Altri cinque pazienti riabilitatati, ma erano morti da mesi. Continuano ad emergere fatti incredibili dai controlli dell’Asl Salerno che sta passando al setaccio le varie posizioni di riabilitazione domiciliare in tutta la provincia. Da queste verifiche sono emersi altri due pazienti del Distretto sanitario Sarno-Pagani, uno di quelli di Mercato San Severino-Valle dell’Irno e due di quello di Nocera Inferiore che erano deceduti ma che risultano sottoposte a riabilitazione nei mesi successivi alla morte. Gli uffici dell’Azienda sanitaria locale hanno esaminato approfonditamente i fogli presenza delle cure riabilitative domiciliari, sottoscritte dai terapisti e dai familiari o dall’utente. In cinque casi, che si aggiungono ai quattro già precedentemente scoperti, è stato attestato che i pazienti avevano ricevuto le cure nonostante la loro dipartita, e l’Asl ha pagato per ogni prestazione 48,14 euro l’ora. I casi più clamorosi riguardano una paziente di 80 anni. La donna sarebbe stata riabilitata da agosto a novembre del 2021 nonostante il decesso avvenuto a luglio dello scorso anno. L’Asl, quindi, ha pagato per 13 trattamenti mensili per quattro mesi, spendendo in totale 2.500 euro per riabilitare un paziente che veniva attestato vivo ma che in realtà era morto. Altro “miracolo” per un ultrasettantenne della Valla dell’Irno, anche lui risulta riabilitato per tre mesi nel 2021, da maggio a luglio di quell’anno: anche qui l’unica possibilità era una riabilitazione cadaverica, essendo deceduto a luglio. Un altro miracoloso intervento riguarda un utente dell’Agro che è stato riabilitato da novembre 2021 a febbraio 2022, pur essendo deceduto ad inizio di novembre. In altri casi, il paziente sarebbe deceduto nel periodo delle cure, ma le prestazioni risultavano erogate (e quindi pagate) per tutto il mese.
FONTE: La Città
Se vuoi essere tempestivamente aggiornato su quello che succede a Salerno e provincia, la pagina facebook di Salerno in Web pubblica minuto per minuto notizie fresche sulla tua home.