre. Un’altra porta bellissima era il garage di casa dove giocavamo con un altro nostro amico che crossava e noi tiravamo al volo. Adesso sfido tutti a trovare un ragazzo che gioca sotto casa con un garage. Il mio obiettivo ora è far avvicinare i miei figli allo sport qualunque esso sia. Perchè aggrega, insegna valori e regole”.
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