Non basta una buona tenuta per il primo tempo e più alla Salernitana per non farsi travolgere davanti ad un "Arechi" gremito in ogni ordine di posto ed una Curva che continua a sfornare coreografie emozionanti (foto Us Salernitana). Lautaro Martinez entra e con un poker che gli vale il record per numero di reti in una partita da subentrato trascina la sua Inter al successo utile a non perdere la vetta. Rammarico in casa granata, con tanto di goal annullato a Legowski per fuorigioco su assist di Martegani. "Nei primi minuti l’Inter ha creato tanto, sfruttando la velocità e gli esterni, portando tanti giocatori in area. La squadra poi ci ha creduto ed è cresciuta, fino al gol siamo stati in partita. Abbiamo provato ad incidere fino alla fine del primo tempo. - spiega a fine gara Paulo Sousa come ripreso da SalernitanaNews - Abbiamo creato qualcosa ma dovevamo incidere di più. L’ingresso di Lautaro ci ha messo in difficoltà, anche se sui gol ci abbiamo messo del nostro. La perdita di concentrazione su quello che devi fare ha dato la possibilità all’Inter di vincere in maniera più larga e ciò ci penalizza. Vivo le voci con serenità e consapevolezza del lavoro che faccio col mio staff. Vogliamo migliorare il potenziale della squadra, integrando i giocatori nuovi. Giocatori come Dia, Candreva e Coulibaly sono determinati e alzano la qualità della squadra. Le voci fanno parte del gioco, le accetto e non le posso controllare, non devono disturbarmi. Lavoriamo per migliorare la fase di non posseso. Quest’anno siamo poco efficaci, creiamo tanto ma non finalizziamo".
Il trainer ex Fiorentina ha continuato: "Mi sento molto più capitano ora di quando sono arrivato a Salerno. La nave ha bisogno di motivazioni, consapevolezza ed io sono sicuro che se la squadra lavora bene riesce a esprimersi al meglio. I nuovi si stanno inserendo bene, ma sappiamo anche l’importanza di Candreva, Dia e Lassana. Oggi contro un’Inter che gioca in Champions siamo stati bravi sia a livello strategico, che di gioco. Abbiamo creato tanto. Purtroppo rispetto all’anno scorso siamo meno efficaci, se l’anno scorso eravamo secondi, quest’anno rischiamo di essere ultimi. Oggi abbiamo subito gol al primo tiro in porta. Dobbiamo crescere, dobbiamo far integrare i nuovi giocatori e migliorare le statistiche. Una delle chiavi di lettura è la reazione dopo il gol subito. Serve intensità di concentrazione, a livello mentale. Per come abbiamo preso il secondo goal, ma anche il primo, serve tanta testa. Bisogna essere preparati a questi momenti, serve una crescita a livello individuale. Vediamo che abbiamo l’animo, la voglia di andare avanti, ma poi contro avversari maturi si può subire. Appena si fanno cambi e si introducono giocatori nuovi, subiamo un pochino il contraccolpo. Continueremo a lavorare su tutto questo. Noi allenatori siamo sempre a rischio, perché siamo allenatori e fa parte del gioco. Il risultato cambia tutto. Io sono molto sereno, consapevole di quello che stiamo facendo, della crescita individuale e collettiva che stiamo portando avanti. I risultati arriveranno, anche grazie ad Antonio Candreva, Lassana Coulibaly e Boulaye Dia".
Analisi ulteriormente approfondita in conferenza stampa: "Questa differenza tra una prima parte intensa e una seconda meno succedeva varie volte anche prima del mio arrivo, da quando siamo arrivati stiamo lavorando sull’intensità mentale e sul mantenerci emozionalmente sempre in partita soprattutto in qualsiasi momento che può portare difficoltà come è stato il secondo gol e il modo in cui è arrivato. Già quando ci è stato annullato il gol del pareggio abbiamo accusato leggermente il colpo e ho avvertito un abbassamento dell’intensità in alcuni giocatori. Inzaghi ha fatto cambi di freschezza e qualità, noi abbiamo cercato di tirare al massimo la corda di chi era in campo e stava facendo bene ma poi ha ceduto fisicamente. Si deve ripartire dalla grinta, dalla capacità strategica e tattica, la squadra ha percepito quel che doveva fare, soprattutto dopo dieci i minuti iniziali siamo cresciuti fino al primo tiro dell’Inter nel secondo tempo. Si deve ripartire da lì e dare continuità alla crescita dei giocatori che sono arrivati ultimamente per dare continuità di prestazione quando c’è necessità di sostituzioni. Si riparte con la forma di Dia che sta arrivando e con il recupero degli assenti. Legowski e Martegani? Normalmente in quella posizione stanno giocando Candreva o Kastanos, Martegani ha qualità diverse a livello di interazione, in questa partita volevamo dare superiorità, abbiamo preso delle decisioni di portare avanti i nostri quinti per creare spazio sul corridoio laterale dove centrocampisti e trquartisti con mobilità dovevano avvicinarsi al gioco per avere superiorità. La squadra continua e deve continuare a crederci. Uno dei momenti migliori che abbiamo è la nostra capacità di pressione alta. Non è questione di numero di centrocampisti ma di caratteristiche. Martegani è più incontrista, ha dato qualità, anche Bohinen ha fatto una partita strepitosa, è un ragazzo con cui ho parlato, è stato abituato a giocare play basso e sta facendo sforzo di crescere giocando, cambiando passo e occupando più campo, spero possa avere continuità. Con un giocatore come Lassana abbiamo fisicità e quantità. La squadra sta crescendo e i giocatori fondamentali stanno per entrare in forma e questo ci fa stare ancora meglio di quello che abbiamo fatto in quasi tutte le partite. La classifica? Per essere analitico in tutte le partite, anche quella contro il Torino dove il risultato è stato bugiardo, abbiamo avuto le stesse occasioni degli avversari, l’efficacia ha fatto la differenza. È la realtà, l’anno scorso siamo stati la seconda squadra più efficace della Serie A e quest’anno siamo ultimi, stiamo creando più opportunità soprattutto vicino e dentro l’area, quando arriverà questa efficacia i risultati saranno diversi, questo ci sta mancando. Per quanto fatto meritavamo molti più punti di quelli che abbiamo ma dobbiamo accettare la classifica e guardare quello che c’è davanti, sono convinto che arriveranno le vittorie e arriveremo alla fine della stagione con la missione compiuta che è la salvezza. Oggi abbiamo mantenuto le stesse linee per settore, abbiamo solo avvicinato i due trequartisti per creare superiorità. A livello difensivo abbiamo cambiato con una decisione di struttura diversa dalle precedenti. Anche i nostri avversari comportano dinamiche diverse".
In casa nerazzurra parla ovviamente il match winner: "La Salernitana è stata un ottimo avversario, anche loro sono reduci da un momento difficile ma sono stati combattivi. Oggi si giocava in un ambiente caldo, la gente sostiene tanto questa squadra ma noi dovevamo rispondere solo a noi e dobbiamo sempre dare il meglio visto che in settimana abbiamo lavorato bene e oggi era importante vincere. Sono felice quando il goal arriva ma quello che conta è sempre la squadra ed era importante restare in vetta alla classifica e avvicinarsi al meglio alla gara di Champions. Titolo di capocannoniere? Penso alla squadra, poi se arrivano traguardi personale tanto meglio. Thuram è un giocatore che si impegna tanto, viene da un altro tipo di calcio e sta imparando tanto".
Ha sudato le proverbiali sette camicie Simone Inzaghi prima del risolutorio ingresso in campo del 'Toro': "È una vittoria importantissima, nel primo tempo dovevamo segnare, abbiamo avuto le situazioni. Nella ripresa abbiamo fatto meglio nella fase di non possesso. La Salernitana è una squadra che può creare problemi quando gioca in casa. Abbiamo avuto poco tempo per preparare la gara ma i miei ragazzi mi hanno dato grande disponibilità. Abbiamo fatto una gran partita, nel primo tempo potevamo fare meglio la fase di non possesso. Nel secondo tempo con il goal le cose sono diventate semplici. Ci aspettavamo una Salernitana con un altro modulo, abbiamo creato tanto ma anche concesso qualcosa. A fine primo tempo abbiamo sistemato delle cose e siamo andati meglio nella ripresa. Dopo il ko col Sassuolo, con i miei giocatori mi sono concentrato sull’ultima mezzora, dove non abbiamo giocato come sempre".
Il tecnico piacentino ha rimarcato: "Tutti i miei attaccanti stanno lavorando bene, ora abbiamo perso Arnautovic, quindi dobbiamo andare avanti con i tre che ci sono. Stavo pensando a chi far uscire, Sanchez e Thuram stavano andando bene. Ho deciso all’ultimo di togliere Sanchez che ha fatto una buona partita, e ho tenuto Thuram in campo. È dal 13 luglio che stiamo lavorando su questi principi e i ragazzi hanno capito i meccanismi, adesso la fase è molto intensa, si rientra a notte fonda, c’è un giorno e mezzo per preparare le partite. Credo che il percorso in Coppa dell’anno scorso ci abbia dato grande fiducia. Asllani sta crescendo, giocare all’Inter non è come farlo nell’Empoli. Stasera ci ha dato una grande mano. Quello di Lautaro che entra e segna quattro reti è un record nell’era dei tre punti: Aveva bisogno di rifiatare, non molla mai, ci mette sempre l’anima e quindi all’inizio non l’ho fatto giocare. Ha sfruttato il lavoro di Sanchez e Thuram e ha capitalizzato le occasioni. Si sente più leader, è il capitano, ha sempre lavorato bene ma adesso ci ha messo anche l’esperienza. È un Campione del Mondo e continuerà sempre a crescere. Il record di 36 goal di Immobile è a rischio? Quello che sarà lo vedremo partita dopo partita, deve continuare a lavorare così, anche perché il primo tempo di oggi è stato molto complicato".
Sulla Salernitana: "Nei primi 20’ dovevamo avere un po’ di cattiveria in più, abbiamo avuto tanti palloni per sbloccare la partita, quando queste partite non le sblocchi possono diventare insidiose, la Salernitana è cresciuta, nell’intervallo abbiamo parlato, sistemato qualcosa e fatto una fase di non possesso migliore. Mi aspettavo una Salernitana tosta nel proprio stadio, non è mai semplice giocare qui con tanto tifo ma c’erano tanti interisti sugli spalti che ci hanno incitato dall’inizio alla fine".
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