Un concorso non solo per esprimere le proprie qualità artistiche o semplicemente divertirsi con matite e colori ma anche per fermarsi a prestare attenzione a sé ed al mondo in cui viviamo, a tutto ciò che spesso diamo per scontato e che non curiamo con responsabilità. Lo hanno pensato Lucia Quaranta, scrittrice, autrice e creativa salernitana e Pietro Ravallese che ha avviato da tempo l'esperienza de La Casa dei fili d'erba, un piccolo Eremo Metropolitano, un luogo di silenzio, preghiera, meditazione. "La cosa più preziosa al mondo resta e resterà sempre il tempo e l'uso che ne facciamo", afferma Lucia Quaranta rivolgendosi ai giovani ma anche ai pensionati, alle nonne, ai genitori, a chi coltiva sogni oppure noia, agli sportivi ed ai diversamente abili, a tutti insomma perché aggiunge "questa non è una gara tra artisti ma una sfida a trovare tempo per se stessi con un semplice disegno". Questo concorso è anche l'occasione per creare ponti tra generazioni. I giovani hanno entusiasmo da trasferire e gli adulti esperienze da trasmettere. È necessario trovare un modo nuovo di stare insieme tra generazioni ispirato dalla fiducia e dalla speranza. "Occorre promuovere il buon vicinato, la prossimità, avvicinare e non separare. La diversità se vissuta con consapevolezza - dice Pietro Ravallese - è una ricchezza, anche quella anagrafica".
In foto: (Lucia Quaranta)
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