di Massimiliano Catapano
"Se ti metti con un altro, ti ammazzo". Queste le parole che, secondo la testimonianza della collega, Alfredo Erra, l'ex fidanzato di Anna Borsa, avrebbe rivolto alla vittima in occasione di una lite avvenuta nel corso della loro relazione. La lite, alla quale aveva assistito la collega della giovane parrucchiera, si sarebbe verificata nel salone di bellezza di via Tevere a Pontecagnano, dove Anna Borsa lavorava. Erra, che era ancora il fidanzato della vittima, avrebbe manifestato la sua gelosia e il suo risentimento per la nuova relazione della donna.
La testimonianza della collega è stata acquisita dalla Corte di Assise di Salerno, che sta processando Erra per l'omicidio di Anna Borsa, avvenuto lo scorso 1 marzo. La donna è stata uccisa con un colpo di pistola mentre lavorava nel suo salone di bellezza. L'udienza di ieri è stata dedicata alla testimonianza della collega, che ha ricostruito gli ultimi momenti di vita di Anna Borsa. La donna ha raccontato di aver visto Erra entrare nel salone e di aver sentito la lite tra i due. Dopo la lite, Erra è uscito dal negozio, ma è tornato poco dopo e ha sparato alla vittima.
La prossima udienza del processo è fissata per il 20 ottobre. Una nuova testimonianza che conferma la premeditazione dell'omicidio. La testimonianza della collega di Anna Borsa conferma la premeditazione dell'omicidio da parte di Alfredo Erra. L'uomo, infatti, non solo aveva minacciato la vittima di morte, ma aveva anche pianificato l'omicidio, acquistando una pistola clandestina e nascondendola nel bagagliaio della sua auto.
L'omicidio di Anna Borsa è un femminicidio, un atto di violenza estrema che ha spezzato la vita di una giovane donna. La sentenza del processo, che si concluderà nei prossimi mesi, dovrà stabilire la responsabilità di Erra e la sua pena. Un monito a tutte le donne vittime di violenza. L'omicidio di Anna Borsa è un monito a tutte le donne vittime di violenza. La donna aveva denunciato Erra per stalking, ma la sua denuncia non era stata sufficiente a fermare l'uomo. È importante che le donne vittime di violenza non si sentano sole e che si rivolgano alle istituzioni per chiedere aiuto. È necessario che lo Stato faccia di più per prevenire e contrastare la violenza di genere.
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