L'informazione libera e indipendente di Salerno e provincia

Sarebbe scesa dallo stretto marciapiede di via Pietro Grifone per evitare i rovi che si affacciavano da un terreno confinante la 26enne travolta mercoledì sera da una moto e finita insieme agli investitori in ospedale. A causare la discesa dal marciapiede della salernitana M.D., quindi, non sarebbe stata una improvvida manovra della ragazza ma una necessità legata alla presenza delle piante che occupavano il piccolo passaggio pedonale. Questi gli elementi che emergono finora dai primi approfondimenti sull’incidente stradale che intorno alle 20 di mercoledì si è verificato sulla strada che costeggia la sede di Salerno Energia e che collega Sala Abbagnano e Torrione Alto con via Luigi Guercio. Sia la moto con a bordo un ragazzo e una ragazza di vent’anni che la 26enne investita stavano procedendo lungo la strada in direzione di via Luigi Guercio, quando è avvenuto l’investimento, nella parte della carreggiata vicino al marciapiedi, dove poi sono stati trovati i tre giovani. Una scena agghiacciante si è presentata alle tante auto incolonnate e ai soccorritori: i ragazzi giacevano a terra uno vicino all’altro, con la giovane investita che non rispondeva alle domande. Mentre da subito ci si è resi conto che le lesioni per i due ventenni sulla moto non erano gravi, per la 26enne si è temuto il peggio. Per fortuna, l’immediato intervento dei sanitari della Croce Rossa ha consentito manovre corrette nel trasportare i feriti, la 26enne investita e il ventenne alla guida della moto al pronto soccorso del Ruggi, il passeggero della moto all'ospedale di Cava de’ Tirreni. Nessuno dei tre ragazzi è in pericolo di vita. I due sulla moto hanno riportato lesioni più lievi, la 26enne investita, invece, ferite più serie che hanno reso necessario il suo ricovero in Rianimazione: la vittima dell’incidente ha subito diverse fratture, tra cui alla tibia e ad altre parti del corpo, e alcune lesioni interne, almeno una in regresso che probabilmente non renderà necessario nessun intervento chirurgico.

FONTE: La Città