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Pallanuoto, stagione da applausi per la 2001 Padova. Martina Penzo: "Trampolino di lancio e non punto di arrivo, mostrato carattere e unione"

01/06/2023

Tra le note liete della stagione pallanuotistica dell'A2 femminile c'è sicuramente il percorso svolto dalle giovanissime della 2001 Padova che con Gala Rytova hanno dato seguito all'ottimo lavoro svolto con Claudia Ciocci e sfiorato i play-off, non disputati solo per differenza reti. Tra le protagoniste con maggiore esperienza accumulata c'è la mancina Martina Penzo: "Concludere con i play-out il campionato scorso ci ha lasciato allo stesso tempo l'amaro in bocca per come era finita la regular season e la soddisfazione per essere riuscite a tirare fuori il nostro carattere in delle sfide così importanti e difficili. - esordisce la trevigiana classe 2002 ai nostri microfoni - Siamo ripartite con il desiderio di rifarci dalla scorsa stagione. Come grande della squadra, mi sento responsabile nel creare e favorire un clima sempre positivo, quindi sono dell'idea che trattare tutte, anche le compagne alla prima esperienza in A2, con rispetto e disponibilità sia il modo migliore per integrarle e aumentare l'unità del gruppo".

Con il passare del tempo la squadra ha cambiato marcia ed ingranato sempre di più: "Forse la consapevolezza che eravamo e avevamo molto di più da dare rispetto a quello che eravamo riuscite a dimostrare nella prima parte del campionato ci ha spinto ad inanellare questa serie di risultati e ad avere la giusta dose di fiducia. Gli errori che abbiamo commesso ci hanno consentito di lavorare sui nostri punti deboli ma è stata la nostra grinta e il nostro giocare da vera squadra, l'una per l'altra, che ci hanno fatto entrare in acqua con il piede giusto. I play-off sono stati un obiettivo sorto all'improvviso che emozionava tutte nonostante fossimo una squadra giovane. Eravamo però unite e con tanta voglia di affermarci, e siamo riuscite a tirare fuori queste qualità una volta capito cosa potevamo raggiungere insieme".

Tra le note liete anche la regolarità con cui si è andato avanti durante l'anno, senza più incognite legate a positività e protocolli legati al Covid: "Lo stop legato alla pandemia non è stato semplice, ha sconvolto la mia vita sportiva e ha avuto degli impatti anche sulla squadra. - ricorda Martina - Non poter andare in piscina dopo anni di allenamenti quotidiani è stato difficile. Con le mie compagne, mi ricordo che ci trovavamo due o tre volte la settimana in videochiamata per fare palestra tutte assieme, era uno dei miei momenti preferiti della giornata, anche se non era la stessa cosa che allenarsi 'dal vivo'. Alcune nostre compagne hanno lasciato lo sport alla riapertura delle piscine quindi abbiamo vissuto dei cambiamenti, anche a livello di squadra. Sono subentrate molte giovani al nostro gruppo con cui ci siamo integrate molto bene. La vaccinazione sicuramente ha consentito di riprendere a giocare, consentendoci di farlo in maggior sicurezza. Personalmente, sono sempre stata a favore della vaccinazione, quindi credo che anche per gli atleti sia stato importante aderire alla campagna vaccinale in modo che l'intero mondo sportivo potesse ripartire. La pandemia non ha consentito, vaccini permettendo, un campionato 'classico' quindi tornare quest'anno alla formula pre-Covid è stato molto emozionante. Giocare ogni fine settimana è più intenso ma decisamente più emozionante. Purtroppo gli effetti del virus hanno colpito anche la Pallanuoto e il numero di squadre iscritto era minore alla situazione precedente. Abbiamo avuto minori occasioni di giocare (12 partite anzichè 18) quindi eravamo decise a giocarle al meglio. Ogni partita l'abbiamo vissuta ancora più intensamente, sapendo che le opportunità di gioco erano minori".

Agli impegni in acqua, Martina aggiunge con passione e sacrifici quelli accademici: "Sicuramente non è stato semplice conciliare lo studio con gli allenamenti. La chiave penso sia nell'organizzare al meglio le giornate per avere sempre un programma definito di quello che devo fare nella giornata. Anzi, spesso andare ad allenamento la sera era un incentivo a essere più concentrata nello studio. Negli ultimi anni mi sono trasferita a Padova, quindi sono riuscita a ridurre di molto il tempo passato per strada ed è stato un vantaggio. Poi ho la fortuna di frequentare un corso che mi piace all'Università, quindi riesco a riempire le giornate con attività di studio e sportive che mi appassionano".

Un amore, quello per la Pallanuoto, nato casualmente: "La mia passione per la Pallanuoto nasce un po' per caso, grazie a mio fratello maggiore che a quel tempo la praticava nella stessa piscina dove io invece nuotavo. Ho fatto per molti anni Nuoto a livello agonistico, circa 7, finchè un giorno l'allenatrice di mio fratello, durante un mio allenamento, mi si avvicina e mi dice che secondo lei era meglio provare a fare Pallanuoto, perchè il Nuoto era uno sport noioso. Curiosa ed entusiasta di provare, accettai e da lì abbandonai definitivamente il Nuoto. Iniziai, in prima superiore, vicino a casa per poi continuare a Padova, con il C.S. Plebiscito". Con le biancoscudate si sono consolidati anche rapporti di amicizia che vanno al di là della piscina: "Pensandoci non penso di avere una compagna in particolare che mi ha lasciato il segno. Sicuramente mi sento di nominare e ringraziare le compagne con cui ho concluso questo attuale campionato: sono delle vere amiche per me e non potevo desiderare squadra migliore. Hanno avuto un ruolo maggiore nella mia vita sportiva: Greta Dametto, con cui ho condiviso gran parte della mia carriera pallanuotistica: ore e ore in macchina insieme per andare ad allenamento sono state solo un punto di partenza per il nostro rapporto; e Francesca Bozzolan, che sicuramente mi sento di ringraziare per avermi aiutata ad ambientarmi all'interno della sqaudra e la quale è stata, per me, un esempio di grinta agonistica, determinazione e dedizione al gruppo: caratteristiche, queste, che la contraddistinguono e che l'hanno portata ad essere il capitano della nostra squadra".

Tanti i momenti da annoverare nell'album dei ricordi e delle esperienze nonostante la giovanissima età: "Giocare a Padova è stata una scelta difficile ma è sicuramente una delle cose che rifarei; non è stato subito facile riuscire ad integrarmi in un gruppo già unito da anni ma con il tempo sono riuscita a farmi spazio e con loro, infatti, ho anche il momento sportivo a cui sono più legata: i play-out dell'anno scorso: oltre alla trasferta, fino a Santa Maria Capua Vetere, che come si sa, è sempre un bel momento dove si può stare tutte insieme, ridere e scherzare, sono state una vera e propria dimostrazione di carattere e maturità da parte di tutta la squadra. Penso sia stata una prova impegnativa sia per ognuna di noi, che come squadra. L'esito della partita mi ha solo mostrato come l'unità che percepivo al di fuori dell'acqua si fosse finalmente accesa anche in campo. Avevamo vissuto un campionato difficile, tra cambio di allenatore una settimana prima della prima giornata e diverse partite perse nell'ultimo minuto di gioco. I play-out erano un test di carattere e di unione e lo abbiamo passato brillantemente. È stato una pietra miliare nella creazione di un clima famigliare all'interno della squadra".

La palla passa poi al presente e futuro prossimo e ai traguardi da raggiungere: "A livello di squadra, sicuramente l'obiettivo principale è crescere sempre di più e utilizzare questo campionato, appena concluso, come trampolino di lancio e non come punto di arrivo. Personalmente, invece, di proseguire il mio percorso accademico nel migliore dei modi possibile. In futuro - conclude - mi piacerebbe poter vivere un'esperienza di studio all'estero per confrontarmi anche con altre realtà". Seria, diligente, umile, talentuosa: Martina Penzo ha tutte le carte in regola sportive e umane per esaudire i suoi sogni nel cassetto.

 

 

Davide Maddaluno - Sport - - Vai alla Home

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