Sarà un affare catalano la finale della nuova Champions League di Pallanuoto femminile. Le padrone di casa dell'Astralpool Sabadell affronteranno l'Assolim Matarò per alzare al cielo di Spagna la coppa dalle grandi orecchie. L'Ekipe Orizzonte, che ha vinto la Coppa dei Campioni otto volte nella sua storia e l'ultima nel 2008, perde 12-13 con la squadra di David Palma che l'anno scorso aveva perso in finale con l'Olympiacos e quest'anno ha eliminato la Sis Roma nei Quarti. Avanti per tre quarti di gara, si fa superare nel finale di quarto tempo dai goal di Garcia Godoy e Forca Ariza che firma la tripletta personale. Le spagnole nel 2011 batterono le catanesi in finale di Euro League 13-8 dando il via ad una serie di successi: 2013, 2014, 2016 e 2019. La squadra di Martina Miceli sabato alle ore 16 gioca la finale per il terzo posto contro le ungheresi del Dunajvaros, alle 17.30 la finalissima.
Primi due tempi in equilibrio con l'Ekipe tre volte avanti (2-1, 5-2 e 6-5) e altrettante ripresa dalle spagnole. Bettini (doppietta) realizza in extra player il goal del +3 catanese al terzo minuto del secondo periodo, Van der Sloot (2) su rigore (per il 2-2 del primo tempo), Forca Ariza dai sei metri e Gonzales Lopez (doppietta come per Steffens che aveva aperto le danze) in superiorità firmano le rimonte. Sorpasso spagnolo e controsorpasso azzurro nella terza frazione che si conclude con la squadra di Martina Miceli avanti 11-10 col secondo gol personale di William. Nell’ultimo intervallo il tecnico de L'Ekipe raccomanda alla squadra di non cadere nella trappola delle provocazioni. "Testa lucida, facciamo girare la palla, appena ci fanno pressing andiamo al tiro da fuori e non commettiamo falli gravi". Il Sabadell trova subito il pareggio con Oritz Munoz (tripletta) dopo l'uscita per terzo fallo di Gant; subentra la paura di sbagliare. Garcia Godoy al minuto 27 riporta avanti le spagnole che hanno fretta di chiuderla ma sbattono contro la difesa di Catania. Alla fine Forca Ariza, sempre in superiorità numerica (terzo fallo di Viacava in precedenza a segno) realizza il +2 che sembra decisivo quando manca un minuto alla fischio della sirena. Halligan (tripletta) la riapre subito con un tiro dalla distanza che sorprende il portiere Ester Ramos. Negli ultimi venti secondi l'Orizzonte ha la possibilità di segnare il goal che porterebbe ai rigori: Miceli chiama l'ultimo time-out ma l’azione non trova sbocchi.
A nulla servono le doppiette di Marletta e Williams e le altre reti singole di capitan Palmieri e Leone. "Probabilmente - ha commentato a fine gara il massimo dirigente rossoblu Tania Di Mario - alla fine a fare la differenza è stata l'esperienza. Penso che le nostre giocatrici avranno molto da imparare da questa partita e che ci servirà per il futuro. Sono sicura che in questo match abbiamo fatto vedere davvero un'ottima Pallanuoto e siamo molto orgogliose delle nostre ragazze. Probabilmente dobbiamo imparare a non aver paura di vincere". In finale come detto anche il Matarò che ha superato il Dunajvaros 12-9 con triplette di Sevenich ed Anni Espar. Rete anche per l'italiana Silvia Avegno in forza da quest'anno al Sette iberico e già grande protagonista sia in campionato che nelle fasi precedenti della kermesse continentale. Premiata la miglior partenza della squadra di Ballart che manderà a bersaglio anche Cambray Alvarez, Van de Kraats, Morell Espinagosa con un acuto a testa e la magiara Keszthely-Nagy che rifila una doppietta alle connazionali cui non basta l'orgoglioso ritorno finale condito dal poker di Horvath. Bis per Dobi e Garda, Szabo completa il quadro di marcature.
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