Si è conclusa da poche settimane una delle sessioni più inedite degli esami di maturità dell'epoca moderna e contemporanea, quella della "prima vera normalità" post Covid. Un viaggio che resterà senza ombra di dubbio nella storia, scolpita nelle menti di studenti e professori. Per i più fortunati già dalla fine di giugno si ha avuto la possibilità di rompere il tabù e scrollarsi di dosso ansie e preoccupazioni senza più l'obbligo della mascherina, con il ritorno alla doppia (ma non più tripla) prova scritta ed al fatidico colloquio orale, lasciando in archivo il maxi esame univoco del 2021. Tra coloro che da maturandi sono passati a maturati, abbiamo raccolto le impressioni e le testimonianze di alcune illustri rappresentanti del mondo della Pallanuoto che hanno messo sul piatto della bilancia ansie, gioie ed emozioni in un perfetto parallelismo tra la partita scolastica e quella in piscina.
"Ritengo inequa la scelta di ritornare all'esame di maturità tradizionale già da quest'anno, dato che sia noi che i maturandi del prossimo anno abbiamo subito le conseguenze della pandemia tanto quanto chi ha affrontato l'esame l'anno scorso. - esordisce Serena Caso, numero 1 cetarese del Rapallo reduce da un'ottima stagione al debutto in massima serie - Detto questo ci siamo allineati alle decisioni del ministero dell'istruzione cercando di prepararci nel migliore dei modi. La maggior novità ha riguardato la prova orale e ritengo che sia un ottimo modo per valutare conoscenze, capacità di esposizione e di fare collegamenti interdisciplinari, ma non nego che cercare di immaginare quale sarebbe stata l'immagine, il testo o il problema da analizzare e da prendere come spunto per il colloquio finale mi ha tolto un pò di serenità. Tuttavia di fronte alla doppia elica del DNA tutto è andato nel migliore dei modi e sono soddisfatta di come sia andato il colloquio. Sembra la partita della vita, quella più importante di sempre, quella da vincere per forza, ma in realtà è una gara importante ma non la più importante quella è sempre la prossima da giocare".
La compagna di squadra in gialloblu Ludovica Vanelo continua con filosofia: "Ormai fortunatamente sento il periodo della pandemia talmente lontano che non ho nemmeno valutato la possibilità che si continuasse a fare la maturità come negli anni del Covid. Già l'anno scorso la maturità era diventata molto più 'tradizionale'. Sicuramente ci avrebbe fatto più comodo la maturità del 2020/2022 - sorride - ma nonostante questo posso dire di esserne uscita comunque molto bene. La maggiore difficoltà è stata sicuramente quella di rimanere costante nello studio. Quest'anno mi ero prefissata di non rimanere mai indietro in modo tale da arrivare a giugno e non dovermi ammazzare di studio. Il passaggio in A1 diciamo che non mi ha particolarmente aiutato da questo punto di vista… gli allenamenti si sono intensificati e le trasferte pure. Nonostante questo però devo dire che i professori ci hanno aiutato tanto (anche grazie al piano studente-atleta) e quindi sono riuscita comunque a rimanere in pari durante l'anno e a potermi permettere di vivere un po' di estate anche a inizio giugno, nel periodo di preparazione all'esame, senza avere il bisogno di rinchiudermi in casa a studiare. L'ansia pre esame l'ho trovata molto simile a quella che vivo prima delle partite importanti ma allo stesso tempo la grinta e la voglia di emergere e di far bene che vivo subito dopo il fischio di inizio è la stessa che ho provato non appena ho iniziato l'esame. Anche la preparazione e la costanza prima di ogni partita è la stessa che mi sono prefissata per la preparazione all'esame".
Grande protagonista della salvezza della Brizz e pronta a chiudere la porta della Nazionale Under 20 ai Mondiali di categoria in Portogallo, Helga Santapaola supera a pieni voti anche l'esame scolastico strizzando l'occhio all'Università dopo una lunga disamina su Leopardi: "Tornare alla modalità classica post pandemia non è stato assolutamente facile. A mio parere il ministero ha pensato soltanto agli studenti che hanno vissuto la maturità durante la pandemia ma non hanno pensato agli studenti che l'hanno svolta subito dopo. È stato molto complicato perchè abbiamo vissuto gli anni più importanti del liceo a casa davanti ad uno schermo, senza delle lezioni classiche e senza un giusto insegnamento. L'unica nota positiva è stata la ripartenza: riiniziare e tornare alla "normalità" è servito da sprono per tutti gli studenti, e ci ha fatto capire quanto abbiamo disprezzato la semplicità delle lezioni in presenza. La maturità 2023 è stata senza dubbio una delle più difficili in questi ultimi anni: arrivati li, davanti ad un banco vuoto, e davanti a 6 professori pronti a "giudicare" il tuo esame proprio come degli arbitri durante una partita di Pallanuoto. Ma la cosa importante è sapere le regole, studiarle per bene, e saper gestire l'esame, ovvero, la partita, al meglio, come se fosse l'ultima della stagione".
"Mi aspettavo una formulazione del genere visto che ogni anno che passava dopo il Covid si è cercato di ritornare sempre più alla normalità. - evidenzia Giulia Lombella, talentuosa e duttile atleta in forza al Bogliasco 1951 - Sicuramente continuare a studiare anche dopo l'ultimo giorno di scuola è stato pesante e rimanere concentrata pure soprattutto perchè vedevo le mie compagne di casa e squadra che ogni giorno andavano al mare dopo ogni allenamento mentre io dovevo ripassare per l'esame. Ammetto che comunque essendo stata costante nello studio durante tutto l'anno, ho dovuto solo ripassare alcune cose prima dell'esame e questo mi ha permesso di potermi svagare qualche giorno e non pensare sempre allo studio per rilassarmi un pò. Avendo la possibilità di giocare ad alti livelli in una squadra così, sono riuscita a gestire tutta l'ansia pre esame ottenendo anche buoni risultati: infatti all'orale ho preso 18 su 20 di punteggio. Il fatto di fare sport mi ha aiutato in tutti questi anni nel gestire sia l'ansia che tutta l'organizzazione per lo studio e nel rimanere concentrata".
La ciliegina sulla torta dopo la storica promozione in A1 con il suo Cosenza non poteva che essere rappresentata da un esame di alto spessore per la golden girl rossoblu Federica Morrone: "Era ipotizzabile che con il ritorno graduale alla normalità anche l'esame di maturità sarebbe tornato ad essere nella modalità pre-pandemia. Le difficoltà maggiori per un atleta sono legate alla conciliazione dei tempi di studio, di allenamento, di gioco e delle trasferte. Ho imparato che bisogna essere costanti e non lasciarsi distrarre da altro. Di positivo sicuramente c'è stata la capacità di saper gestire lo stress e di avere consapevolezza della propria preparazione ma non sono mancati imprevisti ed incomprensioni. In entrambi i casi è necessaria una dura e costante preparazione, lo studio dell'avversario e la capacità di riuscire a trovare rapidamente una strategia in situazioni impreviste, evidentemente però l'esame lo giochi da sola mentre nella partita di Pallanuoto la differenza la fa il gioco di squadra: la determinazione, la qualità e la prestazione di ogni singolo atleta consente il raggiungimento dell'obiettivo comune".
Sospiro di sollievo anche per il centroboa della Roma Vis Nova, Silvia Ambrosini: "Affrontare la maturità dopo tre anni di pandemia non è stata al quanto semplice, riprendere a pieni ritmi l'ultimo anno è stata veramente dura, credo che, come si è fatto con le due annate precedenti, si poteva benissimo lasciare quel tipo di esame di stato, dato il fatto che come i ragazzi precedenti noi abbiamo vissuto i tre anni più importanti chiusi in casa e non era semplice neanche per noi. Le difficoltà che io ho vissuto in primis sono più che altro la ripresa dei ritmi, il fatto della sveglia presto, riuscire a rimanere concentrata rispetto magari alle mille distrazioni che vi potevano essere dietro a un pc; altrettanti però sono i risvolti positivi, ritornare a vivere a contatto con gli altri, passare le ore in classe con i compagni, sono tutte cose che in tre anni sono mancate tanto a noi ragazzi. La partita che può sembrare simile al mio esame può essere quella del play-out, l'ansia, adrenalina, riuscire in qualche modo a rimanere lucidi su ciò che stai facendo; posso dire che una partita può essere "l'esame della Pallanuoto" come se dopo mesi di lavoro, dopo una settimana a preparare la partita, arrivi in quel momento che devi mettere in pratica tutto quello su cui ai lavorato per giorni interi e non sempre il risultato è quello che ci si aspetta".
Tra le migliori Under 20 del campionato di A2 femminili, reduce da una caterva di reti che hanno trascinato i Castelli Romani ad una meritata salvezza, Sirya De Marchis analizza con estrema lucidità la fine del suo percorso scolastico: "Dopo quasi tre anni di pandemia affrontare la maturità con il ritorno della commissione esterna e le prove scritte idealizzate dal Miur, non è stato proprio semplice, ma alla fine tra verifiche, interrogazioni, gite e ricreazioni sono riuscita ad arrivare al termine di questo percorso. Nel corso degli anni ci sono state alcune difficoltà. Riuscire a coinciliare scuola, sport e lavoro non è facile, ma alla fine con tanti sacrifici e con la voglia di fare, il modo si trova. Personalmente ho incontrato maggior difficoltà nella prova orale perchè non sapevo cosa mi sarebbe potuto capitare fino al momento della prova stessa, dato che sono una persona abbastanza ansiosa non è stato facile. Ma alla fine appena si apre il discorso, si continua tranquillamente, basta sbloccarsi. Dopo aver visto il punteggio mi aspettavo di ottenere qualche punto in più, sono rimasta un po' delusa, ma non da me stessa perchè sono consapevole di quanto mi sono impegnata per arrivare a questo traguardo, è solo uno dei primi capitoli della mia vita. Riparto da qui, ma la strada è ancora tanta, quindi nonostante gli alti e bassi sono fiera del mio percorso. Ho cercato di affrontare l'esame come fosse una partita in cui ho dato tutta me stessa preparandomi al meglio e se dovessi paragonarlo ad una partita che ho giocato, sceglierei le due Semifinali Under 18 contro Locatelli e Padova, dove ci siamo preparate al meglio con tutti i nostri mezzi, ma in fin dei conti il risultato non è stato dei migliori. Abbiamo notato tanti miglioramenti, ma la strada è ancora tanta, rimaniamo con l'amaro in bocca, ma con la consapevolezza di essere cambiate in meglio, essendo fiere di noi, rendendo fiero il nostro allenatore e avendo tanta voglia di continuare così".
Punteggio pieno in piscina e in aula per Aurora Braccini che dopo aver festeggiato la promozione in A2 con la Nautilus Civitavecchia, saluta il liceo classico con un 100 pieno. "Credo che la maturità, riportata alla sua forma tradizionale dopo questi tre anni di pandemia, sia stata uno svantaggio per la maggior parte degli studenti: la mia annata ha risentito senza dubbio di restrizioni e disagi provocati dal Covid e ciò ha penalizzato studenti e studentesse nell'avere una corretta istruzione e preparazione in vista di una prova così importante. Tuttavia, considerando la mia situazione, posso dire di aver affrontato il mio esame di maturità classica (partendo dallo spunto iniziale assegnatole della tettonica delle placche che suona come un paradosso per l'indirizzo) con grande impegno, serietà e anche con la giusta spensieratezza nei momenti opportuni; il periodo di preparazione al mio esame è andato parallelamente ai play-off di promozione in Serie A2, che si sono rivelati un successo: la coincidenza tra la preparazione fisica e tecnica e quella scolastica non mi ha arrecato difficoltà, piuttosto questi due importanti impegni mi hanno spronato ad affrontare sia l'uno che l'altro nel migliore dei modi, con la caparbietà e la serietà che potrei dire mi contraddistinguono, e penso di essere riuscita in questo. Mi auguro che la maturità sia la fine di un importante ciclo della mia vita e l'introduzione a quella adulta, così come la meritata A2 recentemente ottenuta sia l'inizio per la mia squadra e la mia società di tanti successi e motivo di soddisfazioni".
Altro portiere di assoluto spessore, Mariagrazia Cipriano para anche le insidie della maturità con il solito stile: "Dopo quasi 3 anni di pandemia siamo tornati alla "normalità" quindi era inevitabile un ritorno alla maturità tradizionale anche se, ad essere sincera, non sono stata molto d'accordo con questa scelta dato che anche noi come le classi dell’anno precedente, abbiamo trascorso gli anni più importanti del liceo in Dad. - spiega la titolare della calottina numero 1 del Volturno - Infatti non nascondo che ci siamo trovati un po' "svantaggiati" sotto questo punto di vista. Però voglio precisare anche che durante questi anni di pandemia non abbiamo dovuto fare i conti soltanto con il Covid, la didattica a distanza e tutto ciò che ha comportato, ci sono stati anche altri cambiamenti: Al terzo anno come di solito capita si cambiano un po' la maggior parte dei professori, infatti la maggior parte dei miei insegnanti sono cambiati, soprattutto quelli che erano per me dei punti di riferimento non ci sono stati più al triennio; ciò mi ha creato inizialmente un po' di disagio ma poi mi sono resa conto che non tutti i mali arrivano per nuocere e così i nuovi prof. al triennio si sono dimostrati disponibili nei nostri confronti e sono riusciti anche dietro ad uno schermo a capire le nostre difficoltà. Altro ostacolo che abbiamo dovuto affrontare quest'anno è stata la commissione esterna, dei professori che non ci conoscevano minimamente e che non conoscevano il nostro percorso, dunque abbiamo dovuto dare il massimo durante le prove più del solito per dare una buona impressione. Ho affrontato il mio esame di maturità come una partita di Pallanuoto, con la stessa grinta, la stessa serietà e la stessa voglia di dare tutta me stessa, di dare sempre il massimo…In entrambi casi si tratta di una sfida, di una "gara" ma a differenza della partita, dove sono aiutata e sostenuta dalle mie compagne di squadra, a fare l'esame ero sola e tutti i prof. erano come delle avversarie che tentavano di fare goal nella mia porta e non c'era nessuno a difendere".
"Dopo la pandemia, non avrei mai immaginato di poter iniziare una nuova vita con dei buoni propositi, ero molto negativa sulla visione del mio futuro. - chiude Giada Genzano, in grande evidenza con il suo Volturno - Nonostante ciò, ho cercato di non mollare e migliorare passo dopo passo sia nello studio che nello sport, non è stato facile affrontare la maturità di quest'anno, mentirei se affermassi il contrario, ma ognuno con le proprie capacità è stato in grado di superarla. L'inizio di ogni partita è caratterizzata dall'ansia e la pressione di poter sapere a cosa si andrà incontro, la stessa medesima cosa che è successo il giorno del mio esame. Incontrare i candidati del tuo stesso giorno in quel corridoio che ha segnato la tua vita per 5 anni e che resterà per sempre nei miei ricordi, proprio come all'inizio di ogni partita ci raduniamo negli spogliatoi, ogni angolo di quella stanza simboleggia un ricordo, una risata, una battuta, una fuga dai problemi della propria quotidianità. La differenza tra l'esame e la partita, che se nel primo caso sono stata solo io a determinarlo, nel secondo è lo spirito di squadra a fare la differenza".
Che sia scuola, università o Pallanuoto, una cosa è certa e tutte ne sono ben consapevoli: gli esami, nella vita, non finiscono mai. Così come le notti prima.
Altri articoli di questo autore:
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.