Termina in parità la prima casalinga della Salernitana. Al vantaggio Udinese firmato Samardzic ha risposto il solito Dia (foto Us Salernitana) imbeccato da Candreva poi gara a larghi tratti soporifera e grandi interventi di Ochoa e Silvestri. "Abbiamo cercato di vincere soprattutto negli ultimi venti minuti. - esordisce a fine partita Paulo Sousa come ripreso da SalernitanaNews - I ragazzi credono a ciò che facciamo, lavorano sodo per arrivare ai risultati pieni. Abbiamo sofferto tantissimo nel primo tempo, ci è mancata pressione davanti dando tempo e spazio alla loro costruzione, con la loro capacità tecnica dei centrocampisti ci hanno fatto arretrare. Siamo migliorati all’inizio del secondo tempo portando Botheim sulla linea del centrocampo per avere copertura sul corridoio centrale e avanzando Candreva, avendo anche inferiorità nella pressione. Ci siamo però stabilizzati e abbiamo subito il gol proprio mentre stavamo crescendo. La squadra però ci ha creduto e abbiamo capito di aver bisogno di freschezza sugli esterni, l’entrata di Bradaric e Cabral ci ha portato ampiezza e profondità nel gioco. Martegani ci ha dato anche capacità di poter essere più vicini alla porta avversaria e costruire occasioni per pareggiare e vincere. Nel finale abbiamo anche rischiato con un due contro due nel corridoio centrale, facendo abbassare Cabral come terzino, ci ha dato tanto nella costruzione media e alta. Ikwuemesi poi ci ha dato fisicità e profondità e nella parte finale abbiamo avuto la sensazione che ci sono sfuggiti i due punti. Sono un allenatore che durante la settimana cerca di dare la capacità di interpretare tempi e spazi, non è un problema di moduli. È una crescita sull’intelligenza tattica dei calciatori. Abbiamo sempre voglia di vincere, tutte le decisioni erano in quella direzione. Abbiamo sentito che l’avversario era in difficoltà e si stava abbassando, era il momento di rischiare. I nuovi arrivati hanno le loro caratteristiche, non è solo questione di interpretazione di spazi ma anche di dinamiche con i compagni. Si può ancora migliorare tantissimo nelle nostre idee di gioco. Ci è mancata la pressione alta e l’attaccare la profondità con i nostri esterni. È normale non essere ancora pronti per tutto questo. Ikwuemesi ha dato profondità e fisicità, che ci è mancata perchè Dia non è ancora pronto per darci tutto questo. Sono soddisfatto di come abbiamo riequilibrato la partita, anche nelle più grosse difficoltà siamo riusciti. La prima parte di gara abbiamo avuto molta difficoltà a pressare alto, abbiamo dato tempo e spazio agli avversari, trovavamo sempre un uomo libero loro nel corridoio centrale, con Boula soprattutto. Rubavamo il pallone ma il primo passaggio non è sempre stato il migliore, quando c’era bisogno di profondità per far arrivare a trequartisti ed esterni non l’abbiamo avuta, questo ci è costato. Nel secondo tempo abbiamo corretto, ho arretrato Botheim per poter chiudere il cordone centrale, i loro centrocampisti avevano mobilità e qualità, accettando anche l’inferiorità numerica nel loro primo momento di costruzione.
Il trainer lusitano ha poi puntualizzato: "Abbiamo subìto goal quando stavamo crescendo, ma ci abbiamo creduto, abbiamo messo più freschezza sulle fasce, con Bradaric e Jovane Cabral abbiamo dato profondità. Da lì sull’ultimo terzo abbiamo creato soluzioni buone, Martegani ha fatto bene: passaggi con cui è arrivato negli spazi buoni, tiri, cross. Abbiamo cominciato a mettere l’avversario più nella sua area. Dopo l’1-1 abbiamo sentito che l’Udiense era in difficoltà ed era il momento di rischiare passando a giocare 2 vs 2 nel corridoio centrale. Sia l’interpretazione di Legowski nelle coperture a Kovane sia Jovane Cabral che ha dovuto chiudere bene qualche volta all’interno sono stati positivi. Con Ikwuemesi abbiamo avuto fisicità e profondità, creando occasioni per far goal, avremmo meritato di vincere soprattutto negli ultimi 20’. I nuovi avevano solo tre soli giorni di allenamento con la squadra, c’era bisogno di integrazione e interazione tra giocatori. C’è bisogno di tempo, devono conoscersi, non potevano giocare dall’inizio, quando si conosceranno meglio le decisioni da prendere miglioreranno. Abbiamo bisogno anche di pensare a dare equilibrio emozionale a determinati giocatori che si stanno reintegrando dopo infortuni. Dia non ha fatto grandissima partita, ha avuto difficoltà ma ha trovato il gol. Quello che succede da quando sono arrivato. Sono molto soddisfatto, ho una squadra che lavora con voglia di vincere, ha gioia in quello che fa e cerchiamo di integrare i nuovi al meglio sapendo che hanno bisogno di tempo non solo negli allenamenti ma anche in partita con le complessità degli avversari. I momenti sono anche diversi, aspettando che si integrino i nuovi al meglio possibile per darci una mano, abbiamo speso tantissimo tempo positivamente in tutto per far capire le nostre idee ai nuovi su compagni, spazi di occupazione, che tipo di decisioni prendono e cosa devono mettere in campo per poterci aiutare. Dobbiamo avere tutto il tempo disponibile, non siamo certe squadre, abbiamo bisogno di tutti. Bohinen si sta sforzando, ha fatto una settimana straordinaria e nel cambio di intensità e di passo a saltare linee è stato straordinario, la partita non è riuscita bene sui passaggi, dobbiamo aspettarli tutti e dare fiducia. “Pareggite? Temo che gli atteggimenti dei giocatori possano essere diversi, loro mi hanno sempre fatto vedere questo, per non avere pareggite dobbiamo avere tanti giocatori diversi che fanno goal".
Determinante in almeno tre circostanze, il portiere messicano Guillermo Ochoa ostenta tranquillità: "L’atteggiamento della squadra è stato buono. Peccato non aver trovato il secondo gol alla fine, ma questo deve rimanere a tutte le partite. Lavoriamo sempre per prendere i tre punti e oggi è stata una partita difficile. L’Udinese è molto forte, è una squadra fisica; non è facile vincere. Il risultato è stato giusto. La parata su Pirola non l’ho rivista, l’azione è stata veloce nell’area. Devo essere sempre lì per aiutare la squadra. Dobbiamo continuare così. Mi sento bene, ho la voglia di continuare a crescere. Ho la voglia di fare di più. Sono felice e contento. Ho una famiglia dietro che mi sprona e vuole che io stia bene. Continuare a sognare mi fa stare bene fisicamente e mentalmente. Sono sempre pronto a giocare".
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