Trasferta salentina amara per la Salernitana. Il goal a freddo di Krstovic ed il rigore finale di Strefezza condanno i granata (foto Us Salernitana) alla prima sconfitta in campionato (2-0). "Le squadre che vogliono vincere hanno sempre bisogno di calciatori che vanno in doppia cifra. - esordisce a fine gara Paulo Sousa come ripreso da SalernitanaNews - Anche i difensori fanno la differenza ed oggi di più perchè per vincere bisogna saper difendere ed attaccare: i difensori hanno un ruolo importante nella costruzione per aiutare gli attaccanti a spingerla dentro. La squadra ha costruito palle goal importanti ed ha fatto più del Lecce. Dopo il vantaggio dei salentini abbiamo giocato molto meglio e c’è stata l’occasione di Candreva su una palla perfetta di Kastanos. Nel secondo tempo Cabral ha colpito il palo ed ha avuto anche un’altra occasione. Anche Bohinen ha avuto un’occasione. Ci sono stati diversi corridoi con Jovane e grazie al fraseggio siamo andati molte volte vicino al goal. I salentini erano più forti fisicamente. I giocatori provenienti dai campionati europei e soprattutto Legowski hanno fatto una buona partita. Naturalmente c’è bisogno di tempo per inserirli nelle nostre dinamiche. Io concordo con De Sanctis e sappiamo bene di essere inferiori rispetto all’anno scorso perché avevamo due giocatori determinanti che influivano nel nostro gioco: Piatek e Vilhena. Il centrocampista dava i tempi di gioco per poter avere più spazio in campo. Botheim sta crescendo nel suo ruolo ed ha bisogno di migliorare. Noi abbiamo bisogno di chi possa costruire le opportunità da solo: Botheim ha fatto una grande partita soprattutto nei movimenti. Martegani è un giocatore che non conosce il campionato europeo e giocava sotto punta in Argentina mentre adesso gioca più dietro. Agustin ha bisogno di più tempo per adattarsi ai nostri schemi ed è un giocatore molto importante per le sue caratteristiche nel tiro e nella corsa. Adesso dobbiamo lavorare anche sugli altri calciatori per avere una squadra competitiva nel nostro campionato".
Il trainer ex Fiorentina ha poi puntualizzato: "Abbiamo creato di più rispetto agli avversari che erano bene organizzati e fisicamente forti nei duelli con buone dinamiche anche offensive. La squadra ha avuto molta difficoltà perchè anche i nuovi hanno più difficoltà a prendere le migliori decisioni: Cabral è mancato nel primo tempo perché abbiamo avuto per molto tempo il possesso della palla e questo ci ha fatto lavorare di meno difensivamente. Jovane aveva un compito: doveva stare in linea più avanzata tra l’esterno e il terzino per non far abbassare il nostro blocco. Loro hanno sempre trovato un uomo libero e sono stati bravi a farci abbassare pur non offrendo molte occasioni importanti. Sicuramente Cabral è stato determinante, esplosivo nell’uno contro uno, ha interagito bene con Kastanos e Candreva, ci ha spinto ma è normale che determinati giocatori hanno bisogno di adattarsi. I ragazzi hanno avuto una costruzione di una giocata bellissima che doveva finire con uno dei nostri migliori uomini a livello di concretizzazione, Candreva, poi per tutto il secondo tempo abbiamo costruito opportunità importanti: se avessimo avuto più energia dopo questa settimana quel pallone sarebbe entrato e sicuramente entrerà se avremo le energie giuste nelle prossime gare. Cabral era da due anni che non giocava una partita completa e questo ha pesato nell’altra opportunità che ha avuto, potevamo costruire qualcosa di importante. La squadra è cresciuta, ha continuato a cercare il risultato. Abbiamo cercato di integrare soprattutto con i giocatori in linee più avanzate per poter incidere di più in attacco. Serve più tempo".
Sul caso Dia: "Io procedo con De Sanctis ed il presidente in modo chiaro, parlo con loro ed espongo le mie idee sul gruppo e sul campionato con le necessità della rosa e le valutazioni individuali, dopodiché il resto è fatto da loro due. Con Dia siamo stati chiari. Ha avuto un risentimento ed è uscito dall’allenamento, ha fatto le sue visite e nel giorno precedente aveva avuto un mal di testa: non era in condizione di giocare. Il resto l’ha vissuto il direttore. Io ho detto che avrei parlato dopo il direttore per questioni di gerarchie: siamo meno forti dell’anno scorso. Gli avversari avevano dinamiche straordinarie sugli esterni e una punta che ha dato molto sostegno. A livello offensivo nel primo tempo Kastanos era troppo vicino al corridoio e non ci ha consentito di avere situazioni di transizione più vicine alla porta avversaria. Il centrocampista era in partita ma l’ho sostituito perché volevo spingere con un giocatore più lineare. Tutti gli allenatori hanno bisogno di tempo. Chi è che non ha tempo? Società, tifosi o media? La società sta dando stabilità economica-sportiva e per averla serve per forza tempo. Tutti gli investimenti fatti in questo mercato hanno bisogno del tempo di maturazione per poter portare qualcosa di positivo. I tifosi in 104 anni di storia non avevano mai visto tre campionati di fila in A. Vedo fame di trasmettere la passione in tutta Italia".
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