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Salernitana, Atalanta altra vittima illustre stesa. Sousa: "La salvezza non può sfuggirci"

14/05/2023

Un guizzo di Candreva (foto Us Salernitana) al 92' su sponda di Piatek sotto una pioggia incessante consente alla Salernitana di battere una rabberciata Atalanta e di ipotecare ancora una volta la salvezza, la cui aritmetica è rimandata solo per la contemporanea vittoria dello Spezia sul Milan. "Dal primo giorno in cui sono arrivato a Salerno stiamo costruendo qualcosa di importante. Il futuro è oggi, lo costruiamo tutti i giorni. - spiega a fine gara Paulo Sousa come ripreso da SalernitanaNews -Abbiamo le idee chiare sulla prossima stagione, il tipo di avversari che vogliamo in amichevole. Questo risultato dà possibilità di costruire meglio e più rapidamente la prossima rosa e capire meglio col presidente quale sarà la direzione. Parlo col ds De Sanctis tutti i giorni, la società ha una lista di giocatori attenzionati importante, valutiamo i nostri. Vorrei avere una rosa ambiziosa per competere come stiamo competendo oggi, per vincere ogni partita. Dobbiamo essere realisti, ma con le idee chiare sempre. Credo al progetto del presidente fin dal primo giorno in cui sono arrivato. Ci sono tutte le premesse per alzare il livello, mantenendo i piedi per terra. Dobbiamo avere attenzione al modo in cui comunichiamo, la gestione delle aspettative è veramente molto importante. È importante anche questo, abbiamo bisogno di crescere anche in questo senso. Abbiamo un numero importante di giocatori in prestito, c’è una base nostra e non so fino a quando può restare perché ha acquisito valore. Il presidente Iervolino ci ha fatto visita negli spogliatoi, ma vogliamo vederlo più spesso. E’ il nostro referente principale, la sua presenza è fondamentale. Questa squadra, questa città hanno bisogno di lui. Ha fatto i complimenti a tutti, anche l’ad Milan. Lavoriamo per vincere, vogliamo crescere con la mentalità vincente. Ci sono società che hanno già una cultura vincente che impatta su ogni allenatore o giocatore che entra a far parte della società, noi dobbiamo costruirne una in cui l’idea non sia di reputarci piccoli ma di pensare sempre in grande". 

Il tecnico portoghese poi continua facendo cenno anche al maltempo: "Avevo finito le tute...Nel secondo tempo siamo migliorati tantissimo, c’è un’idea di gioco, abbiamo alzato la linea difensiva, siamo stati più coraggiosi. Anche il palleggio è stato buono, abbiamo fatto una prova importante, abbiamo creato triangolazioni, sovrapposizioni e azioni. Ottima prova di Botheim e Piatek che hanno lavorato per alzare il baricentro e creare palle gol. Ho visto mentalità contro un avversario che lotta per l’Europa. Questa mentalità è il nostro passaporto per ottenere risultati perché non dobbiamo aver paura di nessuno. Le motivazioni dell’Atalanta per arrivare in Europa sono tante, loro hanno tante alternative e hanno avuto la difficoltà di dover cambiare giocatori durante la gara. Lui ha idee molto chiare perché è alla guida dell’Atalanta da tanto tempo. Credo che oggi siamo stati noi a metterli in difficoltà, togliendo spazio e gioco all’avversario. Ci abbiamo messo tutta la concentrazione per vincere tutti i duelli e proprio la nostra determinazione ci ha permesso di fare gol nel recupero Salvezza sicura? Lo avevamo detto contro l’Empoli che chi avrebbe vinto si sarebbe salvato. L’aritmetica ancora non c’è, ma da quello che dice il nostro pubblico, vedendo il modo di giocare della squadra, non ci può più sfuggire questa salvezza. Ho voglia di allenare, fare quello che mi piace di più ed aiutare i miei ragazzi a crescere. Non si pensa solo ad oggi, dove c’è il risultato, ma costruire la prossima stagione e lo stiamo già facendo. Abbiamo già idea del ritiro, dei prossimi progetti in questo club".

Il difensore Matteo Lovato si riscatta con il reparto difensivo, subissato di reti nella gara di andata: "A livello individuale tutti abbiamo fatto una buona partita rispettando il piano tattico del match. Ci prendiamo questi tre punti fondamentali per la lotta salvezza e vediamo cosa accade sugli altri campi. Raffronti con il passato? Non posso dare una risposta perché non ero qui l’anno scorso, ma questa salvezza è molto importante per questa società che sta progettando il futuro e ottenerla con 3 giornate di anticipo programmando prima garantisce la possibilità di alzare l’asticella. Abbiamo tutte le carte in regola per puntare anche a qualcosa di più rispetto alla salvezza. Ci sarà chi di dovere in grado di fare le valutazioni sul futuro del club. Anche il modo in cui è arrivata la vittoria è molto importante. C’è un bel sapore in questi tre punti, adesso guardiamo la partita dello Spezia, consapevoli di aver fatto il nostro. Abbiamo raggiunto risultati, siamo caduti a Empoli, ci siamo rialzati, il nostro percorso è stato bello e intenso. Vincere al 93’ dopo una gara combattuta ha un sapore bello. Come squadra abbiamo dimostrato quel qualcosa in più. Noi eravamo squadra prima con Nicola, ma forse avevamo perso la direzione. Grazie al lavoro del mister, dello staff ma anche nostro che abbiamo resettato un periodo non felice, abbiamo ritrovato la giusta direzione con quella striscia di 10 risultati utili consecutivi. Il mister ci dà nozioni che ci aiutano a trovare risultati in partita, ma noi eravamo squadra prima con Nicola e lo siamo stati anche ora".

Soddisfatto Tonny Vilhena: "Sono tre punti molto importanti, non è ancora fatta. Avevamo bisogno di questa vittoria per regalarci un bel finale di stagione, non è ancora finita ci sono ancora 3 giornate. Antonio (Candreva) è un calciatore straordinario, ci ha resi tutti felici. Con la sua esperienza e personalità ci ha aiutato tutto l’anno, noi non possiamo fare altro che ringraziarlo perché oggi è entrato e ha deciso la partita. Ai tifosi dico di godersi questi tre punti e questa giornata".

Amareggiato il tecnico degli orobici Gianpiero Gasperini: "Una gara a due volti, nel primo tempo avevamo il controllo del gioco ma non siamo stati pericolosi. Nel secondo tempo siamo stati surclassati in tutto, entusiasmo, gioco. Al 92’ abbiamo preso il gol ma non avevamo il carattere giusto ed adeguato di una squadra che deve lottare per l’Europa. Di questo mi sento responsabile, e adesso abbiamo queste tre partite per provare a trovare un posticino in Europa che per me è l’unica cosa che conta. Mi prendo le responsabilità, nel secondo tempo ci siamo sciolti e non abbiamo avuto il carattere per capire il momento importante che stavamo vivendo in questo finale di stagione. Questa sconfitta pesa molto sul finale di campionato, teoricamente possiamo essere fuori da tutto, col settimo posto non so dove si può andare. Cercheremo di battagliare, ma quello che ho visto nel secondo tempo non è vicino all’Atalanta ed al Dna nostro degli ultimi anni. Faccio fatica a trovare un motivo che ci ha tenuto in piedi, siamo calati sotto tutti gli aspetti, da quello fisico, atletico, motivazionale, sembrava che non giocassimo una partita di questa importanza, anche tecnicamente siamo calati e questo non giustifica la nostra classifica. Ripeto, questo mi dispiace, mi sento responsabile di non aver toccato i tasti giusti sui giocatori e non aver capito qual era il momento importante per questo finale di stagione, adesso dobbiamo sperare di avere più fortuna, non so se il settimo posto basta, il sesto garantirebbe l’Europa che io vorrei regalare a questa piazza, forse i giocatori non hanno capito l’importanza di raggiungere questo traguardo. Il goal allo scadere? Candreva ha qualità noi dobbiamo accettare la qualità di questo giocatore, è stato bravissimo, ha tenuto basso questo pallone che poi sul terreno viscido diventa imprendibile. Le partite durano 90’, quello che fai in mezz’ora non è sufficiente, le partite vanno giudicate nei 90’. Nel primo tempo ci è mancata la qualità per realizzare, nel secondo è sparito tutto. Mi sento responsabile per aver presentato nel secondo tempo una squadra cotta sotto tutti gli aspetti, non è questo il DNA dell’Atalanta. La Salernitana è una squadra che cresce, c’è un ambiente entusiasta, l’anno scorso ha fatto un grosso miracolo, l’anno prossimo sono convinto che potrà salire anche di fascia. Che noi potessimo aspirare alla vittoria lo potevamo vedere anche oggi, la Salernitana è una bella realtà e noi siamo stati la bruttissima copia della vera Atalanta. Non sono entrati dei ragazzini nel secondo tempo, non possiamo trovare scuse parlando degli assenti. Quando l’atteggiamento è quello del secondo tempo ci sono pochi alibi. Nei meriti della Salernitana abbiamo fatto troppo poco anche sul piano caratteriale, questa è la cosa che più mi dà fastidio. Ho visto rassegnazione e pressapochismo, vuol dire che ho presentato una squadra non degna della posizione di classifica che ha e della posizione che avrebbe potuto raggiungere in campionato e difficilmente raggiungerà".

Visibilmente deluso anche Davide Zappacosta: "Giocare su un campo così non è mai facile, la palla scorre di meno ma non deve essere un alibi perché valeva anche per loro. Dobbiamo analizzare i nostri errori e capire cosa non va ed evitare di ripeterli in futuro. Adesso bisogna rincorrere, le altre vanno forte ma dobbiamo crederci fino alla fine. Le prossime tre sono importanti, dobbiamo pensare partita per partita. L’infermeria si sta affollando sempre di più, questo è un periodo un po’ particolare ma non dobbiamo trovare scusanti, chi scende in campo deve dare il suo contributo. L’Atalanta ha lottato fino alla fine, provando a portare a casa il risultato e questo dispiace perché non raccogliamo nulla". 

 

 

Redazione Sport - Salernitana -

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