Minacce e pugni contro la cabina dell’autista, così forti da costringerlo a finire in ospedale. È la disavventura vissuta nel tardo pomeriggio di mercoledì dall’autista di BusItalia della linea 12, costretto a fermare il mezzo poche fermate dopo lo start dal capolinea di Sant’Eustachio. I protagonisti dell’ennesimo atto di violenza nei confronti di un operatore del servizio di trasporto pubblico sono un gruppo di ragazzini: l’autista li ha fatti salire sul mezzo, poco prima delle 20, subito dopo la partenza dal capolinea di Sant’Eustachio. E da subito sono iniziati i fastidi per gli utenti e per il conducente: i ragazzi - alcuni dei quali minorenni, il resto poco più che diciottenni - hanno iniziato a urlare e a spintonarsi. L’autista li ha richiamati all’ordine: una, due, tre volte ma senza risultato. Tant’è che, arrivato al Parco Arbostella, ha interrotto la corsa: impossibile andare avanti con quel baccano. All’improvviso, però, due giovani si sono avvicinati alla cabina del conducente, iniziando le minacce verbali e, soprattutto, cominciando a prendere a pugni il vetro della cabina dell’autista. Che, spaventato da questa reazione, ha immediatamente sollecitato l’intervento dei Carabinieri. Compresa la situazione, il gruppo di giovanissimi si è dato alla fuga, facendo perdere le loro tracce prima dell’arrivo dei militari dell’Arma. Il conducente del mezzo, successivamente, è stato accompagnato dai colleghi al Pronto soccorso del "Ruggi". "Purtroppo questi episodi sono diventati all’ordine del giorno, il nostro lavoro sta diventando sempre più difficile", ha detto l’indomani al caos sulla linea 12. "Non è la prima volta che accadono episodi del genere, anzi. Ormai noi autisti dobbiamo mettere in preventivo almeno tre, quattro episodi del genere ogni anno".
FONTE: La Città
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